ANNO C – PENTECOSTE - Gv. 14,15-26

Io sono il tuo Consolatore

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, il tuo Spirito di Santità ci parla nel profondo delle coscienze: ma noi siamo lenti ad ascoltarlo: Signore pietà

Cristo Gesù: nel vivere il nostro impegno cristiano non sempre abbiamo ascoltato la voce dello Spirito Santo. Signore pietà

Signore Gesù: sovente il rispetto umano soffoca in noi la voce del tuo Spirito: Signore pietà


Lo Spirito Santo è il grande sconosciuto. I cristiani praticanti lo nominano ogni volta che fanno il segno di croce e la domenica quando recitano il "Credo". Ma forse per molti è un nome e nulla più. Eppure è lui il grande attore invisibile che continua e completa nella Storia la missione di salvezza iniziata da Gesù, animando e guidando la Chiesa e il mondo nel cammino verso l'ultimo compimento. Cerchiamo di capire meglio chi è per noi lo Spirito Santo.


Viviamo in una società che ricerca continuamente delle soddisfazioni; non ne abbiamo troppe in questo mondo, ma ce ne vengono offerte tante e noi le cerchiamo continuamente. Pensiamo a cosa ci offre ogni giorno la pubblicità e come tutti siamo alla continua ricerca di soddisfazioni di tutti i generi; per i sensi, l’affetto, dalle persone, dalle cose e da tutto ciò che ci capita sotto mano, e non badiamo a spese, perché molte le paghiamo molto care, in denaro, in salute, con la vita stessa; pensiamo al sesso, alla droga, alla gola, alla sete di potere. Lo facciamo appunto per avere delle gioie e per evitare a tutti i costi le sofferenze. E troppa gente si accontenta delle soddisfazioni che ci dà la società, l’amicizia, i mezzi che possediamo, denaro e corpo compreso.

E di queste soddisfazioni alcune vanno a finire bene, sono buone, lecite e meravigliose, ma molte invece non sono giuste, finiscono male; ne è piena la cronaca di tutti i giorni della nostra vita.

Oggi Gesù ci dice nel Vangelo:”Io pregherò il Padre ed Egli vi manderà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre”. Quasi a dirci:”Guarda che sono il tuo Consolatore, la tua vera soddisfazione. Sono io il Dio che viene a risolvere tutte le tue esigenze ed a aiutarti a superare tutte le tue difficoltà”.

Dove ci fa capire la grande differenza tra soddisfazione passeggera e superficiale che può darci il mondo, la vita attuale e la Consolazione che Lui vuole darci e che risolve ogni nostro dramma umano doloroso di ricerca di bene, gioia e felicità.

Per cui chi si accontenta di soddisfare tutte le sue esigenze solo con le risorse umane, rischia di perdere questo grande dono che Dio vuole concederci attraverso il suo Spirito Santo.


1 – La prima consolazione che Dio vuol darci è quella di vivere tra di noi in comunione, in armonia, volendoci bene. Nella 1 lettura leggiamo la discesa dello Spirito Santo:”Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatté gagliardo e riempi tutta la casa dove si trovavano. Apparvero lingue di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro”. Se a questi simboli cambiamo nome e li chiamiamo amore tutto diventa chiaro.:”Venne un amore impetuoso, un desiderio ardente, lo Spirito di Dio per restare sempre con noi, perché fossimo felici e soddisfatti con Lui” Dio vuol darci quell’ amore e comunione tra noi che è molto scarsa in questo mondo, ad ogni livello.

Poi continua la 1 lettura:”Ed essi furono pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue.. e la folla rimase sbigottita perché ciascuno li sentiva parlare nella propria lingua!”. Quegli uomini presi dalla comunione con Dio, lieti di questa straordinaria novità comunicano tra di loro, e cadono tutte le barriere. Dio distrugge l’incomunicabilità tra di noi.

Come è difficile per noi comunicare! Anche a casa nostra succede spesso di non capirci a vicenda, tra parenti, amici, sul lavoro. La festa di oggi ci ricorda che Dio fa comunione con noi e ci insegna a fare comunione tra di noi. Quante ideologie, movimenti politici, civiltà diverse hanno sempre tentato e ricominciato di dialogare, essere uniti, capirsi e lavorare insieme.

Quanti tentativi tragici, anche oggi, si fanno senza risultato positivo.

Dio invece non tenta, ma fa Lui direttamente.

Ecco la prima consolazione da chiedere allo Spirito Santo, di togliere e superare con la buona volontà gli ostacoli che ci dividono e darci la capacità di essere più uniti, più sereni e gioiosi perché ci possiamo volere più bene: tra popoli, famiglie, nelle famiglie, tra individui. E questo non deve sembrarci un utopia, solo perché tanti finora non ci sono riusciti: non dobbiamo darci per vinti: oggi ci è dato un Consolatore ed un aiuto, proprio per questo.


2 – 2 lettura: S. Paolo ci suggerisce la ragione profonda per cui Dio ci consola: “Fratelli, quelli che vivono sotto il dominio della carne non possono piacere a Dio”. La parola carne si riferisce alla natura umana lasciata a se stessa, senza regole.

Sotto il domino della carne, cioè della natura sregolata si sta molto male!

Perché le opere della carne sono opposte al frutto spirituale che vuol darci lo Spirito Santo.

Chi è carnale è sotto il dominio, quindi non è affatto libero: è uno schiavo. Di che cosa?

Della sessualità scatenata che spesso è mortalmente triste proprio quando è completamente soddisfatta e prende il comando dell’uomo che viene così trascinato e reso schiavo.

Dell’idolatria e delle stregonerie, perché si ha poi paura di tutto, della vita, degli altri, del futuro ed allora cerchi qualcuno che ti rassicuri e ne diventi schiavo. Oppure si diventa schiavi dello spirito di discordia, inimicizia, gelosia, invidia. Come si sta male quando si invidia qualcuno. Si perde il sonno, ci si rovina desiderando di avere soldi che poi non bastano mai, si desidera la moglie, il marito, la casa, il lavoro, la posizione l’intelligenza di un altro! E’ duro lasciarsi così dominare dalla carne, fa soffrire diventare schiavo di invidie, ubriachezze, droga, denaro, orge e cose del genere: diventa una vita rovinosa, infelice ed impossibile! Altro che soddisfazioni!!


3 – All’opposto lo Spirito Santo ci rende liberi! Come è bella la consolazione di questa libertà. Grazie a Dio ci sono tanti cristiani così liberi! e come vivono meglio!

Ci fa sentire di essere veramente figli di Dio. Per cui possiamo ripetere con sincerità e gioia ogni giorno: “Padre nostro” e dirlo con convinzione e da lì ricevere quella forza di andare avanti perché ci crediamo e sentiamo veramente il suo aiuto. E’ la Consolazione di Dio che ci impedisce di disperarci, di ribellarci e di dire, come i non credenti:”La vita è uno schifo!”, mentre invece è e deve essere un grande atto d’amore verso Dio e i fratelli, che ci prepara a qualcosa di grande ed eterno.

Con lo Spirito Santo ci sentiamo davvero consolati, aiutati dal di dentro, in comunione vera tra di noi e con Dio nostro Padre. Non é questo che desideriamo e siamo venuti qui in chiesa a cercare?

Invochiamolo allora con tutto il cuore e leggiamo insieme la “Sequenza”, l’invocazione allo Spirito Santo, appunto per ricevere dal Padre la sua vera Consolazione.


PREGHIERA

Spirito del Padre, donaci oggi la tua Consolazione, il tuo Santo Spirito che Gesù ha promesso alla tua Chiesa. Facci sentire quanto Tu sei veramente il nostro unico Consolatore.

Donaci di vivere la tua esperienza nell’esistenza quotidiana, in casa, sul lavoro, con gli amici.

Perché abbiamo sì le nostre soddisfazioni, piccole e limitate, ma ci manca l’essenziale: ci manca di sperimentare che il vero Consolatore sei Tu.

Spirito Santo, dacci la tua pace, la tua gioia, la tua pazienza, la tua benevolenza.

Oggi tornando a casa, vogliamo portare un po’ della tua bontà e della tua fedeltà a tutti quelli che amiamo e con cui viviamo, gomito a gomito; vogliamo portare la tua mitezza invece del vulcani che qualche volta abbiamo dentro; vogliamo esercitare il dominio su noi stessi, per essere migliori, e questo tutto col tuo aiuto.

Consolaci, Spirito di Dio, dacci la capacità di essere più uniti, più lieti ed aiutaci a volerci più bene, perché lo stare insieme diventi una gioia non una sofferenza, un paradiso anticipato che ci aiuti a vivere meglio. Amen