ANNO C – 33 DOMENICA ORDINARIA – Lc. 21, 5 – 19

Con la vostra perseveranza.

Liturgia penitenziale

O Signore, tu vuoi che i tuoi discepoli siano operatori di bene, ma sovente noi operiamo il male: Signore pietà

Cristo Gesù: tu perdoni coloro che si convertono e decidono di ricominciare a vivere secondo il Vangelo:Cristo pietà

Signore Gesù, tu chiami alla vita eterna coloro che sono perseveranti nel bene. Signore pietà.


Un Vangelo drammatico che a prima vista non rasserena lo spirito ma ci lascia un senso di disagio e di inquietudine. Gesù sembra un profeta di sventura, non è proprio un discorso allegro, però dobbiamo ammettere che la storia dell’umanità è sempre stata piena di queste cose.

Oggi non è che vada molto meglio, però siamo dei credenti e sappiamo che tutto il male che esiste non è dovuto a Dio, ma al peccato originale, e Gesù oggi vuole proprio ricordarci che questo nostro mondo attende la manifestazione del giorno ultimo e del mondo per essere salvato e rinnovato.

Gesù accenna alla fine di questo mondo. Intanto c’è da dire che ai tempi di Gesù era attesa come imminente, da un giorno all’altro. La storia umana conosce in ogni epoca guerre, terremoti, carestie, pestilenze, crolli di civiltà e di regimi. Queste cose non sono tanto i segni della fine, quanto piuttosto i segni che il mondo vive costantemente tra il bene della creazione e la presenza del male, sia naturale che voluto dall’uomo stesso.

Gesù stesso invita a non far caso a questi segni “Guardate di non lasciarvi ingannare..”.

Inoltre la storia ci ricorda che già con Gesù incominciarono le persecuzioni, le ostilità contro di lui e i suoi seguaci.

Il Vangelo allora vuol farci capire che tutto il male che c’è stato, c’è e sarà nel mondo non ha origine soltanto da un disordine generale, ma da un odio particolare, quello del demonio contro l’uomo, perché egli osa osservare i comandamenti di Dio e lo riconosce come Dio.

Tutti in fondo desideriamo benessere, pace e serenità, ma c’è nel credente battezzato e in chi è onesto e giusto un seme di contraddizione che molti non sono disposti a sopportare e in un modo o nell’altro perseguitano chi è giusto ed onesto.

Gesù l’ha detto in modo esplicito:”Metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno… a causa del mio nome”. E Gesù parla a tutti i discepoli suoi, di allora e di adesso proprio perché tali.

La fede, la carità, la povertà, la castità cristiana sono uno schiaffo alle abitudini di tanta gente; non si può viverle senza diventare per gli altri richiamo e rimprovero, anche nelle situazioni più semplici e indifferenti.

Apparentemente ciò non è ancora avvenuto; ma se osserviamo più attentamente lo stile di vita della massa, noteremo che si fanno sempre più frequenti i segnali di una insofferenza versi i cristiani.

Provate a parlare di carità, di aiuto umanitario, ai molti che vivono nel benessere egoistico e sarete odiati. Difendete l’aborto, il divorzio, la famiglia come Dio l’ha voluta, la castità contro la sessualità più sfrenata, il perdono e v’accorgete a quanta gente date fastidio e quanti nemici vi tirate addosso.

Perché tanto odio in alcuni contro la chiesa, i preti, i cristiani in genere?

Tutto viene coperto dalla falsa politica, da motivi fasulli e egoistici.

Il vero motivo per cui tanti non credono, non vengono a messa, dicono di essere atei è solo perché non hanno voglia di vivere come Gesù Cristo dice, di seguire i suoi insegnamenti.

Perché vivere di fede costa e richiede molti sacrifici che non si vogliono fare, ricordandoci sempre che dietro tutto c’è sempre lo stimolo del demonio, il nemico numero uno di Dio.

La missione del cristiano è quella di annunciare la speranza che viene da Cristo risorto” Questo vi darà occasione di rendere testimonianza denunciando allo stesso tempo il male che deriva da regimi, istituzioni, poteri e ogni falsa sicurezza che il mondo promette continuamente.

E non bisogna turbarsi se il messaggio cristiano suscita persecuzioni: è normale.

Non c’è da stupirci se incontriamo difficoltà quando si cerca di vivere veramente da cristiani.

Dovremmo piuttosto stupirci e preoccuparci se viviamo un cristianesimo troppo facile, con dei compromessi, di facciata e facciamo finta di essere dei cristiani invece di esserlo veramente.

Ma il forte richiamo di Paolo ai Tessalonicesi, i quali vivevano anche loro nell'attesa della fine del mondo, ma non in modo giusto, insegna che dobbiamo vivere il frammento di tempo che ci è concesso con impegno, nell'amore per i fratelli, svolgendo i compiti che il nostro ruolo sociale ci affida. S. Paolo parla proprio di questi cristiani all’acqua di rose:”Sentiamo che alcuni di voi vivono disordinatamente…” tale cristianesimo è contrario alla fede e non è ammissibile e Dio non accetterà e non riconoscerà.

Un cristianesimo che non superi la prova della contrarietà è un’illusione spirituale che il Signore non accetta. La Parola di Dio ci dona serenità e pace.

La fine del mondo non deve angustiarci, perché sarà per noi uno stato di felicità se ci sforziamo di ascoltare il Signore e seguire i suoi insegnamenti.

Nella prima lettura Dio ci fa un promessa commovente e gioiosa:”Ecco sta per venire il giorno rovente come il forno. Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia: quel giorno venendo li incendierà in modo da non lasciar loro né radice né germoglio. Per voi invece, cultori del mio nome, dice il Signore, sorgerà il sole di giustizia con raggi benefici e voi uscirete saltellanti come vitelli di stalla”.

Gesù infatti per noi ha subito molto dolore, senza tirarsi indietro e per noi ha affrontato tutto quello che ha sofferto per poter essere il nostro esempio, il nostro salvatore, e se è Lui che ha redento il mondo allora, oggi lui opera ancora nel mondo attraverso i cristiani, membra del suo corpo, la Chiesa, che siamo tutti noi.

Con la vostra perseveranza, salverete le vostre anime”. Perseveranza nel bene, anche se costa, affrontando anche difficoltà, derisioni, sofferenze per essere fedeli fino in fondo al vangelo.


PREGHIERA

Quando siamo tentati di arrenderci, quando il nostro sforzo per fare il bene ci sembra inutile e scoraggiante: donaci perseveranza, Signore.

Quando siamo in preda del pessimismo e ci sembra che la realtà che ci sta d’intorno, con il trascorrere del tempo, anziché migliorare peggiori, donaci perseveranza Signore.

Quando veniamo sollecitati da proposte diverse dalla tua e stiamo per restarne affascinati, perché, a differenza della tua, promettono risultati immediati,: donaci perseveranza Signore.

Quando siamo convinti che dopo di noi ci sarà nulla e dubitiamo di tutte le tue promesse che riguardano il nostro futuro felice, donaci perseveranza Signore.

Solo perseverando al tuo fianco potremo camminare nella letizia ed affrontare le sconfitte e delusioni della vita senza affanni.

E’ per questo che ti supplichiamo: fa’ che camminiamo al tuo fianco nella perseveranza, fino all’ultimo giorno.