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La storia
La storia del
santuario inizia nel 1615, quando cominciano a girare in paese voci di presunte
apparizioni avvenute nel bosco soprastante. La figura apparsa viene descritta
come quella di una grande Signora, con luci celestiali e musiche armoniose.
Gli avvistamenti avvengono nei pressi della Sorgente del Lupo, nome dovuto agli
animali che infestavano la regione. Attorno alla sorgente crescevano tre grossi
castagni. Il 9 maggio 1617 tre piccoli pastorelli, mentre pascolavano il gregge,
assistono ad una di queste visioni. Alla fine uno dei tre bambini, un certo
Pietro, scorge tra i rami un riccio maturo, completamente fuori stagione. La
scoperta fece gridare al miracolo, e gli abitanti locali iniziarono a praticare
il culto della Beata Vergine che, in pochi anni, attira fedeli da tutto il
milanese e dalla bergamasca. Per i primi anni la manifestazione di fede si
limitava alle preghiere, e alla presenza di un quadretto sull'albero che aveva
ospitato la visione. Il luogo divenne famoso col nome di Madonna del Riccio,
o Madonna delle Castagne.
Il miracolo del lupo
Il miracolo del lupo, rappresentato in gesso all'interno dello scuroloUn secondo
miracolo, di poco successivo al precedente, fa riferimento al salvataggio di un
neonato. Un'intera famiglia stava pascolando il proprio gregge nei pressi della
fonte descritta sopra, quando un lupo ne prese il figlio. La madre si rivolse
alla Madonna che apparve sopra ad un castagno, facendosi consegnare dal lupo il
neonato. Fu anche grazie a questo miracolo che la popolazione si decise a
costruire la prima cappella che, infatti, rappresenta nell'affresco anche il
lupo.
La costruzione della
cappella
La costruzione non
seguì immediatamente il miracolo del riccio, ma avvenne dopo 15 anni, nel 1632.
Secondo il Dozio il miracolo del lupo era privo di ogni fondamento, mentre
quello del riccio veniva considerato veritiero, ma semplicemente occasionale,
non miracoloso. Nel 1632 Gaspare Brambilla, di Imbersago, inizia la
costruzione di una piccola cappella, tuttora esistente col nome di scurolo, sul
luogo dell'apparizione. In questa cappella è ancora presente, oltre alla fonte
presso cui ci furono i miracoli, anche un plastico in gesso raffigurante i due
miracoli.
La sorgente
presso cui avvennero
i miracoli. Attorno a lei è stata costruita la prima cappellaSecondo Natale
Perego la scelta del 1632 non è casuale, visto che coincide con il termine
dell'epidemia di peste. L'avvenimento rappresenta il momento per mantenere i
voti presi durante il periodo nero; inoltre la fede religiosa stava subendo una
grossa spinta dalla Controriforma.
La costruzione viene raccontata negli scritti di un certo notaio di nome Piero
Antonio Calco, piccolo possidente terriero in paese. Il Calco descrive anche
la situazione storica, con le truppe francesi, olandesi e svedesi impegnate nel
tentativo di conquistare dagli spagnoli il comando del territorio. Questa
minaccia era accompagnata da alcuni anni di siccità, e dalle voci di un ritorno
della peste a Milano.
La costruzione del
Santuario
Tra il 1641 ed il
1646 venne eretto il Santuario sul progetto di Carlo Buzzi. Il terreno era di
proprietà di Fabricio Landriani, che lo donò per la costruzione insieme con
offerte pecuniarie. Il primo progetto prevedeva una pianta a doppio ottagono,
tipico degli edifici mariani del XV secolo. La scelta di Buzzi come architetto
era sicuramente dispendiosa, visto che al tempo era già molto rinomato.
La costruzione del primo ottagono occupò dal 1641 al 1644. I lavori sono stati
svolti da molte persone diverse, tanto che una procedura legale del 1712 parla
di molte parti in causa. Giovan Battista Fontana fornì cinque colonne in marmo,
mentre Silvestro Fossati venne incaricato di edificare il coro. L'ancóna
venne commissionata a Giuseppe Villa nel 1654. Nel 1662 Giovanni Vannoto riparò
alcuni cornicioni, e nel 1656 Domenico Riva costruì una campana.
Oltre alla sezione ottagonale si poteva trovare l'altare dell'Annunciazione
nella parte settentrionale, e la sacrestia in quella meridionale.
A partire dal 1668 venne nominato un cappellano che, tra le altre cose, aveva il
compito di provvedere alle confessioni.
L'ampliamento del 1677
La mancanza di fondi obbligò a limitare i lavori, salvo poi edificare un
secondo lotto nel 1677, probabilmente sul progetto di Francesco Castelli.
Questo ampliamento contemplò la strutturazione del presbiterio (anch'esso
ottagonale) e di nuove decorazioni in stucco.
Quando il cardinale Pozzonbelli visitò il Santuario nel 1754, l'edificio era in
gran parte simile a quello visibile al giorno d'oggi. Sulla facciata erano
presenti tre porte, ed un sagrato composto da un portico con quattro colonne in
pietra. L'unica navata portava all'altare maggiore, dietro ad una balaustra in
marmo. L'affresco dietro all'altare raffigurava la Madonna col Bambino.
Erano presenti due altari laterali, dedicati all'Annunciazione e a Santa Maria
Maddalena.
Il santuario venne ufficialmente benedetto il 9 maggio 1646, 29° anniversario
del miracolo del riccio, con la prima messa, celebrata dal prevosto di Brivio,
monsignor Giacinto Faggio.
Durante la dominazione austriaca e quella francese, gli edifici religiosi
vennero chiusi con la forza perché ritenutili inutili e, soprattutto, non
economicamente convenienti. I conti Castelbarco, signori di Imbersago, si
assunsero il patronato del Santuario, salvandolo così da una sicura chiusura.
Nel 1755 viene eretta una statua della Madonna nel piazzale, creata da Giudici
di Viggiù. Nel 1824 venne completata la costruzione della Scala Santa (349
gradini). In seguito ad una frana fu necessario ricostruirla nel 1981.
L'ampliamento del
1888
Nel 1888 venne
eseguita un'opera di ampliamento a cura dell'ingegnere Giacomo Santamaria. I
lavori non stravolsero la struttura della chiesa, a parte una riorganizzazione
degli spazi nel presbiterio, e l'aggiunta di confessionali ed opere d'arte
frutto, spesso, della devozione dei fedeli. Venne aggiunto il terzo ottagono
che avrebbe contenuto l'altare maggiore, ed una statua in legno della Vergine
scolpita dalla ditta Nardini di Milano.
Al XIX secolo risale anche il campanile, comprensivo di statua in bronzo dorato
della Madonna che campeggia sulla cima.
Le ultime apparizioni
L'8 dicembre 1896 la
Madonna apparve a Teresa Secomundi (1863-1921) che, a causa di manifestazioni
demoniache, non poteva pregare o recarsi nei luoghi di culto. La Madonna, dopo
avergli consegnato il proprio rosario, la accompagnò fino alla porta del
Santuario. Dopo questo primo episodio la ragazza su soggetta a numerose altre
apparizioni, anche in altri luoghi.
Il Santuario oggi
Attualmente, sopra
all'altare, c'è una statua del 1888 raffigurante la Madonna col Bambino, mentre
il presbiterio contiene un dipinto secentesco della Strage degli innocenti.
L'interno è ora composto da tre navate, con quella sinistra che ospita come pala
d'altare una Pietà. La navata centrale ha una struttura trilobata, e termina
in un presbiterio, con l'altare maggiore, separato da una balaustra.
Le preghiere dei fedeli, esaudite a loro dire dalla Madonna, hanno portato ad
una collezione di 112 tavolette di ex voto. Queste opere sono state studiate da
Natale Perego che, tra le altre cose, scoprì che nel periodo 1862-1878 c'era un
artista dedicato solo alla loro pittura.
L'attuale gestione del santuario è affidata ai padri oblati dell’Istituto Sant'Ambrogio
di Milano, che l'hanno ereditato dai precedenti cappellani nel 1898. Il
rettore è don Ambrogio Colnago. |