L'ascensione


Al tempo di Gesù:
Per un certo periodo gli amici di Gesù hanno sperimentato una presenza nuova del Signore Risorto. Ma questo non dura au'infinito. Dopo la presenza ha luogo la separazione, l'assenza, l'attesa del ritorno. Gli apostoli, tuttavia, fanno sempre fatica a sbarazzarsi di un'idea: continuano a domandarsi se un giorno Gesù ristabilirà il regno d'Israele, caccerà gli occupanti romani, e darà dei buoni posti ai suoi amici fedeli. Ma essi finiscono col comprendere che la forza donata loro da Gesù non è quella di un esercito, ma la forza dello Spirito che E aiuta ad essere suoi testimoni. Ora essi sanno che dopo la partenza di Gesù non è finito tutto, ma che anzi qualcosa di nuovo comincia per loro. Essi devono passare costantemente dal sogno alla realtà. Non possono più restare a guardare il cielo. Vengono inviati ad annunciare quello che hanno scoperto. E Gerusalemme diventa il punto di partenza della loro missione, che arriverà agli estremi della terra.
Al tempo dei Vangeli:
Luca ha scritto due libri: un Vangelo e gli Atti degli apostoli. Il suo Vangelo termina con " Gesù portato verso il ciclo" (Luca 24,51). Gli Atti degli apostoli cominciano con il racconto di "Gesù elevato in alto" (Atti 1,9). Nel Vangelo Gesù è presente con il suo corpo. Negli Atti, Gesù non è piú presente fisicamente, ma agisce mediante lo Spirito. Il mistero del Risorto viene espresso in molti modi nel Nuovo Testamento: si dice che Gesù è vivo, si è destato, si è alzato... Luca vuole mostrarci anche che Gesù è stato "glorificato" da Dio: è entrato nella Gloria del Padre. Luca condivide le idee dei suoi contemporanei sull'universo: per essi la terra è piatta e il cielo sta al di sopra. Questo cielo misterioso è la dimora di Dio. E' del tutto naturale, che si parli dell'ingresso di Gesù nella gloria di Dio come di una salita al cielo. Luca è anche l'unico evangelista che offre un calendario delle feste: dopo la pasqua Gesù si è fatto vedere per 40 giorni (Atti 1,3) ai suoi apostoli. Poi li ha lasciati. Ha mandato loro il suo Spirito 10 giorni dopo cioè il giorno di pentecoste (50 giorni dopo la pasqua). In tal modo Luca vuole aiutare i cristiani a rivivere ogni anno gli avvenimenti importanti seguiti alla morte e risurrezione di Gesù: - La pasqua ebraica (ricordo della liberazione dafl'Egitto) diventa la festa della risurrezione. - 1 40 giorni (un tempo sacro) fino all'ascensione permettono di ricordarsi della presenza del Risorto. - il 50' giorno, la pentecoste (festa ebraica della mietitura) diventa la festa del dono dello Spirito Santo.


Il testo Evangelico
6 Così venutisi a trovare insieme gli domandarono: "Signore, è questo il tempo in cui ricostituirai il regno di Israele?". 7 Ma egli rispose: "Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, 8 ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra".
9 Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. 10 E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: 11 "Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo".
12 Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato.
Atti degli Apostoli, c.1, vv. 16-12a.

Per comprendere meglio il testo
l. In questo testo Luca parla di Dio Padre, del Figlio (Gesù, il Signore) e dello Spirito Santo. Osserva che cosa viene detto di ognuna delle persone della Trinità.
2. Questo racconto nomina un messaggero che aiuta gli uomini a comprendere il significato di ciò che accade. Conosci altri testi in cui si incontrano messaggeri come questo? Guarda L'annunciazione e la Risurrezione.
3. Cerca nel vocabolario il significato di queste seguenti parole: nube, cielo, bianco, quaranta.

Per vivere oggi
SULLA TERRA Essere discepoli di Gesù non vuol dire cercare rifugio presso Dio per sperimentare un tepore dolce e puro, né disinteressarsi dell'esistenza degli uomini e delle donne con la scusa che è più importante occuparsi di Dio, né distogliere la propria attenzione da tutto ciò che accade sulla terra per paura del male che rischia di sporcare anche noi... Perché in questi casi non si tratterebbe che di una fuga da vigliacchi. Non è avvicinandosi sempre di più al cielo che si diventa cristiani, ma volgendosi verso la terra ed i suoi abitanti! Non è sulla terra che Gesù è venuto ad incarnarsi, a vivere, x morire e a risorgere? D'ora in poi la strada che conduce a Dio e alla sua gloria passa per la terra degli uomini.
TESTIMONI Con la partenza di Gesù gli apostoli diventano responsabili della stessa missione di Gesù: rivelare al mondo l'amore di Dio, proporre al mondo la bellezza di Dio. Ad essi e a tutti quelli che credono in lui, il Cristo affida il compito di proseguire la sua opera. Così tocca ad essi annunciare sulla terra in cui vivono gli uomini e le donne del loro tempo quello che hanno visto ed ascoltato dal Figlio di Dio: il loro ruolo è quello dei "testimoni". A partire da oggi la Buona novella è deposta nel loro cuore, sulla loro bocca, tra le loro mani. Spetta ad essi farla fruttificare! Essere testimoni non è un'onorificenza, ma una fatica continua! Essere cristiani-testimoni è un compito pressante perché si tratta di seminare la felicità di una vita rinnovata dal Vangelo in ogni luogo e in ogni modo, senza mai stancarsi. La parola "cristiano" viene da "Cristo"; i "cristiani non sono forse altri Cristi", animati ' dallo Spirito, incaricati di diffondere l'immensa tenerezza del cristo verso tutti gli abitanti della terra? Anche se per realizzare ciò essi devono investire tutto quello che hanno, che sono e che sanno? Proprio come il Cristo, il Figlio di Dio?
LA CELEBRAZIONE DELLE FESTE Testimoni! Un compito straordinario, ma anche difficile! I testimoni devono costantemente ravvivare la loro fede. Ecco perché non possono fare a meno della celebrazione di quelle feste in cui la chiesa fa memoria dei gesti e delle parole di Gesù. Non per riportare alla memoria vecchi ricordi, ma per rendersi conto che Gesù Cristo continua a liberare e ad amare il mondo di oggi. Ogni volta è come se i cristiani ritornassero alla sorgente! Ogni volta il Signore Gesù viene lui stesso a manifestare il suo amore e la gioia che prova nell'aprire la casa del Padre a tutti i figli della terra. Ogni volta lo Spirito Santo trasforma i cristiani e le cristiane e li rende sempre più testimoni autentici!

 


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