L'organo Mascioni Opus 1138 - Parrocchia SS. Gioacchino e Anna di Roma

< organo - Mascioni, Opus 1138 >

"Due sono gli scopi per cui una parrocchia esiste: rendere bella la chiesa e fare la carità".

Queste parole di don Luigi Rovigatti, parroco di Roma nel dopoguerra, mi sono apparse subito la spiegazione più bella di ciò che abbiamo fatto e di ciò che ci apprestiamo a fare.

"Abbiamo fatto proprio una bella cosa! Abbiamo fatto qualcosa solo per Iddio!": questo era il pensiero che mi accompagnava la domenica delle palme quando l'Organo ha suonato per la prima volta durante una nostra celebrazione. 

Ma, non posso nascondervelo, un altro pensiero, come un diavoletto, si insinuava: "Ma non è inutile? Non è stato uno sforzo vano? A che serve la bellezza (che non si vende)? Che se ne fa Dio, a cui non manca una musica celeste molto più bella e armoniosa?".

Domande nate non a caso, ma frutto di quei dubbi e di quelle osservazioni che hanno accompagnato lo sviluppo dell'idea e perchè no, di quella mentalità efficientistica che respiriamo e che ci riduce a dare valore solo a ciò che produce un utile che si possa immediatamente consumare.

Subito però questo pensiero è stato vinto da una duplice considerazione che ora, a distanza di tre anni dall'inizio dell'impresa, è sempre più convinta e direi confermata dall'esperienza: il bello educa e le cose fatte per Dio 'pagano'.

E' stata proprio la fatica per arrivare ad avere una cosa così bella e la gratuità di farla perchè serva solo a Dio che, se così si può dire, hanno dimostrato l'utilità dell'impresa. Il coinvolgimento dei parrocchiani nel rendere ancora più bella la nostra chiesa e la nostra preghiera ci ha fatto crescere nella comunione e nell'amicizia; il desiderio di accogliere questo strumento e di usarlo nel modo migliore ha fatto nascere il coro polifonico; la capacità di raccogliere in tre anni una somma considerevole ci ha spinto a continuare in un'impresa che accordi sempre meglio i nostri cuori sulle note della generosità ...

E ciò che ancora può fruttificare intorno a noi non è nemmeno pensabile se, come già sta avvenendo, grazie al nuovo Organo la nostra preghiera crescerà: perchè non si può immaginare cosa è capace di produrre Iddio in un uomo e in una comunità che prega!

Ma c'era bisogno di tutto questo impegno? La domanda è pertinente e la risposta rischia di non essere altrettanto chiara, ma resta comunque sulla linea del mistero cristiano della vita che esige talvolta - anzi sempre - che solo attraverso la sofferenza si arrivi a scoprire la bellezza e la verità dell'amore.

don Andrea
ex parroco della chiesa dei Santi Gioacchino e Anna