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(per Ragazzi) |
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IL CAMMELLO BIANCO (Sofia Gallo) pg. 144 ed. Paoline n° 21093 |
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Una scrittura immediata e spontanea introduce i piccoli lettori nel difficile mondo del campi profughi, visto con gli occhi di un ragazzino, Thali, un piccolo sahrawi, la popolazione che dal 1975 vive nel campi allestiti nel territorio desertico, vicino alla città di Tindouf, a sud ovest dell’Algeria, in seguito all’occupazione marocchina delle terre da loro abitate da sempre. Un racconto di formazione, di crescita, che vede Thali “viaggiare” attraverso la propria storia, il proprio popolo, per fare i conti con un passato di cui vive le conseguenze ma di cui sa ben poco. L’ autrice dipinge con maestria le vicende storiche affrontate da quel popolo lasciando “parlare" i piccoli grandi disagi che, come profugo, Thali deve affrontare: le morti assurde, le incursioni dei militari, la fame e gli aiuti internazionali, la siccità, le alluvioni... E la storia – e la Storia – si dipana piano piano, si schiude nei stupori di bambino, nei suoi dubbi, nelle sue ingenuità, ma anche nei suoi conflitti interiori, nel suo desiderio di bene, di pace e di amore. |
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(per Adolescenti-Giovani) |
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LA VITA NON È UN PARCHEGGIO (giovani in cerca di futuro) (Roberta Vinerba) pg. 309 ed. Paoline n° 45030 |
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Il testo presenta un percorso catechetico sperimentato con successo dall’Autrice nell’accompagnamento pastorale di giovani e coppie di fidanzati e di sposi. Tema: la libertà umana. I giovani di oggi prediligono il presente e hanno difficoltà a prendere in mano il timone della propria vita, preferendo scelte reversibili, senza imboccare la via dell’autonomia anche rischiando, come del resto è stata prerogativa delle generazioni giovani, fino ad alcuni decenni fa. Questo atteggiamento si riscontra anche nell’ambito delle scelte di legami e di impegni definitivi. Molti, attanagliati dalla paura di stringere legami definitivi, si condannano a una sorta di precariato esistenziale dove nulla è per-sempre. Scambiando la provvisorietà per libertà, essi sono in realtà vittime di un individualismo esasperato che estromette l’altro dal proprio orizzonte di senso e crea infelicità. In realtà, si è veramente liberi (e quindi felici) solo quando si sceglie di dare compimento alla propria esistenza, cioè quando si esce dall’ indeterminatezza e si realizza il proprio progetto esistenziale attraverso una scelta di vita irreversibile (matrimonio o professione religiosa). |
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(per Adulti) |
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IL PADRE NOSTRO (come pregarlo, come viverlo) (Anselm Grün) pg. 164 ed. Paoline n° 20137 |
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Oggi corriamo il rischio di falsare la spiritualità, facendone un narcisistico girare in torno a se stessi, che mira soltanto a sentirsi bene, ad una spiritualità del benessere. Si tratta però di una spiritualità improduttiva, che non ha ripercussioni sulla società. La privatizzazione del cristianesimo contraddice lo spirito di Gesù, espresso anche nel Padre nostro. In queste parole Gesù ci ha donato il suo stesso spirito. Ci ha reso partecipi della sua preghiera, del suo intimo rapporto col Padre, del suo desiderio che venga il regno di Dio e ci trasforma in veri esseri umani. Ripetendo la preghiera di Gesù ci avviciniamo sempre di più a lui: al suo messaggio ma anche alla sua persona, al suo amore per il Padre, alla sua fiducia e alla sua fede nel fatto che Dio è più forte del male e che il regno di Dio è già venuto e offre a noi uno spazio in cui essere veramente umani. Non dobbiamo mai dimenticare che il fondamento del Padre nostro è l’esperienza di essere figli e figlie di Dio: incondizionatamente amati da Dio, nostro Padre comune, da Dio, nostra vera madre. Chi, nella preghiera, si sperimenta figlio e figlia di Dio, esprimerà questa sua esperienza con un comportamento nuovo. Se la preghiera non si manifesta nell’azione, rimane inefficace e porta solo ad un narcisistico ripiegamento su se stessi. |
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