Il questionario dei vescovi
A New York
Credi che la pastorale che si fa oggi nella Chiesa risponda sufficientemente alla situazione attuale nella quale i mezzi di comunicazione ci "catechizzano" con una antropologia anticristiana (l'uomo medio vede sette ore di televisione al giorno), e alle conseguenze che ciò comporta: disintegrazione della famiglia, crisi della vocazione, invasione delle sette, ecc.?
Alcune risposte dei gruppi di lavoro
Credi che una fede adulta, cioè cristiani che hanno raggiunto "la misura della piena maturità di Cristo" (cfr. Ef 4,13) potrà rispondere alle sfide del terzo millennio? (Nostro Signore Gesù si è fatto adulto nella famiglia di Nazareth). In questo contesto, pensi che il Cammino sia una risposta?
Cosa pensi si debba rinnovare nella pastorale della Chiesa per aiutare i cristiani ad avere una fede più adulta?
Alcune risposte dei gruppi di lavoro
È stato detto: "Solo una nuova estetica salverà la Chiesa".
Che significa per te questa frase? O meglio, con quale estetica, secondo te, la Chiesa dovrebbe evangelizzare l'uomo del Terzo Millennio?
Alcune risposte dei gruppi di lavoro
Domanda 1
- "Il grande ostacolo che incontriamo nello svolgimento della pastorale è la mancanza di persone qualificate. Nel documento della Conferenza Episcopale Brasiliana sulla "Tertio millennio adveniente" si dice che il problema più grave sta nella Chiesa. La mancanza di unità nella Chiesa: annuncio, servizio e dialogo. Lo Spirito Santo soffia continuamente: il Concilio Vaticano II, i Sinodi, le Conferenze Episcopali, i documenti pontifici, però non sempre siamo pronti per metterli in pratica. Ci mancano i mezzi adeguati e manca anche l'influenza dei mezzi di comunicazione ufficiali. Constatiamo una dicotomia fra fede e vita. Imprenditori che si dicono cristiani, pongono le loro imprese al servizio del proprio interesse, del guadagno e non della fede. Però non possiamo dimenticare che la Chiesa è di Cristo e noi siamo soltanto collaboratori..."
- "La prima risposta data è che in nessuna maniera la pastorale che attua oggi la Chiesa risponde sufficientemente alla situazione attuale. Dunque è necessario evangelizzare. Molte volte ci si limita, per la maggior parte del tempo, ad offrire sacramenti. Di questo i vescovi - presenti nel gruppo - hanno dato numerosi esempi. Qualcuno paragona questa situazione con quella di un esercito in rotta e si diceva che la pastorale è ancora agli inizi di fronte a questa realtà, che a volte si vuole negare. A quale realtà ci riferiamo? La tremenda disgregazione delle famiglie. Molte volte ormai non si parla nemmeno di matrimonio civile, ma solo di libera unione. I mezzi di comunicazione presentano come situazioni normali la violenza, il sesso e l'aborto, la pillola, il divorzio, l'adulterio. I valori morali si sono persi. La gente viene a messa la domenica, però per quanto riguarda la morale, in gran parte, la pensa come il mondo. E ciò a volte perfino su consiglio di sacerdoti; sebbene ogni volta di più si ricorra allo psicologo, allo psichiatra, o anche allo stregone.
Per poter mantenere i valori cristiani in una società come la nostra si sono rivelati utili i movimenti, in quanto le persone che praticano la morale cristiana si trovano in questo settore: Focolarini, Movimento Famiglie, Opus Dei, Carismatici, Cursillos, o lo stesso Cammino Neocatecumenale.
Rispetto all'influenza dei media si fa la distinzione tra i media dei grandi monopoli internazionali e le reti locali, dove a parere di un vescovo, è più facile che la Chiesa possa influire positivamente. Tuttavia il problema che si incontra a questo livello è la mancanza di formazione, ci mancano persone cristiane preparate per lavorare in questo mezzi di comunicazione. Si è portato l'esempio della Colombia dove si presentò la possibilità di un appalto di alcuni mass media e la risposta della Chiesa fu molto povera, tanto nelle persone che nei mezzi economici.
Per completare il quadro alcuni Vescovi dicevano che bisogna evitare il pessimismo al quale ci può portare la valutazione di tutte queste realtà; che bisogna tener presente che se vogliamo mantenere lo stato del cristianesimo siamo rovinati. Gesù Cristo ci manda come pecore in mezzo ai lupi, come lievito nella pasta e questo vale anche per il nostro atteggiamento verso la cultura che sta imponendosi. In questo senso ci sono dei punti di luce che illuminano le tenebre. Si parlava per esempio delle sette e si diceva che sebbene sia vero che sono cresciute molto, anche se non tanto come si dice, non si può tuttavia comparare la crescita quantitativa delle sette con la crescita qualitativa della Chiesa cattolica. Ci portavano questo esempio riguardo al Guatemala e al Messico. Nella Chiesa del nostro tempo c'è un risveglio molto forte da parte dei movimenti, ed è necessario guardare alla realtà con fede. In conclusione si può dire che la grande assente nella pastorale della Chiesa è la formazione della fede matura degli adulti e si portava l'esempio degli intellettuali, dei politici e di tutte le altre realtà. C'è mancanza di itinerari di formazione cristiana dove la fede degli adulti possa crescere."
- "Tutti erano d'accordo che il lavoro pastorale è insufficiente. Nel passato c'era una cultura che aiutava e sosteneva i valori cristiani, oggi questa cultura non esiste più. Oggi la sfida è nominare questi mali che esistono nella nostra cultura. Uno dei problemi più gravi è che nessuno sa cosa sia il peccato, si trovano molti che sono morti interiormente ma non sanno perchè. Per questo le sette hanno molto seguito poiché annunciano Gesù Cristo che viene a salvarci dal peccato e dalla morte, però esse non annunziano la croce.
Riguardo ai mezzi di comunicazione esiste tra i cattolici come un complesso di inferiorità. Un punto che è stato notato è che questo pulpito non si usa abbastanza per predicare la verità"
Domanda 2
- "Tutti siamo d'accordo che la fede adulta è un mezzo che oggi può rispondere veramente alle sfide che ci presenta questa generazione. Chi ha esperienza del Cammino Neocatecumenale ha constatato l'importanza di formare un corpo, piccoli gruppi che, facendo seriamente questo itinerario, giungono a compiere la missione di illuminare il resto in quella statura di fede adulta che si raggiunge attraverso questo itinerario
Tra coloro che non conoscono il Cammino, alcuni hanno fatto esperienza di avere nelle loro diocesi piccole "comunità di base", composte da adulti, dove si arriva ad impegni seri, sia nel campo sociale come nel campo economico, sempre coordinate dal vescovo, e in questo modo hanno ottenuto frutto, hanno consentito di giungere ad una maturità cristiana. In questi gruppi ci sono state anche difficoltà e a volte si è creata discomunione o il non rispettarsi reciprocamente a causa di profonde rivalità. Per questo è sorta la necessità di cercare una pastorale che si chiama d'insieme, e cercare di coordinarla per giungere a poco a poco a quel livello di cui si parla nella domanda: "statura adulta nella fede".
Bene, in conclusione, il Cammino Neocatecumenale è una risposta valida per il mondo di oggi, ma bisogna anche dire che non è l'unica. È necessario lavorare nel senso di formare piccole comunità dove i fratelli si possano conoscere, si possano parlare, possano dissentire, possano essere educati alla solidarietà e in questo modo resistere positivamente alle sette, perché in fondo è quello che fanno loro. Nel coltivare un cammino di fede adulta è molto importante che queste comunità restino unite ai loro pastori."
Domanda 3
- "Le risposte sono state queste: la santità, la mistica, la liturgia, il senso della trascendenza, tutto questo deve aiutare a sperimentare la grazia di Dio. L'allegria e l'espressività dei segni e dei gesti liturgici debbono far presente l'incontro con il Signore. La nuova estetica è la novità di vita che germoglia da Cristo risuscitato. Il vero, il buono e il bello non possono essere separati. Si è detto anche che lo spazio fisico, il tempio, deve riflettere l'identità della fede cristiana, della comunità che la vive e la condivide, del messaggio che si vuole dare al mondo. Non sacrificare il trascendente al funzionale. Il linguaggio pasquale si deve recuperare come forza che rompe le barriere della morte e non fermarsi alla predica moralizzante. Finalmente si è detto che l'accoglienza alle persone e l'ambiente di fraternità sono parte di questa estetica, ma non possono separarsi dal senso del Dio amore che trasforma e che esige anche un cambiamento di vita.
Si è anche detto che il Papa ci sta invitando tutti per una nuova evangelizzazione con nuovi slanci e nuovi metodi. Allora ci chiedevamo: come fare questo? E si parlava per esempio che forse nella società di oggi, così diversa da quella di qualche anno fa, la presenza visibile della Chiesa deve cambiare. Per esempio la nostra esperienza in Portorico, con tantissime sette, ci dice che è molto difficile che la Chiesa con la sua sola presenza attragga i lontani."
aggiornato il 01/03/98