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Il Cammino Neocatecumenale
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Cammino Neocatecumenale
Storia del
cammino Neocatecumenale nella Parrocchia
(Bozza del 1991)
Nella
parrocchia di S. Pietro Apostolo a Pacciano in Pomigliano d'Arco il Cammino
Neocatecumenale è sorto 11/12/1988 in seguito alla predicazione di alcuni laici,
accompagnati da un sacerdote e provenienti da Napoli, tenuta durante il tempo di Avvento
di quello stesso anno. Questa predicazione fu richiesta dal Parroco don Carmine Coppola ed
approvata e benedetta dall'allora Vescovo della Diocesi di Nola S.E. G. Costanzo, spinti
dal desiderio di aprire nelle parrocchie di Pomigliano d'Arco un cammino post -
battesimale di evangelizzazione per adulti, soprattutto per coloro che si erano
allontanati dalla Chiesa, affinché potessero riscoprire il significato di " essere
cristiani ".
Infatti il Cammino
Neocatecumenale si propone come un cammino che Dio ha dato alla sua Chiesa dopo il
Concilio Vaticano II per aprire nell'interno delle parrocchie un itinerario a tappe di
iniziazione cristiana simile a quello che aveva la chiesa primitiva, rivolto all'uomo
contemporaneo che sotto la spinta del processo di secolarizzazione in atto vive un
cristianesimo pratico affinché possa rinascere alla vita nuova che Cristo risorto ha
portato con la Sua venuta. Questo itinerario di formazione cristiana si fa in piccole
comunità, sull'esempio della Santa Famiglia di Nazaret, perché il seme che ogni uomo ha
ricevuto nel Battesimo possa arrivare alla sua statura adulta.
Il Cammino
Neocatecumenale non è un movimento né un associazione, nel senso che si dà a questi
termini. E' piuttosto un tempo di intensa formazione al termine del quale i fratelli
restano nelle parrocchie formando comunità cristiane adulte, espressione della Chiesa
missionaria, per testimoniare al mondo i segni che chiamano l'uomo alla fede ,cioè
l'amore nella dimensione della Croce e la perfetta unità.
Molte sono state le
parole e gli insegnamenti sul Cammino Neocatecumenale di Paolo VI e di Giovanni Paolo II,
ma il documento più importante senza dubbio è la Lettera con la quale il Papa Giovanni
Paolo II il 30/08/1990 ha riconosciuto in forma solenne il Cammino Neocatecumenale come
"... itinerario di formazione cattolica, valido per la società e i tempi odierni
.... " . Il Papa con questa lettera avalla 25 anni di esperienza iniziata in uno dei
sobborghi più poveri di Madrid da Kiko Argüelo e Carmen Hernandez estesa oggi a seicento
Diocesi, tremila parrocchie e ottantasette nazioni, riconoscendo i frutti di conversione
personale e l'impulso missionario.Il rinnovamento che è avvenuto nelle parrocchie grazie
al Neocatecumenato, ha provocato infatti una sorprendente spinta missionaria che ha fatto
sì che tantissimi catechisti e intere famiglie siano disposti a partire dovunque sia
necessario evangelizzare.
Oggi in seguito a
successive evangelizzazioni che il Parroco ha richiesto ogni anno e che si sono tenute
sempre sotto l'approvazione e la benedizione dell'attuale Vescovo S.E. U. Tramma sono
presenti nella Parrocchia di S. Pietro due comunità di fratelli che vogliono riscoprire e
vivere pienamente la vita cristiana e le conseguenze essenziali del loro Battesimo
attraverso un Neocatecumenato diviso in differenti tappe, simile a quello della Chiesa
primitiva, adattato alla loro condizione di battezzati. Queste comunità hanno la missione
di divenire, attraverso un cammino di conversione basato su un tripode ( Parola,
Eucarestia, Comunità ), il Segno e il Sacramento della chiesa missionaria, aprire una via
concreta all'evangelizzazione dei lontani dando, nella misura in cui la fede si sviluppa,
i segni che chiamano i pagani a conversione : l'amore e l'unità.
Tutto questo si sta
attuando senza creare una chiesa parallela, senza distruggere nulla, vivendo in comunione
con tutta la realtà parrocchiale, partecipando alle attività pastorali in obbedienza al
Vescovo e al Parroco che è egli stesso presbitero e catecumeno di queste comunità.
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