Gesù e i bambini


Al tempo di Gesù:
Al tempo di Gesù i genitori sono contenti quando hanno tanfi figli. La considerano una benedizione di Dio. Il bambino deve loro obbedienza e Rispetto e deve restare sottomesso. Dipende totalmente da loro. Se non obbedisce, c'è il bastone pronto per correggerlo. I genitori sono spesso preoccupati dell'avvenire dei loro figli. Così quando incontrano un personaggio celebre, un grande maestro o un sacerdote, gli domandano di toccare i loro figli. Considerano questo contatto fisico una promessa di un avvenire felice. Ed ecco che Gesù passa. U mamme sanno che è un personaggio straordinario e allora gli portano o gli conducono i loro figli piccoli e grandi perché li tocchi. Ma i discepoli, preoccupati del servizio d'ordine, li cacciano. li tengono che Gesù abbia cose più importanti da fare e da dire che non occuparsi dei bambini. Gesù si arrabbia. Ed è così raro! Chiede che si lascino venire i bambini, h abbraccia e h benedice. Li prende ad esempio: per entrare nel Regno bisogna assomigliare a loro.
Al tempo dei Vangeli:
Come Matteo e Luca, anche Marco racconta l'episodio di Gesù con i bambini, ma è l'unico a dire che Gesù si arrabbia e che benedice i bambini. E' stato probabilmente Pietro, che apparteneva al gruppo dei discepoli, a n'ferire a Marco questo particolare. Ma perché Marco scrive questo racconto? Marco scrive per dei cristiani che si riuniscono regolarmente. Nelle loro assemblee ci sono anche bambini e talvolta disturbano. Marco vuole mostrare ai cristiani che bisogna accettarli come ha fatto Gesù. Marco scrive per persone che n'tengono che entrare nel Regno, diventare cristiani, sia una cosa complicata e dice loro: "Basta essere come un bambino". Marco scrive per dei cristiani che a volte discutono su chi sarà il capo del gruppo. Chi comanda? Chi è il più grande? Marco dice loro: "Bisogna piuttosto domandarsi: chi rassomiglia ad un bambino? ". Marco scrive per dei cristiani i cui responsabili hanno ricevuto il potere che esercitano attraverso l'imposizione delle mani. Essi dovrebbero essere come quei bambini a cui Gesù ha imposto le mani.


Il testo Evangelico
13 Gli presentavano dei bambini perché li accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. 14 Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: "Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. 15 In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso". 16 E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva.
Vangelo secondo Marco, c.10, vv. 13-16.
Per comprendere meglio il testo
l. La parola padre viene fuori due volte nel testo. Quale significato ha questa stesso parola nei due casi?
2. Con quali persone e con quali gruppi Gesù entra in relazione?
3. Cerca nel vocabolario il significato delle seguenti parole: pasqua, tempio, dottore della legge, rivelare.

Per comprendere meglio il testo
l. La parola padre viene fuori due volte nel testo. Quale significato ha questa stesso parola nei due casi?
2. Con quali persone e con quali gruppi Gesù entra in relazione?
3. Cerca nel vocabolario il significato delle seguenti parole: pasqua, tempio, dottore della legge, rivelare.

Per vivere oggi
I BAMBINI DEL MONDO Nel mondo ci sono milioni di bambini che sono felici. Ma c'è un numero ancora più grande di bambini che vive nell'infelicità. Ci sono bambini separati dai loro genitori, bambini picchiati, bambini che muoiono di freddo e di fame, bambini che vivono in baracche. Bambini che vivono nei campi profughi. Bambini che frugano nelle immondizie per trovare qualcosa da mangiare. Bambini che chiedono l'elemosina. Bambini in guerra che non vedono altro che armi di morte. Bambini obbligati a lavorare in condizioni di schiavitù, bambini sottoposti alla violenza che tutto distrugge, bambini che sono dentro la droga e non sanno più cosa fare per vivere, bambini senza scuola né istruzione a causa della povertà. Bambini felici e bambini sofferenti: sono loro l'avvenire e la gioia del mondo! Sono i figli prediletti di Dio.
"LASCIATE CHE I BAMBINI... " Nelle parole di Gesù si avverte un appello vibrante: "Non toccate i bambini!". Bisogna proteggere i bambini cosi come si protegge la vita, perché ogni bambino è una persona che impara a pensare a decidere, ad amare, a conoscere Dio e a rispettare gli altri. Bisogna fare tutto il possibile perché il bambino possa crescere assieme agli altri, nella sua famiglia e in mezzo alla società, perché possa sviluppare le sue doti, prendere il suo posto, rendere il mondo più umano e, se lo decide, scoprire Dio e seguirlo liberamente lungo il cammino della fede. Nella Convenzione sui diritti del bambino stabilita dalle Nazioni unite e anche in tanfi organismi che lottano per il rispetto dei bambini noi troviamo un',eco consistente all'appello vibrante di Gesù. Come possiamo restare fedeli a Gesù se non ci diamo da fare per procurare ad ogni essere, e prima di tutto ai bambini che sono agli inizi della vita, il pane e l'amore, una presenza ed un'educazione, la dignità necessaria e un'aiuto per sviluppare le loro capacità ?
ESSERE COME I BAMBINI Per accogliere il Vangelo e vivere secondo la parola di Cristo, bisogna essere come i bambini. Certo, questo non significa che si deve essere infanTIli o che si deve parlare come un bambino piccolo. Come i bambini, anche gli amici di Gesù non sono così orgogliosamente sicuri di conoscere tutto della vita. Hanno bisogno degli altri e del loro amore. Hanno bisogno di Dio e della sua Parola. Hanno ancora tutto da ricevere. Non pretendono di saper tutto, né di essere gli unici a possedere la verità. Non si considerano i più forti, perché hanno momenti di esitazione. Accettano di essere educati continuamente e di dover ancora imparare. Si rallegrano per la gioia che c'è nel mondo e si ribellano à male. Corrono dietro alla felicità e conducono con sé anche gli altri. Si impegnano generosamente nell'annuncio gioioso del Vangelo.
Fate questo in memoria di me

 


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