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Benedette inquietudini
(Don Tonino Bello)
pg. 125
ed. San Paolo
n° 31005
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Se è lecita un'autocritica, dobbiamo dire che, come Chiesa, abbiamo denunciato molto, rinunciato poco e annunciato pochissimo. È ora di cominciare…partire dagli ultimi. Una Chiesa povera, semplice, mite. Non una Chiesa arrogante, che vuole rivincite, che attende il turno per le sue rivalse temporali. Ma una Chiesa disarmata... che sa convivere con la complessità. Che lava i piedi al mondo senza chiedergli nulla in contraccambio, neppure il prezzo di credere in Dio, o il pedaggio di andare alla Messa la domenica, o di una vita morale meno indegna e più in linea col Vangelo. Non possiamo limitarci a sperare. Dobbiamo organizzare la speranza! Oggi dobbiamo rimboccarci le maniche e metterci, con umiltà e discrezione, accanto ai tanti indifferenti senza Dio, senza codici, senza lavoro, senza progetti, senza ideali. |
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