In riva al lago


Al tempo di Gesù:
Alcuni amici di Gesù ritornano a casa. Altri restano per un po' insieme a Gerusalemme. Ad un certo momento anche quelli della Galilea n'tornano nella loro regione. Pietro, Tommaso, Natanaele, Giacomo e Giovanni tornano a fare i pescatori sul ,lago di Tiberiade. Nello stesso tempo essi scoprono la presenza del Risorto e vivono con lui. Non è una cosa sempre facile. Maria Maddalena lo scambia all'inizio per un giardiniere. I discepoli di Emmaus fanno un bel po' di strada prima di riconoscerlo. In riva al lago, Pietro e i suoi compagni sanno che è il Signore che li invita a mangiare. E tuttavia non hanno il coraggio di chiedergli: " Chi sei? ". Capiscono sempre di più che la Bibbia parlava di un Messia che avrebbe dovuto soffrire, essere messo a morte e risuscitare. Si rendono anche conto che il Signore Risorto non è un cadavere che ha ripreso la vita di prima. Se così fosse dovrebbe di nuovo morire. Ed essi invece scoprono un Gesù totalmente trasformato. Il suo corpo è già "nella gloria", un po' come nella trasfigurazione. Ma è proprio lui. Per riconoscerlo, però, non basta "vederlo", bisogna " credere ".
Al tempo dei Vangeli:
Alla fine del Vangelo di Giovanni è stato aggiunto il racconto di un'apparizione di Gesù in riva al lago (o mare) di Tiberiade. L'autore non vuole solo richiamare un vecchio ricordo, ma vuole mostrare ai suoi lettori come possono anch'essi ritrovare il Risorto:
- Non c'è bisogno d'andar lontano. Può accadere nella vita di tutti i giorni. Pietro e i suoi amici stanno lavorando quando Gesù li raggiunge.
- Ci vuole l'amore di Dio. E' "il discepolo che Gesù amava" a riconoscerlo per primo, e non Pietro che pur era il capo dei gruppo.
- Bisogna aiutarsi: Pietro e i suoi compagni lavorano insieme. Ed è Giovanni che dice a Pietro: "E' il Signore ".
- Bisogna ricordarsi dei gesti che Gesù ha compiuto. Su questo stesso lago gli apostoli avevano già fatto una pesca miracolosa ed egli aveva condiviso molte volte con loro il cibo quotidiano, del pane e del pesce.
L'autore vuole anche suggerire un'altra cosa. Gesù aveva detto ai suoi apostoli: "Farò di voi dei pescatori di uomini". li racconto può avere un senso nascosto, figurato: i pesci rappresentano allora il gran numero di persone che hanno ascoltato gli apostoli e sono diventate cristiane.


Il testo Evangelico
1 Dopo questi fatti, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: 2 si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana di Galilea, i figli di Zebedèo e altri due discepoli. 3 Disse loro Simon Pietro: "Io vado a pescare". Gli dissero: "Veniamo anche noi con te". Allora uscirono e salirono sulla barca; ma in quella notte non presero nulla.
4 Quando già era l'alba Gesù si presentò sulla riva, ma i discepoli non si erano accorti che era Gesù. 5 Gesù disse loro: "Figlioli, non avete nulla da mangiare?". Gli risposero: "No". 6 Allora disse loro: "Gettate la rete dalla parte destra della barca e troverete". La gettarono e non potevano più tirarla su per la gran quantità di pesci. 7 Allora quel discepolo che Gesù amava disse a Pietro: "E' il Signore!". Simon Pietro appena udì che era il Signore, si cinse ai fianchi il camiciotto, poiché era spogliato, e si gettò in mare. 8 Gli altri discepoli invece vennero con la barca, trascinando la rete piena di pesci: infatti non erano lontani da terra se non un centinaio di metri.
9 Appena scesi a terra, videro un fuoco di brace con del pesce sopra, e del pane. 10 Disse loro Gesù: "Portate un pò del pesce che avete preso or ora". 11 Allora Simon Pietro salì nella barca e trasse a terra la rete piena di centocinquantatrè grossi pesci. E benché fossero tanti, la rete non si spezzò. 12 Gesù disse loro: "Venite a mangiare". E nessuno dei discepoli osava domandargli: "Chi sei?", poiché sapevano bene che era il Signore.
13 Allora Gesù si avvicinò, prese il pane e lo diede a loro, e così pure il pesce. 14 Questa era la terza volta che Gesù si manifestava ai discepoli, dopo essere risuscitato dai morti.
Vangelo secondo Giovanni, c.21, vv. 1-14.


Per comprendere meglio il testo
1. Cerca nella vita di Gesù i gesti che si ritrovano in questo racconto:
" la condivisione del pane e del pesce (Marco 6, 34-44),
" la chiamata a diventare pescatori di uomini (Marco 1,14-20),
" un'altra pesca miracolosa (Luca 5,4-11).
2. Sulla cartina della Palestina e nel vocabolario cerca la Galilea e la città di Cana da cui proviene Natanaele. Che cosa d'altro è accaduto in quel villaggio?

Per vivere oggi
OGNI GIORNO Per incontrare il Signore risorto non c'è affatto bisogno di intraprendere lunghi viaggi o di rinchiudersi in un luogo oscuro, o di allontanarsi dagli altri. Si possono cogliere ogni giorno le sue tracce, in tutto ciò che costituisce la nostra vita quotidiana. Lo si incontra sui banchi di scuola dove si sviluppa l'intelligenza e nei corridoi delle aule in mezzo a tanti volti differenti. Lo si incrocia nelle camere di ospedale in cui si dona conforto e in tutti quei luoghi in cui si partecipa alla trasformazione del mondo. Lo si trova nelle organizzazioni che cercano di migliorare le condizioni di vita, e nelle assemblee dei cristiani che si riuniscono nel suo nome e agiscono nel nome del prossimo. Si incontra il Risorto dovunque, in ogni luogo in cui si svolge la vita degli uomini. E lì che il Signore, vivo e risorto, si trova, perché vuole aiutare gli uomini e le donne a crescere ad immagine e somiglianza di Dio, vuole aiutarli a risorgere!
ACCLAMARE Se nessuno ci illumina, rischiamo di non accorgerci neppure del Risorto che condivide la nostra esistenza. Infatti, bisogna che il nostro cuore e il nostro spirito siano desti, vigilanti, perché col passare del tempo il nostro desiderio di incontrarlo potrebbe essere soffocato dalle preoccupazioni e dai bisogni inutili, così come accade ad un fuoco soffocato dalle foglie morte. Insieme noi ci ridestiamo gli uni con gli altri: "il Signore è qui!". E allora l'intelligenza si ridesta per riconoscerlo meglio, ci si ricorda di quello che ha detto e fatto, si riflette e si prega. Si sostengono coloro che vorrebbero lasciar perdere tutto perché non vedono il Signore né qui, né in altri luoghi. Si indica loro la direzione: "Guarda da questa parte! Tocca a te cercare! ". Grazie agli uni e agli altri, la fede nel Signore Risorto può crescere.
GUARDARE, ASCOLTARE Se si ama il Signore, lo si incontra ogni giorno. Se il suo amore abita stabilmente il nostro cuore, ci è facile riconoscerlo. Quando si è colmi di amore, ci si rende sempre conto della presenza della persona amata. Qual è il segreto per amare il Signore? Basta guardarlo e ascoltarlo! Guardarlo mentre rialza il paralitico, tocca il lebbroso, ride con i fanciulli, offre la sua vita sulla croce. Ascoltarlo mentre perdona la donna adultera, incoraggia Zaccheo a cambiar vita, annuncia la felicità con le beatitudini, dona il suo Spirito. Quando si ascolta e si guarda il Signore Gesù con pazienza, con gioia e con ammirazione, il dubbio scompare e lo si riconosce quando passa sulle rive del nostro lago, cioè nella nostra vita di ogni giorno.



 


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