(per Ragazzi)

San Vincenzo de' Paoli

 (Catherine Ethievant, Carole Monmarché)

 pg. 71

ed. Editions du Signe

n° 26361

In questo libro farete la conoscenza di un uomo straordinario: si chiamava Vincenzo de' Paoli. Aveva un viso buono e occhi penetranti. Spesso viene rappresentato con dei bambini tra le braccia, perché ne ha salvati molti da morte sicura. Ma, prima di diventare un vero padre dei poveri e degli abbandonati, ebbe una vita piena di sorprese: da ragazzo faceva il pastore, poi si mise a studiare e divenne sacerdote. I nobili e i ricchi lo cercavano come consigliere spirituale ed entrò perfino alla corte della regina di Francia. Quando però conobbe i poveri e provò sulla sua pelle che cosa voleva dire la schiavitù e la miseria, usò tutti i mezzi possibili per aiutare chi era nel bisogno. Riunì attorno a sé uomini e donne decisi a servire i poveri. Non si arrendeva mai di fronte alle difficoltà e nella preghiera trovava una forza inesauribile. Anche oggi san Vincenzo indica a tutti la strada da percorrere: è quella della solidarietà e della condivisione. Attorno a noi infatti, vediamo tante persone che chiedono aiuto: immigrati, profughi, bambini abbandonati.

   

(per Adolescenti-Giovani)

E' andata proprio così    (storie di cronaca bianca)

(Oreste Paliotti)

pg. 158

ed. Città Nuova

n° 15150

Nel presentare queste storie vere di giovani, preferendo un tono colloquiale, ne approfitto per fare qualche confidenza. Ciò che me le rende interessanti, soprattutto, è la "storia sacra" che mi capita di intravedere in filigrana anche nelle situazioni più ordinarie. Anzi, proprio una certa apparente normalità risulta, spesso, una "sfida" per cercare di trasmettere anche al lettore questa scoperta: il che può non essere semplice. Ogni esperienza ha un certo "colore": si tratta di individuarlo. Che forma prenderà, se di un'intervista o di un diario, di un racconto in prima o in terza persona, è un problema che mi pongo successivamente. L'elaborazione non è immediata. Nella misura in cui ho cercato di immedesimarmi nell'intervistato, cerco di ricostruirli. Poi, una volta che il testo è pronto, li confronto con lui. È mia abitudine, perché desidero che l'altro si riconosca in quello che ho scritto e mi faccia le sue osservazioni. La soddisfazione maggiore è quando mi capita di avere conferme del genere: "E andata proprio così, ma come hai fatto?". Oppure quando l'interessato mi confida che raccontare e leggere la propria esperienza è servito a fargli cogliere meglio la presenza di Dio nella sua vita. Non è appassionante tutto ciò?

(per Adulti)

Il dolore innocente

(Martini, Ciotti, Cacciari, Ravasi)

pg. 152

ed.  Ancora

n° 20039

La cura degli ammalati, le arti della medicina, la carità verso i sofferenti, la lotta contro tutte le cause della sofferenza, sono una vera e continua redenzione materiale che fa parte della redenzione "totale" di Cristo e di essa ha tutto l'impegno e la dignità. È forse il passaggio fondamentale del breve scritto-testamento di don Gnocchi che illustra molto bene il senso di tutta l'Opera del sacerdote milanese. Il dolore, ma soprattutto il dolore innocente, come possibilità di redenzione, come possibile via di salvezza per ciascuno e per l'umanità intera. Abbiamo chiesto a diversi esponenti della cultura italiana di aiutarci a riflettere su questo tema cruciale, a partire dell'ultima opera del nostro Fondatore: Pedagogia del dolore innocente, scritta sul letto di morte. Questo terzo volume della Collana è quindi un'opera a più voci e vorrebbe poter essere una salutare provocazione culturale in un tempo nel quale i temi "alti", ed ultimi, quelli decisivi per l'esistenza umana, sono volutamente ed artatamente rimossi.

 

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