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INAUGURAZIONE MONUMENTI |
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Il Monumento ai Caduti per la Patria di Prevalle25 gennaio 2004
Il paese di Prevalle in provincia di Brescia, facente parte della sezione ANA MonteSuello di Salò, non fa eccezione. Diviso nei comuni di Goglione Sopra e Goglione Sotto fin dai tempi della Serenissima Repubblica di Venezia, il territorio fu unito in un’unica entità amministrativa e “ribattezzato” con il nome di Prevalle nel 1928. I due gruppi ANA esistenti con le antiche divisioni di Sopra e Sotto si fusero fin dal 1976 unendo le forze dei circa 200 Alpini facenti parte dell’associazione. Da qualche tempo, stimolata dai membri dalla locale “Associazione Combattenti e Reduci”, l’amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Paolo Catterina, stava cercando la giusta collocazione per le due colonne in marmo che si ergevano a circa un chilometro di distanza una dall’altra a memoria di un unico ricordo. La posizione ideale è stata individuata al centro del paese in testa alla doppia linea di gelsi che conduce al secolare Palazzo Morani, ora sede del municipio di Prevalle. Il progetto elaborato dall’Alpino Architetto Franco Gosetti, finanziato dal comune di Prevalle e dalla “Associazione Combattenti e Reduci” ha visto il concreto impegno degli Alpini prevallesi nell’opera di trasferimento dei monumenti e nell’organizzazione della giornata inaugurale.
Il nuovo Prefetto di Brescia, il Presidente della Provincia Cavalli, il Comandante Provinciale dei Carabinieri, il Vescovo ausialire emerito di Brescia e numerose altre autorità, tra cui i Sindaci di 8 comuni limitrofi, si è svolta la toccante cerimonia che segna un passaggio di grande importanza per la comunità di Prevalle. Massiccia la partecipazione anche da parte della popolazione con la presenza dei gagliardetti di tutte la associazioni operanti sul territorio ed il fattivo contributo della banda musicale. Consistente la rappresentanza degli Alpini con la presenza in qualità di Presidente Sezionale del Vicepresidente Nazionale ANA Fabio Pasini; del vessillo sezionale oltre che dei gagliardetti di tutti i gruppi della zona e dei gruppi di Campese (con cui il gruppo di Prevalle è gemellato) e Angarano appartenenti alla Sezione di Bassano del Grappa. Significativa la presenza di due carabinieri in alta uniforme e di tre crocerossine durante la cerimonia e parte importante nella commemorazione la presenza dei membri dell’associazione combattenti di Prevalle che tra le sue fila conta reduci di El Alamein e Cefalonia. La cerimonia, molto ben strutturata, ha visto numerosi bambini e ragazzi impegnati nei canti e nella lettura di alcune testimonianze legate al ricordo dei Caduti. Nel suo intervento il prefetto ha posto l’accento sull’importanza del coinvolgimento delle giovani generazioni perché il ricordo della nostra storia sia conservato e ha fatto riferimento alla lettura durante la cerimonia di alcune lettere particolarmente toccanti inviate dal fronte da combattenti bresciani della prima e della seconda guerra mondiale. Il Sindaco ha ricordato alcune delle tristi e straordinarie storie dei caduti prevallesi ed ha rimarcato il passaggio “storico” di questa “unificazione”. A riassumere il valore del gesto simbolico e l’importanza della conservazione della memoria, sono stati letti anche i toccanti versi scritti per l’occasione da Francesco Bresciani, alpino e poeta prevallese, che con il suo “Omaggio ai Caduti” ha riscosso un sentito apprezzamento.
Omaggio ai caduti (di Francesco Bresciani) Ai padri mancati di queste colonne la guerra non diede speranza e futuro, purtroppo il destino a lor solo volle stroncare la vita nel modo più duro.
Voi padri mancati vissuti a Goglione mandati lontano da casa a morire, convinti eravate con piena ragione di avere dei figli nel vostro avvenire.
Voi padri mancati vissuti a Prevalle pesanti fardelli portaste ogni giorno, macigni poggiati sulle vostre spalle pensando al momento del vostro ritorno.
Che voi ritornaste, ogni giorno in preghiera attesero a lungo le vostre morose, che voi ritornaste piangendo ogni sera attesero invano..... non furon voi spose.
Le caduche foglie dai rami staccate bagnando il terreno col sangue vermiglio, coi fiori di campo si sono sposate rendendo la terra un eterno giaciglio....
Con l’aquile in capo, i candidi marmi incisi sui fianchi a perenne memoria, conservino i nomi dei caduti in armi entrati a far parte della nostra storia.
Le genti d’Italia e di ogni nazione non devon ripetere quello che è stato, per questo, ogni futura generazione non deve scordarsi del proprio passato.
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