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Davide e Golia (i cattolici e la sfida della globalizzazione)
(Piero Gheddo, Roberto Beretta)
pg. 234
ed. San Paolo
n° 31095
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Almeno la metà dei contestatori al vertice del G8 a Genova, nel luglio 2001, erano cattolici: basta questo dato per dire quanto sia forte l'interesse e la diffidenza per la globalizzazione nelle associazioni di volontariato cristiano, nei gruppi missionari, insomma nella Chiesa e soprattutto nella sua parte più "impegnata" e generosa. Però, mentre il Papa dichiara che la mondializzazione in sé non è ne bene ne male, ma è uno strumento da applicare il più possibile nella solidarietà, i cattolici italiani sembrano dominati dalla paura dei futuri sviluppi di un'economia sempre più multinazionale e sfuggente. Che cosa dobbiamo dunque pensare della globalizzazione, in quanto cristiani? E' davvero il Drago minaccioso di una prossima Apocalisse, che sta già divorando i poveri per primi, oppure è una sfida da accettare e da vincere anche in nome di un migliore sviluppo del Terzo mondo? Oltre le marce di protesta e le richieste di condono del debito estero, smentendo i luoghi comuni dell'ideologia terzomondista, questo libro cerca di allargare il dibattito sulla vera emergenza dei Paesi poveri: quella educativa e culturale, che attende una risposta più responsabile e attiva da parte dell'Occidente. E anche dei cristiani. |
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