Rivolgo un cordiale saluto di benvenuto a tutti gli intervenuti, alle autorità religiose, civili e militari. Ho atteso con ansia questa premiazione per ringraziare : un "GRAZIE" alle tante persone che ci sono state vicine con consulenze, con la collaborazione nelle varie fasi, in particolare per la sicurezza del Tempio e per l’allestimento di quanto necessario per la mostra. Ho trovato porte aperte, incoraggiamenti, tanta disponibilità e partecipazione. Devo dire "GRAZIE " agli artisti che hanno partecipato, portando testimonianze di fede, riconoscenti per una proposta considerata sfida con se stessi, augurandosi che ci siano ancora concorsi come questo. Questa è la storia del concorso: il nostro Tempio è memoria di una grande tragedia che ha visto morire centomila giovani in Russia durante la seconda guerra mondiale. Ma la sola memoria, pur doverosa, è morte, è senza speranza, con la fede c’è vita e speranza che con l’arte diventa messaggio; ecco allora la frase che vedete scritta all’ingresso del Tempio: "ARTE E FEDE A MEMORIA DEI CADUTI".

Intorno a questa idea si sono riunite delle persone che hanno permesso la realizzazione del Concorso; quasi due anni fa, durante la benedizione delle casa, ho conosciuto una ragazza; insieme abbiamo visitato il Tempio, non abbiamo parlato molto, ma dopo un po’ di tempo è ritornata con l’occorrente e si è messa a pulire, lucidare statue, formelle, marmi; a lei si sono unite altre persone; così è nato il Comitato per il Tempio che ha realizzato la Guida per la visita del Tempio, ha organizzato in ottobre 1999 la Serata con Poz dal titolo "Il pane nelle vetrate di Poz" , ed ora abbiamo concluso questa tappa importante: la premiazione del Concorso di pittura dal titolo "IL CRISTO RISORTO DONA LA PACE AGLI UOMINI: LA PACE SIA CON VOI"; ora prepareremo il catalogo e provvederemo alla realizzazione della ceramica che sarà posta nella parete sinistra dell’atrio del Tempio.

Mons. Corgnali nel suo intervento nella serata di Poz ha ripetuto più volte che don Caneva insieme con tanti artisti che qui hanno lavorato, ha voluto un Tempio vivo per la fede e per la partecipazione di persone che escano da questo Tempio con propositi di pace e perdono. Questo noi abbiamo nella mente e nel cuore, ma non da soli. "Con don Caneva e con coloro che sono passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti, rendendole candide con il Sangue dell’Agnello".