La Samaritana
Al tempo di Gesù:
Per andare dalla Galilea a Gerusalemme, Gesù e il suo gruppo passano
per la Samaria. E' il percorso più breve: tre giorni di cammino. Ma non
è il più facile, perché bisogna attraversare una regione
ostile. Gli ebrei e i samaritani non si parlano tra di loro perché si
odiano. Talvolta essi non mancano di battersi gli uni contro gli altri. Perché
questo? E' una storia vecchia. I samaritani sono dei sanguemisti: hanno tra
i loro antenati sia ebrei che stranieri. Da nove secoli non vanno più
a pregare al tempio di Gerusalemme. Adorano Dio su una montagna della loro regione,
il Garizim. Hanno i loro sacerdoti, la loro legge, i loro luoghi di preghiera.
Gli ebrei li considerano "un popolo stolto" (Siracide 50,25-26). Durante
il suo passaggio attraverso la Samaria, Gesù fa un gesto che verrà
ricordato. Si ferma a parlare con una persona del luogo. t una cosa che non
si deve fare. Parla con una donna. E questa è una cosa che si deve fare
ancor meno. Le domanda un piacere. I discepoli sono meravigliati davanti a questo
comportamento, ma i samaritani ascoltano la sua Parola. Tutto questo accade
accanto ad un pozzo, che allora aveva già 18 secoli. Questo pozzo esiste
ancor oggi. E' profondo 32 metri e la sua acqua non è acqua ferma, come
l'acqua degli stagni e delle cisterne. t fresca, chiara e viva, perché
proviene da una sorgente che si trova in fondo al pozzo.
Al tempo dei Vangeli:
Giovanni scrive il suo Vangelo negli anni 90. A quell'epoca il tempio rifiutato
dai samaritani non esiste più. In Samaria la Buona novella è già
stata annunziata con successo dal diacono Filippo ed è giunta fino in
capo al mondo. E come un'acqua viva che sgorga continuamente. Giovanni compone
questo racconto proprio ricordandosi dell'incontro di Gesù con la donna
di Samaria. Egli vuole mostrare tre cose:
I. Che Gesù dando questo esempio ha fatto cadere le barriere esistenti
tra ebrei e samaritani.
2. Che i samaritani hanno scoperto progressivamente chi è Gesù:
un uomo che ha sete, un profeta, il Messia o Cristo, e anche il Salvatore del
mondo.
3. Che i cristiani che ascoltano questa storia se vogliono scoprire Gesù
che dona l'acqua viva possono seguire l'esempio della samaritana.
Il testo Evangelico
5 Giunse pertanto ad una città della Samaria chiamata Sicàr, vicina
al terreno che Giacobbe aveva dato a Giuseppe suo figlio: 6 qui c'era il pozzo
di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del viaggio, sedeva presso il pozzo.
Era verso mezzogiorno. 7 Arrivò intanto una donna di Samaria ad attingere
acqua. Le disse Gesù: "Dammi da bere". 8 I suoi discepoli infatti
erano andati in città a far provvista di cibi. 9 Ma la Samaritana gli
disse: "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una
donna samaritana?". I Giudei infatti non mantengono buone relazioni con
i Samaritani. 10 Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio
e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene
avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". 11 Gli disse la donna:
"Signore, tu non hai un mezzo per attingere e il pozzo è profondo;
da dove hai dunque quest'acqua viva? 12 Sei tu forse più grande del nostro
padre Giacobbe, che ci diede questo pozzo e ne bevve lui con i suoi figli e
il suo gregge?". 13 Rispose Gesù: "Chiunque beve di quest'acqua
avrà di nuovo sete; 14 ma chi beve dell'acqua che io gli darò,
non avrà mai più sete, anzi, l'acqua che io gli darò diventerà
in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna". 15 "Signore,
gli disse la donna, dammi di quest'acqua, perché non abbia più
sete e non continui a venire qui ad attingere acqua". 16 Le disse: "Và
a chiamare tuo marito e poi ritorna qui". 17 Rispose la donna: "Non
ho marito". Le disse Gesù: "Hai detto bene "non ho marito";
18 infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai ora non è tuo marito;
in questo hai detto il vero". 19 Gli replicò la donna: "Signore,
vedo che tu sei un profeta. 20 I nostri padri hanno adorato Dio sopra questo
monte e voi dite che è Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare".
21 Gesù le dice: "Credimi, donna, è giunto il momento in
cui né su questo monte, né in Gerusalemme adorerete il Padre.
22 Voi adorate quel che non conoscete, noi adoriamo quello che conosciamo, perché
la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma è giunto il momento, ed è
questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità;
perché il Padre cerca tali adoratori.
25 Gli rispose la donna: "So che deve venire il Messia (cioè il
Cristo): quando egli verrà, ci annunzierà ogni cosa". 26
Le disse Gesù: "Sono io, che ti parlo".
27 In quel momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliarono che stesse
a discorrere con una donna. Nessuno tuttavia gli disse: "Che desideri?",
o: "Perché parli con lei?". 28 La donna intanto lasciò
la brocca, andò in città e disse alla gente: 29 "Venite a
vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia forse il Messia?".
30 Uscirono allora dalla città e andavano da lui.
41 Molti di più credettero per la sua parola 42 e dicevano alla donna:
"Non è più per la tua parola che noi crediamo; ma perché
noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è veramente il salvatore
del mondo".
Vangelo secondo Giovanni, c.4, vv. 5-23. 25-30. 41-42.
Per
comprendere meglio il testo
l. LCerca in questo testo tutti i nomi (o i titoli) che vengono dati a Gesù.
Noti una progressione? Cerca il loro significato nel vocabolario.
2. Cerca di localizzare sulla cartina la Samaria, Sicar, il Pozzo di Giacobbe
e il monte Garizim.
3. Cerca nel vocabolario il significato delle seguenti parole: pasqua, tempio,
dottore della legge, rivelare.
Per vivere oggi
BARRIERE Tra gli uomini talvolta esistono delle barriere più
alte e più solide delle mura di cemento armato. E tuttavia sono invisibili.
Gli uomini e le donne accettano questa realtà e qualche volta la mantengono
come se volessero proteggersi o se avessero paura di essere derubati o disturbati.
Da una parte e dall'altra di queste barriere ci si sorveglia, ci si osserva
con astio e talvolta non si esita a levare il pugno. E tali barriere si estendono
dovunque, in tutti i paesi e in tutti gli animi. Sono ben conosciute, queste
barriere! Il razzismo, la ricchezza che si occupa solo del proprio interesse,
le religioni trasformate in fanatismo, la povertà, il nazionalismo, le
idee che taluni vorrebbero imporre al mondo... Quando le barriere vengono accettate
diventa difficile comunicare.
POPOLI DISPREZZATI Anche oggi ci sono dei " samaritani
". Alcuni popoli sono disprezzati perché si dibattono continuamente
in difficoltà economiche, perché non arrivano a far sviluppare
fl loro paese, perché i loro costumi sono ritenuti primitivi, lontani
dai nostri, perché non hanno un territorio su cui stabilirsi o perché
sono obbligati ad elemosinare l'aiuto internazionale... Non si vuole aver troppo
a che fare con loro, come se potessero prenderci parte del nostro! Anche le
singole persone possono venire disprezzate perché non trovano mai lavoro,
o semplicemente perché sono straniere, perché vivono come vagabondi
o perché si drogano, oppure perché sono alcolizzate... Non si
vuol aver nulla a che fare con queste persone, come se esse potessero infangare
la nostra buona reputazione.
COME UN'ESPLOSIONE La Buona novella di Gesù Cristo fa
esplodere le barriere e abolisce il disprezzo. Non esiste più un popolo
migliore di un altro, non esiste più una razza più intelligente
di un'altra, né una nazione più religiosa dell'altra. Ognuno ha
diritto alla stessa tenerezza che sgorga dall'amore di Dio. Credere alla Buona
novella di Gesù Cristo significa impegnarsi ardentemente a far scomparire
tutto ciò che separa e divide gli uomini. Essere cristiano o cristiana
significa distruggere le barriere e mettere al loro posto il rispetto di tutti,
praticare un'accoglienza "piena di stupore":è straordinario
quello che tu ci insegni! Mettiamo insieme i nostri tesori! E così che
si costruiscono dei ponti che permettono agli uomini di incontrarsi.