Luce e sale
Al tempo di Gesù:
Quando parla, Gesù non usa parole complicate. Adopera un linguaggio
che può essere facilmente compreso dalla gente del popolo. Ricava le
immagini dalla vita di tutti i giorni: è quello che accade per il sale
e la luce. Il sale dà sapore agli alimenti. La luce, posta su un candelabro,
illumina quell'unica stanza che costituisce la casa. Se invece la si mette
sotto un secchio, si spegne e non serve più ,i niente. Quando Gesù
dice ai suoi discepoli "Voi siete il sale della terra. Voi siete la luce
del mondo! ", essi comprendono immediatamente quello che vuol dire. I
discorsi di Gesù non sono come quelli degli scribi e dei farisei. Gesù
non ripete formule già pronte: sa quello che dice. Parla con autorità,
porta un messaggio nuovo. "Vi è stato detto: 'non uccidere'. Ma
io, Gesù, vi dico: 'Fate la pace con il vostro nemico!"'.
Al tempo dei Vangeli:
Il Vangelo di Matteo è stato scritto più di 50 anni dopo la
crocifissione di Gesù. Si rivolge ai cristiani della Palestina e della
Siria: tra di loro molti provengono dall'ebraismo. La maggior parte non ha
incontrato personalmente Gesù. In queste comunità il fervore
dei primi anni si è un po' raffreddato. La fede è meno viva.
Si pensa che per essere cristiani basti pregare. Alcuni sono già stati
perseguitati, altri hanno paura. I farisei continuano a diffondere il loro
insegnamento, mentre le comunità cristiane rischiano di addormentarsi
e di chiudersi in se stesse. Il Vangelo di Matteo cerca allora di svegliarle:
"Tramite le vostre azioni voi dovete essere come il sale della terra
e la luce del mondo. Non siete qui per voi, ma per gli altri! Gesù
vi chiama a distinguervi dagli ebrei e dai pagani attraverso l'amore che mostrate
verso tutti, anche verso i nemici ! ".
Il testo Evangelico
13
Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa
lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato
via e calpestato dagli uomini.
14 Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città
collocata sopra un monte, 15 né si accende una lucerna per metterla
sotto il moggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti
quelli che sono nella casa. 16 Così risplenda la vostra luce davanti
agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al
vostro Padre che è nei cieli.
43 Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico;
44 ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori,
45 perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo
sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra
gli ingiusti. 46 Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?
Non fanno così anche i pubblicani? 47 E se date il saluto soltanto
ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Non fanno così
anche i pagani? 48 Siate voi dunque perfetti come è perfetto il Padre
vostro celeste.
Vangelo secondo Matteo, c.5, vv. 13-16. 43-48.
Per
comprendere meglio il testo
I. Cercate nei versetti dal 13 al 16 la parola uomini. Quali sono le due azioni
che gli uomini possono compiere? E perchè i due atteggiamenti sono così
diversi?
2. Perchè i discepoli di Gesù devono essere sale e luce?
3. In che cosa i cristiani devono distinguersi dagli ebrei e dai pagani ?
Per vivere oggi
ESSI SONO UNA LUCE I cristiani li si riconosce! Non perché
sono più astuti degli altri o perché fanno i furbi, e neanche
perché dicono, pieni di orgoglio: "Noi sappiamo tutto! Sappiamo
come devono vivere quelli che amano Dio. E siamo i migliori. Noi lo conosciamo
Dio e sappiamo come gli si deve parlare! ". Dove ci sono dei cristiani
le tenebre dovrebbero indietreggiare: la menzogna e l'ipocrisia, la ricerca
sfrenata dei propri interessi, la prontezza nel passar sopra all'altro, il desiderio
di prendere tutto, l'abitudine di ignorare il grido dell'infelice, tutto questo
dovrebbe diminuire. Dove ci sono dei cristiani dovrebbe esserci più luce,
quella luce che aumenta quando si compiono gesti di condivisione, quando si
pronunciano parole di perdono, quando la pace viene ricercata con pazienza e
ci si cura dei più poveri... in tutti questi casi capita di dire spontaneamente:
"Guarda: c'è luce! Ci sono forse degli amici di Gesù qui?".
DANNO SAPORE, SIGNIFICATO Qualche volta gli uomini perdono
il gusto di vivere, e non desiderano più nulla. "A che cosa serve
vivere - dicono - se le cose restano sempre uguali, se i forti schiacciano i
deboli, se nessuno si cura dell'altro, se è la morte che vince sempre?".
Qualche volta gli uomini e le donne vivono come macchine. Lavorano per aumentare
sempre più la loro ricchezza e, per far questo, dimenticano gli altri.
Sono come robot che cercano di dominare sempre più... Ma dove ci sono
dei cristiani, la vita dovrebbe avere più sapore. Bisognerebbe cogliere
la gioia di vivere così come si avverte il profumo di un prato destate.
La speranza dovrebbe splendere come il sole dell'aurora e cantare che il male
è finito e che la morte ha perso la sua battaglia. Sui volti si dovrebbe
leggere una grande meraviglia, provocata dalla gioia di stare insieme e di poter
realizzare insieme cose meravigliose. Allora si direbbe: "Guarda: la vita
ha sapore, significato, come quando c'è del sale nel cibo che mangiamo.
Forse ci sono degli amici di Gesù qui?
SEGNO DISTINTIVO Come riconoscere un cristiano, una cristiana?
Dalla croce che porta? Dalla sua preghiera fervente? Dal fatto che va a messa?
Dove ci sono dei cristiani non ci dovrebbero più essere persone da odiare
e altre da amare, persone da salutare e altre da escludere, persone da frequentare
e altre da evitare. Ci dovrebbero essere comprensione pur avendo idee opposte,
rispetto reciproco pur venendo da paesi diversi... una parola per tutti e un
desiderio di lavorare insieme... Allora si direbbe: "Guarda, qui c'è
amore e si parla anche con i nemici. Questo è il segno distintivo degli
amici di Gesù! ".