ITINERARI PER IL VANGELO   (Milano 50 anni di Missione)

(Mariagrazia Zambon)

pg. 194

ed. Centro Ambrosiano

n° 11012

E’ soltanto a partire da un respiro universale – afferma il Cardinal Martini - che è possibile discernere con serenità ed equilibrio anche tutto ciò che riguarda il nostro quotidiano". La comunione tra la Chiesa che invia e quella che accoglie, è l'idea base della storia dei 50 anni dei FideiDonum ambrosiani raccontata in questo libro.

IL GIARDINIERE DI TIBHIRINE

(Jean-Marie Lassausse, Christophe Henning)

pg. 117

ed. San Paolo

n° 11009
Nel 1996, sette monaci trappisti vengono sequestrati nel monastero in cui vivono, lavorano, soccorrono i malati, anche quando si tratti di terroristi. Successivamente vengono barbaramente trucidati e decapitati. A Tibhirine, in Algeria, a distanza di quindici anni dalla consumazione del martirio, il monastero continua a vivere di una presenza diversa. "Le relazioni di buon vicinato, il lavoro agricolo in comune e l'accoglienza al monastero continuano ad approfondire le radici di questa presenza e tengono viva la testimonianza dei monaci". Così come il giardino, luogo di memoria, di pace, di incontro con la popolazione musulmana. Domanda aperta sul futuro dell'uomo. "Non è al cielo, non è altrove, che io sono chiamato a essere testimone del Vangelo e dell'amore di Dio. È qui, oggi, sulla terra di Tibhirine".
PADRE PIETRO TURATI   (martire francescano in Somalia)

(Filiberto Sabbadin, Massimiliano Taroni)

pg.  47

ed. Velar

n° 11049

Padre Pietro Turati (1919-1991), frate minore con una straordinaria vocazione missionaria, arriva a Mogadiscio, in Somalia, il 21 agosto 1948. Per alcuni anni è segretario del Vescovo Filippini, costringendo la sua passione evangelizzatrice dietro ad una scrivania. Poi dal marzo 1951 viene finalmente trasferito come responsabile in varie missioni del territorio somalo: Merka, Brava, Baidoa, Beled Weyn... Il colpo di stato del 1969 porta gravi problemi alle missioni. Dal 1973 Padre Pietro è responsabile delle missioni di Gelib e Kisimayo. La guerra civile scoppiata negli anni Ottanta si inasprisce violentemente agli inizi degli anni Novanta. Padre Pietro, rimasto ormai solo nella sua missione a Gelib, viene barbaramente ucciso probabilmente l'8 febbraio 1991, facendo culminare la totale donazione di sé con il martirio per la sua fede e per la sua carità.

MATTEO RICCI   (il gesuita amato dalla Cina)

(Francesco Occhetta)

pg. 45

ed. Velar

n° 11050

Leggendo la storia di Matteo Ricci (1552-1610) ci troviamo di fronte alla vita di un uomo che ha dello straordinario. Astronomo e teologo, studente di diritto e matematico, missionario e diplomatico, scienziato e sinologo: è questa la sintesi della vita di Matteo Ricci, uno tra i più grandi missionari della storia, che riuscì a entrare in Cina per portare il Vangelo "fino agli estremi confini della terra". Padre Ricci è rimasto un semplice gesuita, non è né santo né martire, ma ha realizzato uno dei più grandi miracoli, facendo incontrare e arricchire le due più grandi civiltà del mondo: quella d'Oriente e quella d'Occidente.

Mons. SALVATORE COLOMBO   (Vescovo dei poveri e martire della carità)

(Massimiliano Taroni)

pg. 47

ed. Velar

n° 11051

Monsignor Salvatore Colombo (1922-1989) fu per oltre 40 anni missionario francescano in Somalia, e vescovo di Mogadiscio dal 1976 alla morte. Il 9 luglio 1989 un commando armato entrò nella Cattedrale e aprì il fuoco contro il vescovo durante la celebrazione eucaristica. Morirà poche ore dopo. Monsignor Colombo era unanimemente considerato il simbolo della Chiesa in Somalia.

VIVERE E NARRARE LA MISSIONE

(Cristina Siccardi)

pg. 201

ed. San Paolo

n° 11036

Una missionaria certamente fuori dal comune suor Gian Paola Mina (1917-2000). Nei vent'anni trascorsi in Africa, questa missionaria della Consolata sollevò, partendo da zero, l'identità della donna in Kenya, promuovendo la persona con gli studi, la professionalità e la coscienza, in quanto donna, di essere perno della famiglia. Per questo mondo femminile, fino allora dimenticato e disprezzato, fondò degli enti nazionali dai riflessi internazionali come il Gitoro Women Center e la Women's union for social action (Wusa). Realizzò tutto ciò affrontando mille difficoltà in un'epoca storica molto travagliata per il Kenya, una terra che per liberarsi dall'autorità inglese e in nome dell'indipendenza venne insanguinata duramente e tragicamente dall'insurrezione Mau Mau. Suor Gian Paola venne sradicata dal luogo tanto amato. Eppure continuò a essere Makena, la gioiosa, come veniva chiamata dalla gente del Kenya. Ciò che non poté più fare sul campo, in Africa, lo fece dalla sua scrivania di giornalista e di scrittrice, narrando la missione e diffondendo l'amore per essa in migliaia di anime.

 

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