La Voce di San Benedetto

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GENNAIO 2003

ORA ET LABORA

numero 2

IN QUESTO NUMERO:
 

1 Gli auguri di Natale del Parroco e…due provocazioni natalizie.
2 Il Consiglio Pastorale Parrocchiale.
3 Informazioni religiose.
4 Lavoro aperto…
 
 
Cari parrocchiani…
Pensieri e riflessioni a cura di don Paolo Gessaga

Carissimi Parrocchiani, 
il Natale è vicino, la festa della venuta in terra di Gesù, il Figlio di Dio, ci fa pensare a quanto Lui ci vuole bene. Natale è un forte invito a ripensare la nostra vita, le scelte ed i comportamenti che mettiamo in pratica ogni giorno. E' vero, spesso il nostro modo di vivere non riflette fino in fondo il dono grande e meraviglioso che Dio ci ha dato: il figlio Gesù, venuto per insegnarci la vita dell'amore, la via del perdono e la gioia di dare la propria vita per gli altri. Natale festa dell'amicizia, rinnovamento dei rapporti familiari, ma soprattutto riscoperta della vicinanza di Gesù nella vita di ciascuno di noi. Non siamo soli, Lui è con noi, anzi è dentro di noi e segue il nostro cammino passo dopo passo per darci la forza di essere fedeli al Bene nel quale siamo invitati a realizzarci ogni giorno. E' proprio con questo slancio verso il Signore che vogliamo rendere il Natale non una bella festa che passa in fretta con un notevole dispendio di energie e risorse, anche economiche ma poter farlo diventare momento dì rinnovato slancio nella nostra vita cristiana. Per questo lo stesso programma del mese di dicembre riflette un bisogno di maggior preghiera, raccoglimento e cambiamento interiore. Le adorazioni proposte il giovedì, piuttosto che la novena Natalizia per i bambini e le confessioni comunitarie dicono che questa solennità va preparata prima di tutto nei nostri cuori. Chi lo sa che questo Natale possa segnare positivamente la ripresa della vita spirituale per qualcuno di noi superando tanta pigrizia e superficialità nella quale siamo tutti, al giorno d'oggi, immersi quasi senza accorgersi. Natale si avvicina ed insieme alla spiritualità è bello pensare alla carità, come Gesù si é tutto donato per dirci quanto Dio ci ama, così sarebbe bello e giusto che ciascuno di noi pensi qualche gesto, ovviamente piccolo, di solidarietà verso altri che per tanti motivi passano un Natale in condizioni più tristi rispetto a molti di noi. Come non pensare ai tanti anziani soli, spesso quasi dimenticati in casa piuttosto che nelle case di riposo, alle persone malate che magari fanno parte della schiera dei nostri conoscenti oppure alle tante famiglie che stanno vivendo il dramma della disoccupazione? Non solo ma nella nostra Città quanti sono i poveri, o meglio chi sono? Spesso sono quanti non hanno mezzi sufficienti per una vita dignitosa e libera. Certo non possiamo risolvere le difficoltà di tutti costoro, ma il Natale deve essere una presa di coscienza del mondo in cui viviamo e di quello che conviene scegliere per essere un po' più solidali verso gli altri. Non é un caso che in Parrocchia stiamo organizzando la Mensa per i poveri, un pasto caldo per chi ha bisogno di conforto così come dare ascolto a quanti desiderano esporre le loro situazioni. E' un piccolo segno che anche in mezzo a noi si può e si deve agire per altri che hanno bisogno di sentirsi amati e valorizzati. Ricordiamoci che la nostra sola risorsa parrocchiale sono i volontari, le persone che danno il loro servizio per altri mossi dal desiderio di dare un po’ di tempo e di forze perché tutti siamo fratelli, figli dello stesso Padre che creandoci ci dà la possibilità di amarci come Lui ci ha insegnato venendo proprio in mezzo a noi. L’augurio per tutti voi di un Natale di pace familiare, di gioia spirituale e di solidarietà sociale si accompagna con la mia benedizione unita a quella degli altri sacerdoti: don Michele e don Domenico che prestano servizio in parrocchia e che ringraziamo per la loro qualificata presenza.?

Una provocazione…per Natale
 

Che fine ha fatto la…cultura cattolica?
 

Una prima provocazione.
 

“…Ma i cattolici .. come li vede, nel dibattito culturale: attivi o succubi? 
“Subalterni. Manca una produzione culturale di elaborazione della loro storia. Una difesa dei contenuti, del merito delle questioni in cui sono stati implicati. Non auspico una faziosità cattolica, però mag-giore consapevolezza sì. Mi piacerebbe incontrare credenti che cono-scessero bene le figure meritevoli del loro passato o presente». Mieli esemplifica: “Nel Novecento i cattolici hanno avuto un numero di martiri veramente consistente ed a queste vittime dei totalitarismi nes-suno ha reso giustizia... Una volta questa sì chiamava la Chiesa del silenzio: quello che mi colpisce oggi è il silenzio della Chiesa. E non intendo la gerarchia”. Invece il paradosso è che -a casa nostra- ricordare episodi del genere passa per negazione del «dialogo». “La contrapposizione si supera, non si edulcora. Nella mia rubrica ho preso spesso posizioni favorevoli al mondo cattolico, ma devo dire che le opposizioni più aspre sono venute proprio dai credenti. Nell'eviden-ziare solo le sue colpe, il cattolico si sente dalla parte de poveri contro i ricchi, divide il mondo in bianco e nero e si illude di militare contro il male assoluto. Il credente non è realista nell'analisi della storia, adotta in pieno punti di vista appartenenti a mondi contigui al suo. La secolarizzazione degli ultimi due secoli ha prodotto tra i cattolici un risultato di subalternità culturale - prima in senso conservatore, poi progressi-sta - che solo questo Papa ha cominciato a ribaltare".

La seconda provocazione

…il presidente della CEI parla del rischio di "atteggiamenti culturali subal-terni e anche auto lesionistici" da parte dei cattolici.
Io, con tutto il rispetto, parlerei piuttosto di una certezza: i cattolici italiani sono fermi al palo, forse nell'attesa di venire travolti dall'ondata del menefreghismo globale. Può un messaggio radicale come quello evangelico sfociare in produzioni giornali-stiche, letterarie e artistiche così timide, sbiadite, inceppate su stilemi sorpassati?
…Intanto «Magdalene" ha vinto il Leone d'Oro...E i cattolici? Stanno a guardare, o al peggio, alzano barricate. Si difendono, da assediati. Non che venga voglia di contrattaccare sul piano artistico e culturale. In termini di narrativa e creatività. Bisogna saper raccontare: raccontare in modo suadente storie nuove, magari anche eroismi reali, non facendo apologe-tica stantia, ma immettendo sul mercato codici buoni di interpretazione della realtà.…Noi laici credenti dobbiamo alzare la voce, pensare. parlare. scrivere senza paura di tradire il nostro mandato. E' preferibile correre il rischio di esagerare, sbagliare i dosaggi, apparire sbilanciati, piuttosto che vedere ridicolizzato e sepolto ciò in cui noi crediamo. Il silenzio, il passo incerto, l'autocensura e le crociate in difesa di un fortino cadente ci porteranno all'oblio. Guardiamo a Giovanni Paolo II e seguiamo il suo invito a prendere il largo senza paura. Se la Provvidenza divina continua, quasi sfidando la natura, a darci il conforto di un Papa così audace nella predicazione e così incrol-labile nella fede.

(Tratto dall’articolo di Fabio Colagrande-
Cattolici: reagire alla debacle cornunicativa-
pubblicato su “Avvenire” del  25/09/2002)

E voi, cari parrocchiani, cosa ne pensate? Ecco una proposta: durante queste festività natalizie, troviamo qualche istante di tempo per meditare su questi temi, al fine di trovare nuove energie per rendere la nostra fede attiva e non passiva o solamente di facciata!

 


 
 

Il Consiglio Pastorale Parrocchiale

Durante l’ultima seduta, il C.P.P. ha concentrato la propria attenzione sul nostro oratorio e sui problemi che lo riguardano. Dai contributi e dal dibattito ciò che di più importante è emerso, è che da parte di tutti, soprattutto degli adulti, delle mamme, dei giovani deve arrivare l’impegno a far sì che qui i nostri ragazzi non trovino solamente un luogo più sicuro della strada o delle scalette della nostra chiesa dove trascorrere il tempo.
La pallavolo, le feste, il calcetto, i disegni, i piccoli lavori di artigianato, nulla avrebbe valore se non ci fosse dietro l’impegno al fine educativo cattolico di noi adulti verso questi piccoli. Facciamo del campetto e delle sale un vero oratorio e non u n contenitore per il dopo scuola a favore dei ragazzi del quartiere. Noi tutti abbiamo dei valori, noi tutti siamo uniti dall’amore di Gesù che vuole vederci crescere insieme ed insieme stare nella gioia. Aiutateci ad aiutare i nostri giovani ad assaporare questa esperienza, per diventare adulti con una marcia in più: quella della comunità. Vi aspettiamo!
Francesca
 


 
 

Il Parroco risponde
 

Risposte a domande, dubbi ed osservazioni in materia di fede
a cura di don Paolo Gessaga

Incoraggiamo a scrivere mettendo lo scritto nella cassetta che sta proprio all'entrata della nostra chiesa, più lettere pervengono e meglio è, dubbi, chiarimenti, osservazioni, commenti, tutto fornisce occasione per un positivo dialogo tra il Parroco, gli altri sacerdoti con i fedeli.
In questo numero vogliamo rispondere ad un quesito non tanto scritto quanto dettomi da diverse persone:
"Quando è giusto ed opportuno chiamare il sacerdote per assistere una persona gravemente ammalata a volte in pericolo di morire?"
La domanda mi sembra richieda una spiegazione su due punti assai importanti per la cura pastorale:


L’Accompagnamento spirituale significa stare accanto ad ogni persona che vivendo la propria fede in Gesù Cristo ha bisogno di essere guidata verso una condotta cristiana all'insegna della carità e della preghiera. Ora quando ci si trova in particolari condizioni di infermità nel corpo oppure di grave e cronica impossibilità ad uscire di casa a volte anche per l'avanzata età, si vive una stagione della vita del tutto nuova. Non sono pochi coloro che si chiudono su se stessi e non accettano facilmente questa condizione fino a ribellarsi procurandosi non poca "rabbia" dentro di sé. Altri, anche con la presenza affettuosa di persone care, riescono con maggior facilità ad accettarsi, anzi a dare ancora un significato positivo alla propria esistenza al di là del tempo che possa durare e delle condizioni fisiche nelle quali avvenga. In tal caso la presenza del sacerdote, specie se chiamato fin dall'inizio di una malattia, è utile se non altro per trovare un interlocutore qualificato e attento con il quale parlare e poter confidarsi e magari anche ricevere consigli su tante piccole questioni che con altre persone non è facile affrontare. Il sacerdote "amico" del malato non è soltanto colui che in un certo senso porta la S. Comunione, ma che diviene un valido alleato con il quale è bello stare insieme qualche tempo per sperimentare la fraternità della stessa Comunità cristiana che vuole essere vicina a quanti soffrono e vivono distaccati dagli altri.
Il sacramento degli Infermi, chiamato impropriamente Estrema Unzione, è il segno della presenza di Dio accanto al fratello che soffre ed ha più che mai bisogno di sentirsi amato per quello che è da Colui che è l'unico Signore che dà la vita e la salvezza a chiunque crede. Anzi è il vero sacramento che ci fa diventare conformi a Gesù nel saper accettare ed offrire le nostre sofferenze così come Lui ha fatto per amore nostro. Non quindi la paura di celebrare questo Sacramento, ma direi il desiderio che i nostri fratelli ammalati si sentano più forti nella fede per affrontare con coraggiosa fiducia questo delicato momento della loro esistenza. Qualora poi l'ora del trapasso fosse vicina, a maggior ragione non si tema a far sì che i nostri cari ricevano il dono sacramentale della Riconciliazione affinché possano sentire dentro di sé la più grande gioia interiore: essere in piena amicizia con Dio. Cari amici, facciamo il possibile affinché non accada che qualcuno dei nostri fedeli abbia a mancare senza aver potuto ricevere, insieme alle cure fisiche, il dono del Sacramento che davvero apre la porta a Cristo che ci accoglie nel suo Regno eterno.
 


Informazioni religiose
 

Un rinnovato Rosario
 

 Da qualche tempo il Santo Padre ha proposto a tutti i fedeli la recita quotidiana del Santo Rosario, la preghiera più semplice, chiara e completa che un cristiano possa elevare al Signore. Meditare con Maria la vita di Gesù per contemplare e ringraziare il Padre della Sua presenza tra noi. Tutti sanno che i quindici misteri (momenti di vita) di Gesù e Maria sono divisi in tre gruppi di cinque ciascuno: gaudiosi, dolorosi e gloriosi. Ebbene il Santo Padre ha voluto aggiungere a questi tre gruppi un'ulteriore meditazione: i misteri della luce o luminosi che riguardano la vita pubblica di Gesù ed esattamente:
 

1) - il Battesimo al Giordano;
2) - L'autorivelazione alle nozze di Canaan;
3) - L'annuncio del Regno di Dio e l'invito alla conversione;
4) - La Trasfigurazione;
5) - L'istituzione dell'Eucaristia nell'ultima cena.

Certamente questi fatti della vita di Gesù completano la preghiera del Rosario mettendo in rilievo il valore della continuità tra la nascita e la passione dove possiamo meditare su quanto Gesù ha fatto per la nostra salvezza. E' un invito deciso a prendere la corona del Rosario nelle nostre mani per supplicare Cristo con Maria, ossia il Figlio con la Madre. Dunque a tutti l'invito a recitare con gioia e fedeltà il S.Rosario, magari mettendoci una particolare intenzione per le vocazioni sacerdotali così rare e necessarie per la chiesa.
 
 

 

Annuncio importante!

A partire dal 13 gennaio 2003, avrà inizio la benedizione delle famiglie della nostra parrocchia dalle ore 16:00 alle ore 19:00.
(inizio da Via Nansen e via del Commercio)


 

 
 

Anagrafando la storia della parrocchia…
 

PERIODO DI RIFERIMENTO: NOVEMBRE-DICEMBRE  2002
 

BATTESIMI:
PARADISI FABIO, MARIARUCCI LUCA
 

HANNO FATTO RITORNO ALLA “CASA DEL PADRE”:
GIANFORTI LUCREZIA (94), FORTIN BRUNO (85), DEL MATTO MICHELE TOMMASO (60), ARGIA FAVATI (97), ZANDRI MARIANO (79), DAINELLI MARIA MADDALENA (69), SILEI CARLA (53), RUBINO FRANCESCA (68)
 



 

...e per non dimenticarsi gli appuntamenti con la Fede, la preghiera, lo spirito e...
 
Feriali Festivi
Orario delle Sante Messe: 8:00/9:00/18:30 8:30/10:00/11:30/18:30
Ora di adorazione primo venerdì di ogni mese, ore 19:00
Rosario tutti i giorni, ore 18:00
Preghiera con il Gruppo Rinnovamento II e IV lunedì di ogni mese, ore 21:00
Prove di canto aperte a tutti, ogni giovedì ore 20:30
Patronato INAS-CISL consulenze, pratiche burocratiche, assistenza sociale gratuitamente, tutti i mercoledì, ore 15:30/17:30

                                                               OFFRESI PER SERVIZI  PERENNI
 

Assai gradito e cercato è il  VOLONTARIATO  verso molti settori  parrocchiali: musica, lettori, oratorio, manutenzioni varie, caritas e GRANDE NOVITA’ LA MENSA DEI POVERI DAL PROSSIMO GENNAIO (fatevi avanti il lavoro c’è….)

Lavoro aperto...disponibilità lavoro...