Al tempo di Gesù:
I doganieri e gli esattori delle imposte sono malvisti in Israele. Vengono chiamati
"pubblicano". La gente rimprovera loro di arricchirsi ingiustamente,
di esigere più tasse del dovuto e di tenere per sé il denaro in
più. I farisei li rimproverano di vivere a contatto con i pagani e quindi
di essere impuri. Li si considera dei peccatori. Ed ecco che Gesù fa
un gesto che stupisce: chiama un esattore delle imposte, Levi figlio di Alfeo,
a seguirlo. Questi organizza nella sua casa un pranzo con i suoi amici pubblicano.
Anche Gesù e i suoi discepoli vengono invitati. Gli scribi che appartengono
al gruppo dei farisci gridano allo scandalo: "Non si mangia con gente simile!
". Gesù spiega il suo gesto: "Io non sono venuto a chiamare
i giusti, ma i peccatori ". Questo Levi, che ha seguito Gesù, è
il Matteo che scriverà il Vangelo che porta il suo nome.
Al tempo dei Vangeli:
Dopo la morte e risurrezione di Gesù, i cristiani si riuniscono spesso
per mangiare insieme, pregare, ricordarsi di Gesù. Ma ben presto soppravvengono
alcuni problemi. In queste riunioni accade che i ficchi abbiano i posti migliori
e i poveri siano messi da parte. Oppure accade che alcuni cn'stiarn', di origine
ebraica, si rifiutino di condividere il pasto con dei cristiani di origine pagana.
L'esempio che Gesù offre, mangiando con i pubblicani e i peccatori -
esempio tramandato dai Vangeli - aiuta i primi cristiani a capire che tutti
sono chiamad a ritrovarsi attorno alla stessa tavola. Davanti a Dio non ci sono
né ebrei o pagani, né schiavi o uomini liberi.
Il testo Evangelico
13 Uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed
egli li ammaestrava. 14 Nel passare, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al
banco delle imposte, e gli disse: "Seguimi".
Egli, alzatosi, lo seguì. 15 Mentre Gesù stava a mensa in casa
di lui, molti pubblicani e peccatori si misero a mensa insieme con Gesù
e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. 16 Allora gli
scribi della setta dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani,
dicevano ai suoi discepoli: "Come mai egli mangia e beve in compagnia dei
pubblicani e dei peccatori?". 17 Avendo udito questo, Gesù disse
loro: "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono
venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori".
Vangelo secondo Marco, c.2, vv. 13-17.
Per
comprendere meglio il testo
1. Scrivi su due colonne:
- quelli che stanno con Gesù
- quelli che sono contro Gesù.
2. Conosci altre persone che sono state chiamate da Gesù? Qual era il
loro mestiere?
3. In questo posso dei Vangelo viene citato un proverbio. Cerca di trovarlo
4. Trova nel vocabolario il significato che hanno giusto e peccatore.
Per vivere oggi
I GIUSTI Nessuno è totalmente giusto. Uno solo è
il giusto: Gesù Cristo, perché solo lui ha amato Dio e il prossimo
per tutta la vita, con tutte le sue forze, corpo e spirito. Riguardo agli altri
bisognerebbe piuttosto dire: "Ecco coloro che cercano di essere giusti!
". Vivono cercando di realizzare la loro vita di uomini e di donne, nel
rispetto degli altri e restando fedeli agli inviti che Dio rivolge loro. Essere
giusti non è un riconoscimento che si rilascia a qualcuno così
come si fa con una medaglia e non è neppure una benemerenza da appendere
in salotto. Essere giusti è un modo di vivere secondo il Vangelo.
I PECCATORI Tutti sono peccatori, perché tutti, escluso
Gesù, qualche volta permettono al peccato di riportare una vittoria e
di diffondere nella loro vita degli atteggiamend e delle decisioni che non hanno
niente a che vedere con l'amore di Dio e del prossimo. Essere peccatori è
un modo di vivere lontano dal Vangelo. Per Dio nessuna persona è definifivamente
prigioniera del suo peccato. Gesù viene personalmente ad aiutarci a lottare
contro le forze del male e ce ne libera.
I BENVISTI, I MALVISTI Gli uomini trovano gusto a classificare
gli altri secondo loro criteri di perfezione, a dividerli in categorie, a chiamarli
con dei titoli: "quello è un giusto! Questo è un peccatore!
". In tal modo possono lasciarsi andare a giudizi senza pietà e
possono anche rifiutare qualcuno. "Quello lo si può frequentare.
Questo qui è cattivo: bisogna evitarlo. ". Gli uomini fanno fatica
ad ammettere che si possa cambiare: così ci sono persone e gruppi interi
che sono malvisti o benvisd una volta per tutte. Dimenticano, gli uomini, che
anch'essi sono nello stesso tempo giusti e peccatori.
NIENTE ESCLUSI Per Gesù non ci sono persone escluse,
non ci sono persone da condane. Per lui ci sono solamente persone da amare.
Chiama ognuno ad alzarsi e a ridestarsi al suo amore. Ci fa comprendere che
per Dio, "il Padre nostro", non ci sono che persone benviste, uomini
e donne a cui apre la sua casa, uomini e donne degni della sua tenerezza