Il buon samaritano


Al tempo di Gesù:
Le persone sapienti, i maestri della legge, i capi dei sacerdoti non amano Gesù. Anzi lo biasimano, perché li disturba e li sorprende. Gli pongono allora delle domande per metterlo in imbarazzo e per coglierlo in fallo. Ma Gesù non si lascia ingannare: capisce il loro gioco. Uno gli domanda: "Che cosa bisogna fare per avere la vita eterna? ". "Tu lo sai bene", gli risponde Gesù. "Conosci la legge, come ogni ebreo pio tu ripeti due volte al giorno questo passo: 'Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze"'. Ma gli viene posta anche un'altra questione: "Chi è dunque questo prossimo che devo amare? ". E allora Gesù inventa una storia. In una zona piuttosto selvaggia e desertica, un uomo viene attaccato dai briganti e poi viene lasciato lì, mezzo morto. Passano di là tre uomini: un sacerdote, un levita (cioè un servitore del tempio) e un samaritano (cioè uno straniero, molto mal visto dagli ebrei). Quale dei tre soccorrerà il ferito, trattandolo come il suo prossimo? A farlo non è proprio colui che si immagina.
Al tempo dei Vangeli:
Luca è l'unico evangelista che riporta questa storia dell'uomo aggredito dai briganti. E quando la racconta non si rivolge più, come Gesù al suo tempo, ai maestri della legge, ma a dei cristiani che provengono da paesi differenti. Alcuni provengono dall'ebraismo, altri dal paganesimo.
Luca, allora, vuol far capire:
I. Che Gesù ha continuato ad insegnare quello che c'era nelle legge ebraica (nell'Anfico Testamento): "Amerai Dio e il tuo prossimo! ".
2. Ma che nello stesso tempo Gesù ha esteso questo insegnamento. Ora il prossimo non è più solamente il vicino, il compatriota, ma ogni essere umano.
3. Che il samaritano (lo straniero) è più vicino a Dio del sacerdote e del levita. Perché quello che conta non è la provenienza, ma quello che si fa al proprio prossimo.


Il testo Evangelico
25 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: "Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?". 26 Gesù gli disse: "Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?". 27 Costui rispose: " Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso". 28 E Gesù: "Hai risposto bene; fà questo e vivrai".
29 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: "E chi è il mio prossimo?". 30 Gesù riprese: "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. 31 Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte. 32 Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre. 33 Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione. 34 Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui. 35 Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno. 36 Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?". 37 Quegli rispose: "Chi ha avuto compassione di lui". Gesù gli disse: "Và e anche tu fà lo stesso".


Per comprendere meglio il testo
1. Cerca sulla cartina della Palestina la strada che da Gerusalemme conduce a Gerico.
2. Cerca nel vocabolario le seguenti parole : legge, levita, samaritano.
3. Conosci un altro episodio della vita di Gesù che ha a che fare con la Samaria?
4. Scrivi su tre colonne quello che fanno per il ferito il sacerdote, il levita e il samaritano. e paragona tra loro le azioni dei tre.

Per vivere oggi
PROSSIMO Dalla parola si capisce tutto. Il prossimo è colui che è vicino: è vicino a me, così vicino che qualche volta io non lo vedo neppure tanto sono abituato alla sua presenza. Fa parte della mia vita quotidiana, incrocia tutti i giorni la mia strada. Ma vicino o lontano, il prossimo è innanzitutto colui che ha maggiormente bisogno di me. E' innanzitutto, e prima di tutto, uno che ha bisogno. Ha bisogno di aiuto, di essere ascoltato e guardato. Ha bisogno urgente di essere sostenuto e amato. Chi è nel bisogno è sempre il mio prossimo. t della mia stessa famiglia ed è come me della stessa famiglia di Dio. Ogni essere umano è, senza distinzione alcuna, il mio prossimo.
AVVICINARSI Perché tante volte ci si tiene lontani dal prossimo? Perché si ha paura di essere condotti molto lontano se ci si mette a guardarlo da vicino! E tuttavia si sa bene che davanti ad un essere umano uno solo è l'atteggiamento possibile: avvicinarci a lui, se è in difficoltà. Farsi il più possibile vicini perché ci veda e non si senta più solo. Venire proprio vicino a lui e aiutarlo a rialzarsi, a n'mettersi in piedi da solo, come un uomo e una donna pieni di dignità e di fierezza. E' allora che si diventa il prossimo di quelli che vengono abbandonati nei fossati scavati dalla loro miseria.
I SAMARITANI Conosciamo tutti chi sono i buoni samaritani di oggi! Li si trova in ogni luogo in cui ci sono persone che chiedono aiuto: dove ci sono persone che mancano di amicizia, che non hanno alcun riparo, che vengono cacciate da ogni luogo perché sono straniere o che non arrivano affatto a far intendere la loro voce e a far rispettare i loro diritti... I samaritani non misurano il loro tempo, non calcolano prima di dare. Non fanno distinzioni. Si avvicinano a tutti, senza distinzioni, perché per essi tutti quelli che invocano soccorso sono esseri umani. Essi non hanno che una preoccupazione: arrivare e soccorrerli, senza alcun ritardo e alcun calcolo! Come possono. Normalmente tutti i cristiani dovrebbero essere dei buoni samaritani.


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