NATIVITA’ DI GESU’ CRISTO Lc. 2, 1-14
Un
dono del Padre da accogliere
Atto penitenziale
In questi giorni ci stiamo
scambiando doni tra amici e conoscenti. Chissà se abbiamo anche qualche dono
per il Signore! E lui adesso si attende da noi un dono speciale, sorprendente.
I nostri peccati. E’ venuto in terra proprio per questo, per distruggere i
nostri peccati e restituirci una esistenza nuova, pulita e piena di pace e di
misericordia..
Signore Gesù, Tu sei
Cristo Gesù: Tu ci riveli il
volto del Padre, misericordioso e preoccupato per noi: Cristo pietà
Signore Gesù: Tu sei la nostra
pace; rasserena e dà fiducia a questo mondo sconvolto dal male e dall’egoismo. Signore pietà.
Siamo tutti qui. a messa per festeggiare il Natale; a casa
abbiamo preparato l’albero con i regali comperati, pacchetti che apriremo con
tanta gioia appena giunti a casa. Molti si sono confessati, abbiamo assistito
alla bella rievocazione antica e moderna del Natale che hanno fatto così bene i
nostri bambini e ragazzi, qui a Messa siamo immersi nella luce, nei bei canti
della nostra corale, faremo
Che bel natale! E lo potremo raccontare ancora per molti giorni……anche dopo le feste.
Ora lasciatemi meditare con voi a voce alta, e abbiate tanta pazienza..
Se natale è solo
questo, non abbiamo fatto nessun natale! Ci
siamo illusi!
Non è per guastare la festa che ve lo dico, ma per aiutarci tutti a viverla meglio ed ottenere tutti i vantaggi spirituali e materiali che Dio vuole donarci con suo Figlio.
Come per Maria, quando ha partorito Gesù, non è finito tutto lì!
Ma Maria ha accolto Gesù e da quel momento ha cominciato a vivere con Lui, per tutta la vita.
Così anche per noi: Natale non vuol dire soltanto fare tutte quelle cose che vi ho detto prima, non solo accogliere Gesù nel presepio, sia quello della chiesa che quello fatto a casa: quel Gesù è di gesso rimane lì e non ce lo portiamo dietro.
Così uno può dire: Io ho fatto la comunione e me lo porto dietro. Attento, perché tu l’hai solo messo nello stomaco, nella pancia, l’ostia che presto si decomporrà, ma Gesù sei sicuro che sia entrato nel tuo cuore, nella tua mente, nella tua vita, nella tua esistenza, per sempre?
I regali che hai fatto ai tuoi amici e parenti, come quelli che hai ricevuto, sono proprio il segno del tuo amore, della tua riconoscenza a Dio o solo un’abitudine, una moda talvolta anche scocciante, un modo di far festa tra di noi?
Natale vuol dire
accogliere Gesù nella nostra vita!
Quindi, quando usciremo dalla chiesa dobbiamo portarcelo dietro Gesù, non solo stanotte, ma domani, dopodomani, nel 2007, sempre, altrimenti stasera stiamo facendo una bella fiction, una sceneggiata, un teatro e nulla più. E ad accogliere Gesù siamo chiamati tutti, fedeli, praticanti e occasionali. Non siamo venuti qui per uno spettacolo, un teatro, una bella festa. Gesù è sceso sulla terra per cercare coloro che lo vogliono accogliere non solo per una serata, ma per tutta la vita.
Purtroppo il Vangelo ci ricorda che ai tempi di Gesù i suoi compaesani, il popolo ebreo non ha voluto riconoscerlo ed accoglierlo. Oggi sono anche troppi quelli che non lo accettano e non lo riconoscono, quindi non lo accolgono, perché credono di farne a meno di Lui.
Per quanta gente, fin che Gesù se ne sta bravo bravo nel presepio, nelle vetrine, e non dice niente,
non disturba, stia pure lì e va tutto bene. Ma Gesù non ci sta, non gli va bene: venire
addirittura dal Cielo, dal paradiso per starsene fermo proprio come una statua
in un presepio anche artistico, anche se suscita commozione, gli fa dire:”Potevo starmene beato in Cielo, in paradiso,
io non ho bisogno degli uomini, anzi sono loro che hanno assoluto bisogno di
me!”
Inoltre accogliere Gesù vuol dire fargli spazio, mettergli a disposizione tutta la nostra vita, il tempo, il cuore e farlo diventare punto di riferimento per tutta la nostra esistenza, proprio come hanno fatto Maria e Giuseppe che da quel momento si sono messi a completa disposizione di Gesù.
Accogliere Gesù vuol dire vederlo, cercarlo continuamente, donargli tenerezza, amore, calore affettivo, custodirlo da chi ce lo vuole
portare via come il demonio, il peccato, il mondo, quindi proteggerlo e
difenderlo anche a costo della sofferenza e della vita, come hanno fatto e
stanno facendo nel mondo tanti cristiani.
Chi accoglie Cristo deve accoglierlo così! Per cui natale non è solo la festa dei bambini, come troppa gente pensa, bambini che per gran parte non ne capiscono il senso e la profondità, ma di quanti si riconoscono fratelli con Gesù e bisognosi della sua salvezza.
Gesù è un dono di Dio, e come ogni dono dobbiamo stimarlo, chiederlo, supplicare che Dio Padre ce lo dia, cercarlo se l’abbiamo smarrito, manifestargli in tanti modi il nostro amore, l’affetto, la fedeltà, la fede e l’impegno quotidiano di fedeltà.
Gesù è quindi il nostro tesoro, il tesoro di tutta l’umanità, per noi che ci scanniamo per quattro soldi, mentre sovente non ci preoccupiamo affatto se sbattiamo la porta in faccia Dio che ci dona suo Figlio, ed una volta accolto, lo dimentichiamo in fondo ai cassetti della nostra vita, della nostra esistenza, come uno straccio qualunque.
Forse è un discorso un po’ severo e duro, ma per nostra fortuna Dio è più grande dei nostri pensieri e ragionamenti umani. Tutto vero, ma Gesù che sapeva e sa tutte queste cose è venuto lo stesso, continua a venire chiedere di accoglierlo, anche se per tanto tempo, per tanti anni l’abbiamo ignorato, abbiamo fatto finta di non vederlo, ci siamo più interessati delle fiction, che non mancasse il Bambino Gesù di gesso nel presepio, piuttosto che quello vivo nel nostro cuore.
Ed allora Gesù stesso dice a me e a tutti:
“Adesso, vuoi
accogliermi? Hai capito chi sono io? Ti sei reso conto che senza di me non puoi
combinare niente di buono e di santo nella tua vita? Che se pensi solo alle
cose, a quello che lì per lì ti da una soddisfazione momentanea poi perdi
tutto?
Allora coraggio, sei
ancora a tempo! Fammi entrare nella tua vita, nei tuoi pensieri, desideri,
fammi stare vicino a te mentre lavori, soffri e vivi. T’accorgerai che è tutto
diverso da come pensavi, perché avrai
veramente trovato te stesso, la tua gioia, la tua pace, la tua vita.
PREGHIERA – Natale: Dio in mezzo a noi
Dolcissimo
Bimbo Gesù, gioia e pace profonda per coloro che ti amano, luce radiosa,
dolcezza infinita. Il nostro grazie è un’esplosione di gioia perché la tua
venuta è un’esplosione d’Amore.
Tu
sapevi e conoscevi la nostra indifferenza ed il poco amore e sei ugualmente
sceso in questo misero mondo. Non stancarti di noi Gesù, vieni, resta con noi,
malgrado la nostra freddezza; abbiamo un immenso bisogno di Te. Visita i cuori
più induriti, coloro che di Te non vogliono saperne, scuotili forte, riempili
del tuo Amore perché anch’essi credano e ti amino.
Manifestati
come sai fare Tu, perché questo Natale non sia solo un ricordo passeggero della
tua nascita, ma presenza viva e vera di Dio in mezzo a noi, del suo Amore
infinito ed eterno. O Gesù, trasforma il nostro cuore di pietra in cuore di
carne perché sia più sensibile a questo grande mistero di Amore .
Se
ci rendessimo conto di questo i nostri occhi si riempirebbero di lacrime
pensando alla nostra indifferenza e poco amore. Dio che si fa Bimbo, piccolo,
povero solamente per amore nostro. Mio Dio,vogliamo adorarti come ti adorarono
i pastori e non solamente in questa notte di Natale, ma per tutta la nostra
vita. Siamo tanto poveri Signore, che cosa possiamo offrirti? Chiedi Tu quello
che vuoi, Tu sei il Re del Cielo! Mio Dio, grazie! Altro non sappiamo dirti:
solamente, grazie!.