Gesù a Nazaret


Al tempo di Gesù:
Gesù ha vissuto 30 anni a Nazaret. Quando lascia il suo villaggio, i suoi amici e la sua famiglia sono stupiti: "Perché il carpentiere non resta con noi? Conosce tutti. E poi c'è lavoro al villaggio! ". Ben presto si sente raccontare quello che Gesù fa nella regione: annuncia un messaggio straordinario, ha guarito alcuni malati, e le folle lo seguono. Un giorno Gesù fa ritorno a Nazaret, il suo paese. I suoi compaesani non sanno più che pensare: alcuni lo ammirano, altri lo criticano, altri ancora vogliono addirittura sbarazzarsi di lui.
Al tempo dei Vangeli:
Quando Luca racconta la vita pubblica di Gesù nel suo Vangelo, colloca la visita a Nazaret proprio agli inizi e ci raffigura Gesù che presenta il suo programma davanti a tutti, nella sinagoga. Questo programma si trova già scritto in un antico libro della Bibbia, ma è ora che si realizza. Scrivendo il suo testo, Luca pensa a tutto quello che Gesù ha fatto per i poveri, i malati, i prigionieri, gli oppressi. Ma pensa anche a tutti gli infelici che conosce personalmente. E' medico e incontra molti malati. Ha viaggiato con Paolo fino a Roma: ha visto i mendicanti ai bordi delle strade, gli schiavi che lavorano nel porti, i prigionieri ai remi delle navi e nelle carceri. Scrivendo questo passo, Luca pensa anche a tutte quelle persone alle quali ha annunciato il messaggio di liberazione di Gesù. Non tutte l'hanno accolto, proprio come gli abitanti di Nazaret.


Il testo Evangelico
16 Si recò a Nazaret, dove era stato allevato; ed entrò, secondo il suo solito, di sabato nella sinagoga e si alzò a leggere. 17 Gli fu dato il rotolo del profeta Isaia; apertolo trovò il passo dove era scritto: 18 Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; per rimettere in libertà gli oppressi, 19 e predicare un anno di grazia del Signore. 20 Poi arrotolò il volume, lo consegnò all'inserviente e sedette. Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi sopra di lui. 21 Allora cominciò a dire: "Oggi si è adempiuta questa Scrittura che voi avete udita con i vostri orecchi". 22 Tutti gli rendevano testimonianza ed erano meravigliati delle parole di grazia che uscivano dalla sua bocca e dicevano: "Non è il figlio di Giuseppe?". 23 Ma egli rispose: "Di certo voi mi citerete il proverbio: Medico, cura te stesso. Quanto abbiamo udito che accadde a Cafarnao, fàllo anche qui, nella tua patria!". 24 Poi aggiunse: "Nessun profeta è bene accetto in patria.
Vangelo secondo Luca, c.4, vv. 16-24.


Per comprendere meglio il testo
1. Osserva il posso di Isaia che Gesù ha letto:
" - elenco le persone o i gruppi di cui parla
" - accanto ad ogni persona o gruppo scrivi quello che cambierà per loro.
2. Con quale frase Gesù ha indicato che il testo di Isaia non era solo un ricordo dei passato?
3. Cerca nel vocabolario che cos'è un anno di accoglienza
Per vivere oggi
Nazaret Per lunghi anni la vita quotidiana di Gesù trascorre tranquilla, secondo le tradizioni del suo villaggio. Perché, ad un certo momento Gesù ha dovuto lasciare le abitudini di Nazaret? Che cosa lo spingeva a far questo? Chi si credeva di essere? I discorsi correvano di bocca in bocca e anche le critiche! Accade sempre cosi quando si sconvolgono i modi di pensare, di agire, o di praticare la religione del posto in cui si vive. Spesso sono addirittura quelli che ci sono piu vicini a non comprendere perché si prende il Vangelo sul serio e ci si mette a viverlo veramente. Segnandoci a dito, alcuni dicono: "Per chi si prende, quello? Vuole mostrarsi migliore degli altri?
Il progetto di Dio E'ufficiale, pubblico! E' una novità! Gesù viene a realizzare il progetto di Dio. Con le sue azioni e le sue parole comincia a mostrare la gioia che viene da Dio. Per questo progetto egli è pronto a donare la sua vita. Che bella notizia! L'attesa degli uomini, soprattutto dei più poveri, viene finalmente esaudita. Dio si interessa personalmente alla loro storia e alle loro speranze. Si impegnerà con ogni mezzo per far loro gustare quella gioia che ora vien loro negata. E' la promessa di Dio!
Essere cristiani Essere cristiani vuol dire credere che con Gesù Cristo gli uomini vengono salvati, liberali da tutto quello che E opprime. Significa mettersi al lavoro per far giungere la gioia di Dio a tutti quelli che sono prigionieri' deh'infehcità. Significa compiere, assieme a Gesù, le opere che salvano che liberano e ridanno speranza agli uomini, le opere che E rimettono in piedi e fanno di loro persone piene di dignità e di fierezza, figli prediletti dal Padre. Essere cristiani, credere a Cristo, significa essere pronti a imboccare lo stesso serifiero, essere, come lui, persone che annunciano e realizzano la Buona novella.

 

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