Chiesa parrocchiale di S. Brigida

Cenni di storia

Pur riconoscendo che qualche documento parla di S. Brigida fin dal 1553, la prima notizia, a nostra conoscenza, risale alla relazione della visita pastorale del vescovo di Feltre Filippo Maria Campeggio fatta nel 1576.

Da questa relazione e da quelle delle visite pastorali dei vescovi successivi, possiamo ricavare che la chiesa era all’origine dedicata a S. Maria; fuori della chiesa c’era un altare ed attorno ad essa il cimitero.

Nel 1585 la chiesa è intitolata ai "Santi Brigida e Severo"; "Era situata ad oriente, aveva una sola porta di ingresso, rivolta a sera, con un vestibolo coperto a tegole sostenuto da colonne di legno; la chiesa aveva il soffitto e le pareti dipinte."

S. Brigida dipendeva in questo periodo dalla parrocchia di Roncegno, il cui sacerdote doveva provvedere alla celebrazione di una messa, almeno una volta al mese.

La chiesa era lunga "nove passi d’uomo e larga sette". Ciò ci fa supporre che la chiesa coincidesse con l’attuale presbiterio.

Dopo il 1600 è documentata la presenza di un eremita che "la custodiva e faceva funzioni con grande edificazione e buon esempio del popolo".

Nel 1708 la comunità di Roncegno istituiva una "cappellanìa laicale o beneficio" nominando Don Antonio Camello, con l’obbligo di celebrare la messa e più tardi anche con l’autorizzazione di confessare. I "Beneficiati" si succedettero fino a quando nel 1786 la chiesa di S. Brigida fu eretta a Curazia o cappellanìa locale, con la nomina di Don Francesco Alpruni del Borgo, poi parroco di Roncegno.

Restauro della chiesa

"Nel 1795 fu fatto il primo restauro della chiesa: venne consacrata dal vescovo Francesco Saverio Luschin ai 12 Settembre 1828. Nel 1888 trovandosi in pessimo stato e l’avvolto quasi cadente, si incominciarono i lavori di restauro: venne atterrato l’avvolto, innalzati i muri di un metro e mezzo, poiché troppo bassa, fatto il nuovo coperto, ingrandita la sagrestia, riparato il campanile. In questa occasione vennero costruite le due cappelle laterali ma con offerte private, perché non ritenute necessarie dalle autorità. A restauri ultimati la chiesa venne riconsacrata il primo ottobre 1892 dal vescovo Eugenio Carlo Valussi". (Relazione del Parroco Don Bampi)

Devastata durante la guerra ‘15-‘18, venne nuovamente restaurata nel 1922, dopo essere stata eretta a "Parrocchia", con decreto del vescovo Endrici, in data 14 maggio 1919.

Nel marzo del 1938 il vescovo coadiutore Enrico Montalbetti consacrava il nuovo altare maggiore, le due acquasantiere ed il fonte battesimale; il vecchio fonte si trova ora a ridosso della canonica e funge da fontanella.

 

Nel 1941 per interessamento del parroco Don Simone Lauton venne nuovamente affrescata da Don Giuseppe Tarter, che all’esterno, sulla facciata, vi poneva una grande figura di San Cristoforo.

Un ultimo e radicale restauro venne completato nel 1991, su interessamento di P. Albano Torghele, rifacendo il coperto in "scandole" di larice, rinnovando la copertura della cuspide del campanile in rame e con la tinteggiatura sia interna che esterna, salvaguardando gli affreschi del Tarter.

Sul finire di Gennaio di quest’anno (2001) per interessamento del parroco Don Rodolfo Minati sono venuti alla luce, sulla parete settentrionale del presbiterio degli affreschi del secolo XVI per il restauro dei quali si attende il contributo della Provincia Autonoma di Trento.

La Via Crucis

Le stazioni della Via Crucis furono erette ad opera del cappellano locale Don Vittorelli, nel 1799, e sono di autore ignoto. Procedendo al loro restauro e sottoponendole ad indagine radiografica, sono venuti in luce, sotto le scene settecentesche della Passione, altri dipinti più antichi di notevole valore artistico. Attualmente sono in fase di restauro con il contributo della Provincia Autonoma di Trento.

Altare Laterale dell’Addolorata

Per ringraziare la Vergine Santissima di averli salvati dall’epidemia del colera del 1855, gli abitanti di S.Brigida eressero l’altare dell’Addolorata: così si legge sull’architrave dello stesso: "A MARIA MADRE CLEMENTE I VICINI PRESERVATI DAL COLERA GRATI"

Sono da ricordare le due pale dell’altare maggiore: la più vecchia, d’autore ignoto, opera settecentesca, ritrae S.Brigida con i Santi Sebastiano e Rocco, e forse S. Nicolò; in alto, fra alcune nuvole la Vergine con Gesù Bambino ai quali fanno corona quattro angioletti.

La pala attualmente posata sulla volta dell’abside opera di Bizzotto ritrae S.Brigida inginocchiata ai piedi della Vergine col Bambino.

Capitello

In cima alla strada d'accesso alla chiesa, si trova il capitello dedicato alla Madonna di Lourdes costruito nel 1946 come voto per essere stata, S. Brigida, risparmiata dalle distruzioni della guerra.