La Preghiera di Gesù


Al tempo di Gesù:

La preghiera fa parte della vita. Ogni ebreo prega due volte al giorno: nel momento in cui si fa l'offerta al Tempio, alle 9 del mattino e alle 3 del pomeriggio. Sono molte, poi, le preghiere che conosce. Una di essa comporta 18 domande. L'ebreo si rivolge a Dio chiamandolo "Padre nostro che sei nei cieli", e gli chiede H "pane necessario per vivere". Prega perché "si manifesti il regno di Dio" e spesso pensa che questo coinciderà con la vittoria sul romani. Ad alcuni, soprattutto ai farisei, piace pregare in pubblico per farsi notare dalla gente. Si fanno ammirare mentre pregano, in piedi, nelle piazze oppure nelle sinagoghe, e sono contenti di questo. Gesù ha imparato a pregare fin dall'infanzia, sia in famiglia sia in sinagoga. Conosce le preghiere ebraiche e usa i Salmi. Divenuto adulto, percorrendo le strade della Palestina, qualche volta si ferma e si ritira da solo, su una montagna o nel deserto, per parlare a Dio nell'intimità, con confidenza. I suoi apostoli lo vedono pregare ed egli insegna loro il modo in cui rivolgersi a Dio. Ciò che conta non è il ripetere rumoroso di formule per piegare Dio alla nostra volontà, ma l'entrare nella sua volontà! proprio quello che Gesù fa in tutta la sua vita. Gesù comunica ai suoi apostoli anche delle formule di preghiera. Le sceglie tra le molte esistenti tra gli ebrei. Le semplifica e dà loro un significato più profondo.
Al tempo dei Vangeli:
I primi cristiani si riuniscono spesso per pregare e inventano preghiere nuove per rivolgersi a Gesù, il Signore. Per rivolgersi a Dio, però, usano anche le "formule" ebraiche tradizionali. Non frequentano più le sinagoghe. Il tempio, poi, è stato distrutto, nel 70, dai romani. I cristiani non hanno alcun desiderio di farsi notare sulle piazze. Per pregare si ritrovano spesso in casa di uno o dell'altro. Si ricordano della vita di Gesù e comprendono che era totalmente sottomessa alla volontà del Padre suo. Prima di andare incontro alla morte Gesù aveva infatti pregato così: "Padre! A te tutto è possibile. Allontana da me questo calice (di sofferenza). E tuttavia si compia la tua volontà, non la mia! " (Marco 14,36). Talvolta essi si domandano: "Com'è che si prega,' Con quali parole ci si rivolge a Dio?". Matteo e Luca (quest'ultimo in forma più breve: Luca 11,2-4) insegnano allora la preghiera di Gesù: il "Padre nostro", che diventerà la preghiera di tutti i cristiani. La traduzione di questa preghiera è un po' cambiata lungo i secoli, ma il significato profondo è sempre lo stesso. Alcuni cristiani, poi, hanno cominciato ben presto a concludere questa preghiera cosi: "Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli! ".


Il testo Evangelico
5 Quando pregate, non siate simili agli ipocriti che amano pregare stando ritti nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, per essere visti dagli uomini. In verità vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. 6 Tu invece, quando preghi, entra nella tua camera e, chiusa la porta, prega il Padre tuo nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. 7 Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole. 8 Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno ancor prima che gliele chiediate.
9 Voi dunque pregate così:

Padre nostro che sei nei cieli,
sia santificato il tuo nome;
10 venga il tuo regno;
sia fatta la tua volontà,
come in cielo così in terra.
11 Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
12 e rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
13 e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male.
Vangelo secondo Matteo, c.6, vv. 5-13.


Per comprendere meglio il testo
1. Nel ''Padre nostro'' ci sono richieste che facciamo per Dio e richieste che facciamo per noi. Cerca di trovarle .
2. Confronta la traduzione del ''Padre nostro'' che hai trovato qui con la preghiera che hai imparato a memoria. Noti delle differenze importanti?
3. Leggi la preghiera che Gesù rivolge a Dio prima della sua passione ''Getsemani'', e poi la preghiera che rivolge a Dio sulla Croce ''La morte e la sepoltura''. Puoi ripetere anche tu queste preghiere, in qualche momento della tua vita?
Per vivere oggi
DIO PADRE Alcuni dicono che Dio è lontano e bisogna temerlo come si teme un padrone onnipotente che è senza pietà verso i suoi servi, punisce severamente 3 considera solo i loro errori ed esige che si curvi la schiena davanti a lui. Sostengono che la preghiera serve ad evitare i suoi castighi, la sua collera. Che errore enorme credere a cose simili! Grazie a Gesù, il Figlio, si può conoscere bene "chi" è Dio: è un Padre! E' vicino agli uomini così come un padre al suoi figli e quello che fa ha un solo scopo: farli vivere felici. Essere padre o madre significa volere unicamente la felicità dei propri figli e fare di tutto per raggiungerla. Non si deve provare paura nei confronti di Dio, il Padre: c'è solo amore da dare e da ricevere!
PREGARE DIO Pregare vuol dire passare del tempo con Dio. Quando si ama molto, si ha un solo desiderio: restare accanto a coloro che si ama, così, semplicemente, per gustare la gioia della loro presenza ed essere sicuri che il loro amore ci viene donato continuamente. Pregare vuol dire lasciare che le parole sgorghino dal nostro cuore. Sono parole che esprimono le nostre gioie e le nostre tristezze. Sono parole accompagnate da grida di rivolta e da richieste di aiuto perché talvolta non si capisce più niente della vita e non se può più. Sono parole che recano con sé la nostra paura davanti alla morte e alla sofferenza. Sono parole che scambiamo con Dio, perché sappiamo che è un amico fidato, che ci conosce veramente e ci vuole salvare. E' tutta la nostra vita che viene espressa e portata dalla preghiera. E Dio la accoglie ogni giorno, perché è il nostro Padre!
PREGARE E CAMBIARE La preghiera non ha niente a che vedere con quei distributori automatici in cui si introduce una moneta per prendere quello che ci piace. Non si prega per ottenere in cambio qualcosa! Altrimenti si considera Dio un grande tesoriere, un ufficiale pagatore. Pregare vuol dire volgersi verso Dio come ci si volge verso il sole. Si può fare a meno della luce del sole? Ora, quando si prega ci si colloca sotto la luce dell'amore di Dio. Allora si percepisce sempre di più la sua grande tenerezza e si comincia a cambiare interiormente. Non si chiede più di riuscire a superare gli esami, o di aver buona salute, o di non incorrere in qualche incidente, ma si vuole innanzitutto compiere la volontà di Dio. E la volontà di Dio è che noi viviamo come suoi figli, ad immagine di Gesù, il Cristo, pronti ad accogliere e a perdonare, pieni di amore verso Dio e verso i fratelli e le sorelle della terra. La preghiera ci cambia: ci fa considerare la vita, la terra e gli uomini con gli occhi del Padre nostro. Ci apre al soffio di Dio e ci fa agire secondo il Vangelo di Cristo.

 

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