Anno C – 14 domenica ordinaria. Lc. 10, 1 - 20

I discepoli di Gesù portano a tutti il suo messaggio.

Liturgia penitenziale

- Signore Gesù, perdonaci quando ci dimentichiamo che tu ci hai mandati in mezzo agli altri come testimoni del tuo vangelo, ed invece sovente abbiamo testimoniato ben altro. Signore pietà

- Cristo Gesù, perdonaci quando invece di portare gli altri al bene li abbiamo portati al male. Cristo pietà

- Signore Gesù, perdonaci quando non condividiamo con gli altri la gioia della fede e ci lasciamo vincere dall’egoismo, dalla sfiducia, dallo sconforto. Signore pietà



Domenica scorsa, vi ricordate, Gesù cammina in fretta verso Gerusalemme, dove sa di andare verso la croce. Il Vangelo di oggi contiene il passaggio più delicato di tutto il vangelo: Gesù, tornando al Padre, passa il suo mandato di salvezza a delle creature umane, deboli fragili, incerte.

Designò altri settantadue discepoli” La lista dei 12 e dei 72 è la lista di tutti i nostri nomi, è il lunghissimo elenco di tutti i cristiani che verranno. Gesù si è fidato dei dodici, dei 72 e continua a fidarsi di noi.

E’ inutile dire:”C’è stato un traditore, quegli uomini non erano adatti”. Perché di traditori ce ne saranno sempre, anche tra i cristiani, preti e vescovi, e tutti siamo inadatti e incapaci.

Ma Gesù ci affida lo stesso la sua missione di salvezza, perché annunziare il vangelo è il senso più profondo del nostro esistere da cristiani in questo mondo.

Essere cristiani, non è cosa da poco, un semplice distintivo, ma un vero impegno e se Gesù ha scelto anche noi: dobbiamo crederci e fidarci di Lui che ha promesso la sua presenza ed il suo aiuto.

La prima cosa da chiederci è se abbiamo voglia di annunciare il Regno di Dio, perché non ci accada stare sempre zitti o di annunziare qualcosa d’altro di ben diverso e forse contrario, inoltre chiederci come lo annunciamo, a chi e con che forza, con che coraggio e con quanta gioia.

Veramente ci crediamo che il regno di Dio, il vangelo, la salvezza sono beni così importanti e grandi da dover essere annunziati, non dimenticati e che dobbiamo farlo proprio anche noi?

Perché non è affatto vero che l’annunzio del Vangelo di Gesù tocca solo ai preti, missionari e ai vescovi: Gesù ha detto che tocca a tutti i cristiani, secondo il proprio ruolo e servizio.

E questo lo si farà se siamo veramente convinti che senza Vangelo non c’è salvezza per il mondo.

Non portate né borsa né bisaccia..” dove Gesù vuol dire che per far diventare migliore il mondo non servono i pii desideri, le armi, i soldi, il potere, l’intelligenza umana, neanche la scienza, con tutte le sue belle invenzioni.

Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date:” L’essere cristiani è un dono grandissimo che Dio ci ha fatto, senza nostro merito, dobbiamo stimarlo, difenderlo ed esserne felici Ma non possiamo tenercelo solo per noi: è un dono troppo grande e per tutti.

Veramente ne siamo tutti convinti?

Se vi sarà un figlio della pace , la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà a voi” Il Vangelo non si impone a nessuno; Dio non vuole nessuna guerra di religione, perché l’uomo è stato creato libero. Troppe volte, quando ci mettiamo a parlare di religione si discute e si litiga, si fanno guerre e si ammazza della gente: non è questo il modo che il Signore ci ha insegnato: il nostro Dio è un Dio di pace e di Amore, perché vuol farsi conoscere come un lieto annunzio.

E tutto questo non richiede scuole o addestramenti speciali, ma solo amore ed entusiasmo del cuore, convinzione profonda e volontà ferma di portare pace e bene al mondo.

Bisogna che gli altri vedano la nostra fede e la sentano come un dono che vogliamo fare, una verità, carica di gioia che non possiamo trattenere e tenere solo per noi. Gesù è venuto a proporre a tutti il suo Vangelo, con amore e generosità, con chiarezza, ma senza obbligare nessuno.

Ecco io vi mando come pecore in mezzo ai lupi” Gesù non l’ha detto per spaventarci, ma per avvisarci che questo ci creerà dei problemi e dei rischi; di stare attenti perché per il solo fatto che siamo cristiani, e di voler annunciare Cristo ci creerà dei nemici.. Non li avremo cercati, non li vorremo, ma ci saranno certamente.

Abbiamo sentito l’altra sera la manifestazione fatta a Roma per la libertà dei cristiani in tutto il mondo. Quante gente è perseguitata, cacciata, uccisa solo perché è cristiana.

E’ perché nel mondo, anche tra i cristiani, c’è troppa gente cui Gesù, il suo Vangelo e quindi i cristiani danno troppo fastidio. Ci odiano solo perché Gesù non lascia in pace l’egoismo degli uomini, scava con inesorabile chiarezza nella loro ambizione, non consente di diventare capi prepotenti e padroni ingiusti. Solo perché Gesù rinfaccia continuamente all’uomo la sua meschina avventura di farsi dio di se stesso e degli altri, ricorda che non è un giusto e un santo, ma un peccatore e che deve convertirsi se vuole essere salvato. E tutto questo dà terribilmente fastidio all’orgoglio che c’è in noi; non ce lo vogliamo sentire, proprio perché è vero.

Ma Gesù ci assicura che vale la pena correre questo rischio e non bisogna aver paura.

Vivere in modo evangelico, avere un cristianesimo che si vede, creerà sempre qualche contrasto, anche in famiglia, ci renderà sospetti, emarginati, messi da parte, criticati, disprezzati, qualcuno ci lascia anche la vita, anche oggi in tante parti del mondo.

E’ stata la sorte di Cristo, però è stata una sorte gloriosa, grande, invidiabile, perché Dio ha promesso una vita eterna :”Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei Cieli”.Rallegratevi, perché i vostri nomi sono scritti nei cieli!”

Ma in fondo a chi dobbiamo annunciare che questo “ regno di Dio è vicino, anzi dentro di noi?”

Non tanto ai lontani, come fanno i missionari, ma ai nostri cari, amici, compagni di lavoro, vicini di casa, senza fare grandi discorsi. Come allora?

Con la gioia di farci vedere cristiani, praticanti, con la nostra presenza gioiosa, con la parola di conforto e di fiducia in Dio, con lo stile di vita: se uno si comporta bene, con giustizia, carità, pazienza ha una presenza positiva in mezzo agli altri e gli altri sono stimolati ad imitarlo.

Con la solidarietà concreta, di aiuto, conforto disinteressato, col perdono e una vera amicizia.

1 lettura: “Come una madre consola un figlio così io vi consolerò. Voi lo vedrete e gioirà il vostro cuore”. Ce l’ha promesso il Signore, se siamo fedeli al suo comando.

2 Lettura: “Non è infatti la circoncisione che conta, né la non circoncisione, ma l’essere nuova creatura”. Non sono le pratiche che facciamo a renderci cristiani, ma vivere veramente quello che il Signore ci chiede, cioè diventare anche noi testimoni del suo Regno.

Salmo:”Venite, ascoltate, voi tutti che temete Dio.” Chiediamo al Signore di essere capaci di ascoltarlo ed essere dei veri testimoni del suo Regno.



PREGHIERA

Eccomi Signore, sono un tuo umile discepolo, uno di quelli cui hai voluto affidare una missione più grande di lui: di farti conoscere al mondo. Devo però confessarti tutte le mie sconfitte; vengo a te con le mani vuote; mi sembra di aver finora concluso tanto poco! Se tu mi domandi quanti discepoli nuovi ti ho guadagnato, non so che cosa risponderti: ho fatto tanto poco e forse mi sento anch’io un po’ perso. Forse qualcosa ho provato a fare, ma di risultati ce ne sono tanto pochi.

Troppo sovente ho pensato solo a me stesso, magari dicendomi egoisticamente: “Ma chi me lo fa fare?”. Alle prime difficoltà mi sono ritirato ed arreso ed ho avuto persino paura a di parlare di te.

Adesso provo ad alzare gli occhi e incrocio il tuo sguardo amoroso che mi invita a ricominciare ogni giorno. Hai ancora fiducia in me e vuoi che ci riprovi ancora, oggi, domani, sempre, perché anche altri ricevano la tua salvezza, la tua gioia, mentre mi assicuri che tu sei con me.

Ci riprovo Signore, aiutami, dammi coraggio e stammi vicino, perché non mi spaventi delle difficoltà, dei sacrifici che sempre dovrò incontrare.