L' Annunciazione


Al tempo di Gesù:
Maria, la futura madre di Gesù, è una ragazza di Nazaret, un piccolo villaggio di circa 150 abitanti, costruito sul fianco di una collina della Galilea, lontano da Gerusalemme, la capitale. Gli abitanti di Nazaret non sono sempre ben visti nei villaggi vicini. Qualche volta si sentiva dire: "Che cosa può uscire di buono da Nazaret ? ". Come accadeva alla maggior parte delle ragazze del suo tempo, tra i 12 e i 15 anni, Maria viene data in sposa a un uomo chiamato Giuseppe. Secondo l'usanza, dopo il matrimonio ufficiale, la giovane sposa resta ancora per un anno in casa dei genitori.
Al tempo dei Vangeli:
Quando l'evangelista Luca scrive queste pagine, sono già passati 80 anni dal momento in cui sono accaduti questi fatti. E' come se oggi si cercasse di raccontare un fatto accaduto in un villaggio lontano nel 1923. Ma Luca ha conosciuto Maria e ha capito che tutta la sua vita era stata donata a Dio e che questa donna era veramente "la serva del Signore". Negli anni 80, Luca appartiene a un gruppo di cristiani che considerano Gesù, il figlio di Maria, il Figlio di Dio, e non solo un uomo straordinario. Scrivendo il suo Vangelo, egli vuole dunque mostrare che ah'inizio della vita di Gesù ci sono Maria e Dio. Come si usava fare a quell'epoca, quando si voleva raccontare la vita di qualche celebre personaggio, Luca tratteggia una rappresentazione: l'annunciazione. Fin dall'inizio insiste su quello che sarà il messaggio del suo Vangelo. E offre subito la chiave di lettura, il titolo di testa: "La persona di cui si parlerà non è solo un uomo. In lui noi riconosciamo il Figlio di Dio! ".


Il testo Evangelico

26 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: "Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te". 29 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. 30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine".
34 Allora Maria disse all'angelo: "Come è possibile? Non conosco uomo". 35 Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. 36 Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: 37 nulla è impossibile a Dio ". 38 Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei.
Vangelo secondo Luca, c.1, vv. 26-38.


Per comprendere meglio il testo
l. Cerca nel brano i titoli con cui viene chiamato il bambino che nascerà, le qualità che gli vengono riconosciute, le azioni che compirà.
2. Cerca nel vocabolario il significato di queste parole: angelo, Gabriele, Davide, Giocobbe, Spirito Santo.
3. Trova nella cartina della Palestina la regione della Galilea e il paese di Nazaret.
Per vivere oggi
IL MIO INGRESSO NEL MONDO C'è stato un tempo in cui ancora non esistevo. Ora invece esisto perché l'amore dei miei genitori mi ha fatto venire al mondo. Fin dal momento in cui i miei genitori hanno atteso la mia nascita, Dio mi guarda con tenerezza. Che gioia: l'amore di Dio non mi lascia mai! Ad ogni essere umano che viene al mondo Dio dichiara: "lo sono con te".
IL MIO COGNOME Dai miei genitori io ho ricevuto un "cognome", quello che a loro volta hanno ereditato dai genitori. Ricevere un cognome significa essere accolto in una famiglia, avere un posto. Prima di me altri hanno portato questo cognome: io appartengo alla loro discendenza. Quali grandi cose potrò fare anch'io?
IL MIO NOME Oltre al cognome, i miei genitori mi hanno dato un nome che è solo per me, e mi rende un po' unico tra tutti quelli che portano lo stesso cognome. Quelli che mi conoscono e mi vogliono bene mi chiamano per nome: E' che ha detto questo! E' ... che ha fatto questo! E' proprio lui!
LA FAMIGLIA DI DIO Versando sul mio capo l'acqua del battesimo e pronunciando il mio nome, il prete "annuncia" che Dio mi dà il suo stesso nome, che io ... sono amato da Dio Padre, da Gesù il Figlio e dallo Spirito Santo. Così Dio mi fa entrare nella sua famiglia e io divento un suo figlio. Il mio nome di battesimo è il mio nome di figlio di Dio. E' il nome con il quale Dio mi chiama. Sarò degno delle grandi cose a cui mi chiama?

 

< Indietro