Romanza di primavera.
 
Percorrendo senza mèta i passi usati della tua città,
ogni finestra e ciuffo d’erba
che s’affaccia ai margini delle vie,
si trasfigura di una veste nuova.
 
Oggi è appena finito di piovere,
e un turbine di nuvole dai riflessi rossi
inonda della sua luce le strade dell' Ostiense,
che adesso rinascono di profumi e voci
sospese nell’aria del primo pomeriggio.
 
Non lasciarti cadere nella fretta,
riprenditi la tua vita,
e vaga finchè non arriverai a sera.
 
Che tu sia parte di questo tramonto,
un passo dopo l’altro senza fare nulla,
lasciandoti prendere la mano
dal tempo che cambia veloce
e dimenticando ogni passione.
 
Se ti fermerai quà e là per brevi soste
come un antico pellegrino,
stringi le mani alla gente che incontri,
entra nelle case e porta un saluto,
siedi sul greto e ascolta tutto quello
che il fiume ha da dirti.
 
Non cercare altro che questa imprecisata,
vaga felicità, perchè adesso tu possiedi
il vento che agita gli alberi,
e tua è la pace della luna
dentro gli specchi d’acqua di fontane,
nascoste tra cortili delle case.
 
I tuoi occhi e le tue mani adesso,
sono pieni delle ore che questa sera porta con sè,
carica di angeli festanti
attomo al Sepolcro vuoto del Signore.
 
Fà che questo tempo
sia infinito nel tuo cuore,
anche quando nei giorni di Novembre
lo avrai già dimenticato.
 
 

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