Pace !

   (Voci a confronto sulla lettera enciclica

    Pacem in terris di Giovanni XXIII)

Questo libro-commento a più voci sulla Pacem in terris viene incontro a quanto auspicato da Giovanni Paolo II: «II quarantesimo anniversario della Pacem in terris è un'occasione quanto mai opportuna per fare tesoro dell'insegnamento profetico di Papa Giovanni XXIII. Le comunità ecclesiali studieranno come celebrare questo anniversario in modo appropriato durante l'anno, con iniziative che non mancheranno di avere carattere ecumenico e interreligioso... ».

Autorevoli esponenti del mondo religioso, cattolici e non, hanno riletto la storica enciclica di Giovanni XXIII, cogliendone aspetti ancora quanto mai attuali. Così, per mons. Bettazzi la Pacem in terris ha segnato una svolta nella storia della Chiesa in quanto prima enciclica rivolta « a tutti gli uomini di buona volontà» e non più solo ai credenti. Per Enzo Bianchi è stata come una specie di testamento di Giovanni XXIII per la Chiesa e l'umanità. Mahmoud Salem Eisheikh, musulmano, si sofferma sul senso di giustizia di quest'enciclica nei confronti dei profughi politici e delle minoranze. Per Chiara Lubich essa costituisce un chiaro esempio di come combattere le attuali forze del Male. Giuliana Martirani la attualizza nel contesto della drammatica situazione della Terra Santa, Paolo Ricca ne coglie i valori e i limiti, mentre per Andrea Riccardi si tratta di un testo in cui confluisce l'ininterrotto magistero di pace dei Papi del Novecento. Per Alex Zanotelli occorre andare oltre la Pacem in terris rendendo la guerra tabù. Lea Sestieri, infine, invoca una Pacem in terris per i nostri tempi, perché solo la pace è, biblicamente parlando, quella parola capace di saziare l'uomo.

 dalla recensione       

 

 

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