Anno C – 22 domenica ordinaria – Lc. 14, 1 - 14

Amico, passa più avanti!


Preghiera penitenziale

Sappiamo Signore che il nostro egoismo e il nostro orgoglio ci hanno impedito troppe volte di vivere nella carità e nella giustizia; per questo ti chiediamo sinceramente perdono.

Signore, per tutte le volte che abbiamo prevaricato sul nostro prossimo, con tanto orgoglio:Signore pietà

Cristo Gesù, per aver sempre voluto il contraccambio e non aver rinunciato al nostro egoismo: Cristo pietà

Signore, per aver fatto soffrire gli altri con la nostra durezza di cuore e le nostre ingiustizie: Signore pietà



Quante volte Gesù va a pranzo dagli amici! Inizia il suo ministero con un pranzo di nozze a Cana e lo termina con l’ultima Cena, tanto che i suoi avversari gli dicono:”Ecco un mangione ed un beone”. Ma essi non vogliono comprendere il suo messaggio.

Alla mensa dell’amicizia, per Gesù, l’essenziale non è mangiare, ma stare insieme, condividere l’amicizia, i progetti, le pene, i desideri. Nelle parabole, come già fecero i profeti, Gesù utilizza l’immagine del banchetto per sottolineare l’Amore del Padre celeste per tutti noi. Tutti sono invitati, buoni e cattivi.

La parabola di oggi non è una lezione di galateo, ma è una meravigliosa lezione di vita e di grandissima speranza.

Gesù sa benissimo che in noi ci sono dei desideri e aspettative che ci interessano molto: di essere esaltati e di essere ricambiati, che non sono desideri perversi ed espressioni di orgoglio e di egoismo.

Gesù è venuto proprio per darci dei chiarimenti su tutta la nostra vita e le sue espressioni.

E’ come se dicesse:”Tu puoi desiderare di essere esaltato e contraccambiato, ma devi farlo nel modo migliore, perché questo non ti può venire da nessun uomo. Sappi che Dio ha deciso di esaltarti e di contraccambiarti e in misura così grande che il mondo non lo immagina nemmeno!”.

La 2 lettura agli ebrei ci parla infatti di:” un’adunanza festosa e un’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli”, vicino a Gesù Cristo.

Adesso allora ci dice:”Attento!Non cercare di ottenere da te, con le tue piccole risorse, quello che Dio ha deciso di realizzare con le sue risorse.

Non c’è confronto tra ciò che Dio ti ha preparato, che supera tutte le misure del mondo e la piccola gloria e le soddisfazioni che otterresti in questo mondo.

I nostri istinti sono buoni, ma sono malati, come un organo del corpo, che è un bene prezioso, ma se funziona male, ci crea molti problemi. E’ Dio che ha stampato nel nostro cuore il desiderio e il bisogno di essere glorificati, di amare e di essere contraccambiati.

Però occorre fare attenzione perché quell’istinto non si ammali, non funzioni male e non ci faccia diventare avidi di avere subito, qui in terra, ciò che Dio invece sta preparandoci per sempre di là.

Se infatti regna la legge dell’interesse, della corsa ai primi posti, del successo a qualsiasi prezzo, scavalcando gli altri; ad essere più ricchi, più furbi, più importanti degli altri, se desideriamo adesso e subito queste cose, come possiamo ancora interessarci Dio e le cose che Lui vuol darci un giorno?

Abbiamo troppa fretta e finiamo di accontentarci delle piccole gioie, dei falsi amori che ci può dare il mondo di qua: essere i primi, ricevere applausi, amare od essere amati per poco tempo. E Poi?

Saremmo gli eterni insoddisfatti! Eppure questa corsa ai primi posti, ai piccoli e falsi amori e soddisfazioni di un momento,è una delle malattie fondamentali dell’umanità.

C’è in tutti, nel privato e nel pubblico, quest’ansia di primeggiare in tutto ciò che facciamo e restiamo puntualmente delusi: il nostro amor proprio ha più fame di prima, dopo che è stato soddisfatto; vorremmo passare di applauso in applauso, di soddisfazione in soddisfazione, ma la vita va avanti, altri ci passano davanti, ci sentiamo dimenticati, accantonati e sovente ci rimane una profonda malinconia e insoddisfazione, con un grande vuoto dentro.

Oggi, con questa parabola Gesù, grande medico, ci dice:”Abbi pazienza, avrai una gioia soddisfazione come neanche te la immagini”.

Infatti chi di noi può raffigurarsi la gloria che ci darà Dio?

Egli ci ha detto:”Quando verrete nel mio Regno, io vi farò sedere a tavola, mi cingerò come uno schiavo e passerò a servirvi”

Pensiamo allora al significato di questa promessa: noi piccole creature, che siamo state fedeli a Dio in un mondo difficile, che abbiamo cercato di amare Dio e il prossimo per il breve tempo dell’esistenza, saremo glorificati da Dio che sarà la nostra gioia per sempre.

La vera vita, con tutte le soddisfazioni che desideriamo e a cui Dio ci chiama è quella di là!

Chiama tutti perché tutti siamo suoi figli e lo sa come siamo: peccatori, cattivi, egoisti, ma vuole che cresciamo nel bene di qua, per darci la vera vita, la salvezza che è Lui, di là.

Ma non tutti avremo la stessa ricompensa, lo stesso modo di vivere.

L’ordine che ci sarà di là è segreto:

I primi saranno gli ultimi”, ci diceva domenica scorsa;

Chi si esalta sarà umiliato” ci dice oggi.

E Gesù non dice mai cose teoriche ma molto pratiche.

Dobbiamo, diventare più giusti e più umili che non è scontento di sé, complesso di inferiorità, ma amore per la verità, la giustizia, sincerità con noi stessi, è desiderio di bene.

Essere convinti della nostra insufficienza, povertà, limiti, bisogno assoluto di Dio, di non credere al mondo, non crederci superiori agli altri e guardare sempre chi sta peggio di noi.

Combattere l’ingiustizia: amare il prossimo senza interessi e tornaconto, perché siamo tutti fratelli. Spezzare la catena dell’orgoglio, della vendetta, dell’autosufficienza e dell’indifferenza.

Accorgersi che accanto a noi c’è sempre gente che sta peggio di noi e che ha bisogno di noi e fare qualcosa senza aspettarci un grazie o ricompensa alcuna

Ricordiamoci allora di quanto ci ha insegnato il Signore proviamo a metterle in pratica: serve alle nazioni, ma anche ai singoli individui. Forse lo facciamo già qualche volta, ma non stanchiamoci mai di agire così.

Sentiamo ancora i consigli di Dio nella 1 lettura.;”Figlio, nella tua attività…”


PREGHIERA

Signore, dobbiamo ammettere che tante sofferenze derivano dal nostro orgoglio, dall’incapacità di vivere in umiltà e dal desiderio ben mascherato di avere sempre posti di privilegio.

E tu oggi hai messo in luce questi nostri peccati. Perdonaci questi terribili istinti, le astuzie, i sotterfugi, i tentativi camuffati per farci sempre avanti agli altri.

Però ci rimettiamo con fiducia nella tua Misericordia.

Sappiamo Signore che tu ci dirai:”Amico, passa più avanti”. Vogliamo che sia tu a pronunciare queste parole e non ci importa nulla che ce lo dica qualcuno in questo mondo. Vogliamo che sia tu ad accoglierci così:”Passa più avanti, vieni, ti aspettavo”.

Allora Tu ci esalterai e ci contraccambierai e sarai giusto.

Tu non favorisci l’uno o l’altro, semplicemente ci darai il frutto del nostro amore per te.

E’ questa l’unica cosa che ci interessa.

Di conseguenza, possiamo stare all’ultimo posto fin che Tu ce lo chiedi, perché dovremmo preoccuparci? Possiamo essere ignorati in questo mondo, perché tu ci aspetti.

Aiutaci, perché abbiamo ancora tanta strada da fare!


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