La nostra Parrocchia


"Benediciamo di gran cuore l'impresa dei reverendi Canonici Lateranensi e tutti che con le loro offerte concorreranno al compimento dell'opera, che ha per solo fine la gloria di Dio e la salute delle anime".
Dal Vaticano, lì 7 gennaio 1904. Firmato PP. Pio X.

Lo scritto autografo del Papa Giuseppe Sarto campeggia in testa all'appello, datato 25 gennaio dello stesso anno, con il quale don Luigi Santini, abate generale dei Canonici Regolari Lateranensi, chiedeva alla popolazione del quartiere di concorrere alla spesa necessaria all'edificazione di una nuova chiesa a ridosso delle mura della città, in prossimità della Porta Pia. L'esigenza era dettata dal continuo crescere della popolazione di S. Agnese e dal fatto che la maggior parte di questa si trovava proprio in prossimità delle mura. "Per soddisfare ai bisogni spirituali di questa massa di popolazione - scriveva don Luigi Santini nel suo appello - mal si presta oggi la Basilica di S. Agnese la quale essendo a oltre due chilometri di distanza rende difficile agli abitanti l'adempimento de' loro doveri religiosi, nè al parroco offre modo possibile di esercitare il suo zelo nelle svariate funzioni del ministero parrocchiale". Da qui la necessità di costruire una nuova chiesa. Della cosa si era interessato già Papa Leone XIII, e fin da allora si era deciso di intitolare il nuovo tempio a S. Giuseppe. Na la morte del pontefice bloccò il progetto, che fu ripreso dal successore Pio X (e don Santini non manca di sottolineare che il Papa "sortì al fonte battesimale il nome di Giuseppe").   L'area dove realizzare il progetto era stata già individuata. Nel 1899, infatti, con il munifico contributo della primaria delle Figlie di Maria e dello stesso abate Santini, venne acquistata sulla via Nomentana una porzione di terreno di proprietà del marchese Patrizi, sul quale già esisteva una piccola cappella.   Il 23 marzo 1904, demolita la cappella Patrizi, fu posta la prima pietra della nuova chiesa, progettata dall'architetto Carlo Busiri Vici. I lavori vennero completati effettivamente nel 1905 e la chiesa fu consacrata il 12 ottobre dello stesso anno dal Cardinale Pietro Respighi. La chiesa è a tre navate, a forme eclettiche neoromaniche, tutta in laterizi a vista. Nella parte inferiore della facciata presenta un porticato a tre arcate sorrette da colonne e nella parte superiore un oculo circolare sovrastato dagli spioventi della copertura a tetto. Nella facciata campeggia una lapide nella quale è scritto in mosaico "DEO SACRUM IN HONOREM S. JOSEPH", fiancheggiata dagli stemmi, pure in mosaico, del Papa Pio X e dei Canonici Regolari Lateranensi. Nei lati della facciata, ala quale corrisponde la navata centrale, si stagliano due corpi di fabbrica più bassi corrispondenti alle navate laterali. L'abside, posta al termine della navata centrale, è stata riccamente decorata da Eugenio Cisterna, che lavorava, all'epoca, per l'Ordine dei Canonici Regolari Lateranensi. La statua di San Giuseppe che campeggia in alto, sul fondo dell'abside, è opera del Magni, mentre i quadri degli altari minori in onore del Sacro Cuore di Gesù e di Maria Santissima del Suffragio sono opera di Giuseppe Bravi. Nel 1936, sulla destra della Chiesa, venne eretto un grande edificio per la canonica, che, secondo il programma originale, avrebbe dovuto accogliere anche la Casa Generalizia dell'Ordine.   A quasi cent'anni dalla sua realizzazione, la Chiesa di San Giuseppe continua ad essere punto di riferimento perla comunità cristiana del quartiere, centro di numerose iniziative di spiritualità ma anche di impegno sociale ed associativo. in questo senso la parrocchia nel corso degli anni è divenuta sempre più la casa del popolo di Dio, in cui religiosi e laici si trovano ad operare fianco a fianco nella loro missione di apostolato. Con un solo fine, come scriveva all'inizio del secolo scorso Pio X, che sarebbe diventato santo: " la gloria di Dio e la salute delle anime"




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