La moltiplicazione dei pani


Al tempo di Gesù:
Siamo in primavera. Anche in Palestina l'erba è verde. Dopo alcuni mesi di attività in Galilea, Gesù è già celebre. La gente viene da ogni dove per vederlo. Impossibile sfuggire a tutte queste persone, disposte ad ascoltarlo per tutta la giornata. Ma arriva la sera e si deve pur mangiare. Come fare per nutrire questa folla? Non ci sono che due soluzioni: andare a comperare da mangiare oppure sparare quello che si ha. Ma acquistare tutto il pane e il pesce necessario risulterebbe troppo costoso: ci vorrebbero almeno 200 monete d'argento. E una moneta rappresenta la paga giornaliera di un lavoratore. Gesù si fa portare i pani e i pesci che si sono trovati tra i presenti. Pronuncia la tradizionale preghiera ebraica: "Benedetto sei tu, Signore, che fai produrre il pane alla terra", e poi comincia a spartire e a far spartire tra tutti i pani e i pesci che ci sono. Prodigiosamente tutti riescono a mangiare a sazietà.


Al tempo dei Vangeli:
Le persone presenti sono talmente contente che vogliono proclamare Gesù loro re, ma egli rifiuta. Non è per questo che è venuto. Il gesto del pane sparato tra tutti ha tutto un altro significato. Il ricordo del pane spartito tra la folla non ha mancato di impressionare i primi cristiani. Gli evangelisti raccontano una moltiplicazione dei pani per ben sei volte. Perché? Vogliono mostrare soprattutto due cose:
I. L'importanza della condivisione. Quello che conta non è avere molto denaro per poter acquistare tutto. Quelli che acquistano e vendono fanno del commercio. Mentre le persone che spartiscono quello che hanno si amano. I primi cristiani sono invitati spesso a sparare i loro beni con i più poveri.
2. La condivisione dell'eucaristia. Nelle assemblee dei primi cristiani non si spartiva solo il pane, ma si condivideva anche il "corpo di Cristo". I Vangeli raccontano la moltiplicazione dei pani usando le stesse parole che troviamo nella messa: "Egli prese il pane, levò gli occhi al cielo, pronunciò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli". Così essi vogliono mostrare che condividere il corpo di Cristo e condividere l'esistenza quotidiana sono due realtà molto legate tra di loro.


Il testo Evangelico
34 Sbarcando, vide molta folla e si commosse per loro, perché erano come pecore senza pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. 35 Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i discepoli dicendo: "Questo luogo è solitario ed è ormai tardi; 36 congedali perciò, in modo che, andando per le campagne e i villaggi vicini, possano comprarsi da mangiare". 37 Ma egli rispose: "Voi stessi date loro da mangiare". Gli dissero: "Dobbiamo andar noi a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?". 38 Ma egli replicò loro: "Quanti pani avete? Andate a vedere". E accertatisi, riferirono: "Cinque pani e due pesci". 39 Allora ordinò loro di farli mettere tutti a sedere, a gruppi, sull'erba verde. 40 E sedettero tutti a gruppi e gruppetti di cento e di cinquanta. 41 Presi i cinque pani e i due pesci, levò gli occhi al cielo, pronunziò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai discepoli perché li distribuissero; e divise i due pesci fra tutti. 42 Tutti mangiarono e si sfamarono, 43 e portarono via dodici ceste piene di pezzi di pane e anche dei pesci. 44 Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.
Vangelo secondo Marco, c.6, vv. 34-44.


Per comprendere meglio il testo
1. Rileggi questo testo e ricopia su una colonna tute le parole che fanno pensare all' ''acquistare'' e su di un'altra colonna tutte le parole che fanno pensare allo ''spartire''.
2. In questo testo, chi parla di ''acquistare'', chi parla di ''spartire''?
3. Che cosa fa fare Gesù ai discepoli per farli partecipare alla c ondivisione?
4. Secondo voi, per quale ragione il testo parla di dodici canestri?
Per vivere oggi
LA FAME CHE C'E' NEL MONDO Ogni giorno ci sono popoli interi che hanno davanti solamente un orizzonte di fame! Tanta fame e nulla per quietarla. Alcuni sopravvivono solo grazie agli aiuti internazionali. Altri muoiono, ogni giorno, perché mancano del cibo necessario. Sono molte le iniziative con cui si cerca di aiutare coloro che hanno fame. Ma non bastano. Ogni giorno, in ogni paese, delle persone hanno fame. Non hanno una casa, non hanno né salario, né lavoro. Per sopravvivere sono costrette a "chiedere", a supplicare. Dipendono dagli altri. Per venir loro in aiuto sono stati costituiti degli organismi, ma non bastano. Allora, come arrivare a sconfiggere la miseria e la fame? Perché ogni giorno tante persone muoiono di fame? Perché popoli interi sono obbligati ad accontentarsi delle "briciole" mentre altri altri hanno veramente troppo? Come si fa a lavorare, se si ha fame? Come si può amare? Come si può essere felici di vivere? Com'è possibile avere fiducia?
UN MONDO IN CUI SI CONDIVIDE Se ci fosse un mondo in cui l'importante non è acquistare per accumulare molte ricchezze per sé, né vendere al prezzo più caro, ne possedere di più - anche se gli altri hanno sempre di meno... Se ci fosse un mondo in cui non si considera gli altri solamente come clienti che fanno guadagnare, ma ci si occupa degli interessi altrui e non solo dei propri, in cui si condivide con coloro che non hanno nulla, per permettere loro di svilupparsi e di non andare a mendicare, un mondo in cui spartire l'amicizia vale più di qualsiasi quotazione in borsa... Se ci fosse un mondo in cui ci si aiuta si comunicano idee e capacità, si dona per amicizia e non solo per arricchirsi, in cui si fa di tutto per aiutare gli altri a vivere da uomini e donne liberi... Ebbene in un mondo del genere, la fame e la miseria sarebbero vinte. Un sogno? No: con Gesù è cominciato proprio questo mondo!
I CRISTIANI MOLTIPLICANO IL PANE Per noi il pane rappresenta il nutrimento quotidiano, ma anche il lavoro, la dignità, la possibilità di imparare e di sviluppare la propria intelligenza, la libertà di parlare e di ,postarsi, la gioia di conoscere Dio e di poterlo celebrare, la possibilità di scegliere in qual modo vivere la propria esistenza, e poi anche ... Tutti gli uomini e tutte le donne hanno diritto a questo pane! Essere cristiani vuol dire impegnarsi per "moltiplicare" questo pane. Vuol dire agire perché un numero sempre più grande di persone possano nutrirsene. Gesù stesso ha dato da mangiare. Come possiamo credere in lui se non facciamo lo stesso?

 


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