LA CASA MASCIONI

Dopo la soppressione napoleonica degli ordini religiosi (1803) due fratelli, Padre Pasquale e Giuseppe Mascioni, conventuali, tornano nella loro patria, Cuvio in Valcuvia (Varese). Entusiasti e conoscitori della musica, consigliano a un giovane loro nipote, Giacomo, di dedicarsi all'arte dell'organo. Dopo un periodo di formazione presso maestri organari, Giacomo apre a Cornacchio di Cuvio la 'fabbrica d'organi Mascioni': è l'anno 1829. L'attività in questi primi anni si svolge nelle zone limitrofe raggiungendo le valli del vicino Canton Ticino.

Ben presto Giacomo è aiutato nell'arte da tre figli: Bernardo, Gaspare, Anacleto. Con essi costruisce strumenti anche notevoli secondo lo stile lombardo dell'epoca: somieri 'a vento', trasmissioni meccaniche spesso complesse, numerosi registri ad ancia.

Nel 1833 il nipote di Giacomo, Vincenzo, figlio dodicenne di Bernardo, inizia il tirocinio in fabbrica; alla morte prematura del padre e degli zii, vincenzo assume la direzione della fabbrica e, coadiuvato nell'amministrazione dal fratello Enrico, riesce a sviluppare l'attività cogliendo le esigenze dell'epoca, ma dominandole anche con la sua solida personalità artistica e culturalmente legata alla tradizione lombarda dell'800. Sotto la sua guida, con l'aiuto dei figli maschi (Giacomo, Ernesto, Giovanni, Angelo, Vincenzo, Tullio) e dei collaboratori assunti tra la gente locale, la Ditta cresce d'importanza raggiungendo livelli tecnici d'avanguardia e notorietà mondiale.

Negli anni '70, dopo un lungo periodo di preparazione, si ritorna, in sintonia con i tempi, all'uso delle trasmissioni meccaniche e a un nuovo modo di 'architettare' il suono e la struttura. Da sei generazioni ormai i Mascioni continuano una tradizione familiare e artigianale che li ha portati, in un secolo e mezzo di attività, alla costruzione di più di 1000 organi e, negli ultimi decenni, ad un'intensa  opera di restauro di strumenti antichi.