ANNO C – 6 DOMENICA DI PASQUA – Gv. 14, 23 - 29

Se uno mi ama, osserverà la mia parola

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, tu ci offri la tua amicizia, ma noi sentiamo il tuo amore troppo impegnativo e preferiamo vivere a modo nostro Signore pietà

Cristo Gesù, il tuo Spirito suggerisce alle nostre coscienze come comportarci, ma troppe volte facciamo finta di non sentire. Cristo pietà

Signore Gesù, tu ci offri la tua pace come progetto di vita, ma noi preferiamo vivere con i nostri egoismi e peccati. Signore pietà



Chissà perché, mentre ogni giorno facciamo tanti progetti per vivere meglio, non è che ce ne importi molto del progetto che Dio ha per ciascuno di noi, e che il Vangelo di oggi ci presenta.

1 - ”Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Pare che questo non ci faccia molta impressione e lasci il tempo che trova.

Certo noi apparteniamo a tanti mondi: al mondo del lavoro, dell’economia, della politica, della cultura, dell’arte, della vita familiare…ed è inevitabile, ma quanti non sanno affatto che noi apparteniamo anche e specialmente al mondo di Dio, da Lui siamo stati creati, in Lui viviamo, a Lui un giorno arriveremo e con Lui staremo per sempre.

Il nostro grande pericolo, che è poi la grande malattia di tanti cristiani, è di vivere sempre troppo interessati al mondo della materia e non preoccuparci affatto o molto poco del mondo di Dio.

Pensiamo alla vita dell’uomo politico, d’affari, dell’atleta, di un artista, quanto sia tutta spesa, nel massimo sforzo, solo per il successo e la vittoria.

Vi pare una esagerazione? E’ sbagliato parlare di questo pericolo, di questa malattia che ci prende tutti, tanto da dare a Dio quasi nulla del nostro impegno, della nostra vita, mentre il vangelo, ci chiede di “Amare Dio con tutta la mente, con tutta l’anima, con tutto il cuore, con tutte le forze”?

E se noi non osserviamo le parole che Dio ci dice, corriamo il rischio di vivere separati dal Lui, di qua e specialmente poi di là! “Chi non mi ama non osserva le mie parole” e se non le osserviamo, Dio non abita in noi e saremo così senza Dio. Forse a qualcuno non importa troppo questo!

Di fronte ad un vangelo così penetrante e chiaro, prima di tutto chiediamo perdono a Dio di essere un popolo molto distratto, di non prendere affatto sul serio ciò che ci chiede e quindi di vivere proprio all’opposto di come Lui ci dice.

Vivere senza Dio, forse non lo capiamo bene, perché siamo troppo distratti dalle cose che vediamo e tocchiamo. Oggi sta prendendo consistenza il problema dell’acqua, del surriscaldamento dell’atmosfera, dell’ozono. Possiamo anche non preoccuparcene troppo, ma se poi un giorno dovremo pentirci, i nostri figli se ne accorgeranno e malediranno noi di non aver preso queste cose sul serio.

Anche nel campo spirituale: non vorrei che un giorno, noi stessi vedremo le conseguenze del nostro vivere, senza aver creduto alle parole di Dio: ma forse sarà troppo tardi

2 - “Il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto”. Già adesso il suo Spirito parla attraverso la nostra coscienza. Poveri noi se facciamo come Pinocchio. Il grillo parlante era la sua voce interiore, la sua coscienza che gli suggeriva come comportarsi, ma Pinocchio, stufo di sentirlo, ha preso un martello e l’ha spiaccicato sul muro. Poveri noi se facciamo sempre tacere la nostra coscienza, se non riusciamo più a sentire la sua voce, tra il frastuono di tante altre voci che facciamo entrare nel nostro cuore. Per fortuna che Dio non si scoraggia mai, e insiste sempre, fin che siamo su questa terra, anche attraverso la voce della Chiesa e l’esempio dei buoni.

Purtroppo tanti somigliano alle pietre dei torrenti: belle, levigate: se le spacchi dentro è asciutto, perché in tanti secoli l’acqua non vi è mai potuta entrare. In quante coscienze Dio non è mai potuto entrare!

3 - “ Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo io la do a voi”.

Ogni giorno sentiamo parlare di pace: nei comizi, manifestazioni di ogni colore, alla TV, dai partiti, ma dalle guerre che ci sono nel mondo, nella politica, nelle famiglie disunite, separate, divorziate, nel disagio che vediamo in giro, dai delitti quotidiani, dal benessere che non porta serenità, della pace.. non vediamo neanche l’ombra.

Il mondo te la promette se ti umili, ti fai schiavo dei soldi, droga, sesso, politica, potere.

Solo che questa pace che ti da il mondo è la pace del cimitero, la pace della morte!

Non come la dà il mondo io la do a voi!”

Siamo convinti che Gesù ha ragione? Oppure preferiamo far di testa nostra e poi ci lamentiamo che il Signore non ci aiuta! Come fa ad aiutarci se noi non osserviamo le sue parole, i suoi consigli?

Pace è capire che la nostra religione deve partire dal cuore, che deve essere in contatto, in armonia con Dio, quindi prendere sul serio i suoi insegnamenti e praticarli con decisione.

La nostra religione cristiana o è interiore o non è religione, quindi non possiamo dirci cristiani.

Le religioni che si fondano sulla forza, la violenza, egoismo, odio, razzismo, guerre fratricide, poco rispetto per gli altri non meritano di chiamarsi religioni, perché sono false, ingannano la gente sono il vero oppio del popolo. Troppi le seguono perché: sono comode, non intaccano l’egoismo, anzi lo fomentano, non impegnano la coscienza, uno fa quello che vuole, non hanno regole morali, promettono falsi paradisi di qua e di là, non rendono l’uomo migliore, anzi lo rendono simile alle bestie. Non ci basta guardarci attorno, e vedere i risultati alla TV? L’aumento di delitti e crimini, anche in famiglia, non ci convince quanto il mondo, la gente non può darci la vera pace?

Accettare la salvezza significa rendersi disponibili a lasciarsi amare da Dio, che vuol dire riconoscergli l'iniziativa dell'amore, abbandonarsi a tale amore, ossia abbandonarsi alla volontà di Dio, alla sua azione, al suo disegno, al suo piano. Per amare, alla fine, è necessario ubbidire a Dio. Bisogna però trovare una dimensione realistica all'amore di Dio, cioè dobbiamo tradurre il nostro amore in avvenimento, in storia personale, intessuta dalla nostra umanità che va incontro al Signore e si abbandona a lui, consegnandogli la vita.

4 - “Non sia turbato il vostro cuore e non abbiate timore”!

Gesù si è accorto dello scoraggiamento degli Apostoli che può anche essere il nostro, vedendo la situazione del mondo di oggi, e ci invita ad aver fiducia in Lui e ci lascia i mezzi per combattere il male, avere la vera pace e veramente lasciarci possedere da Dio e dalla sua gioia: ci lascia la sua Parola, i suoi Sacramenti, la Chiesa, (2 lettura) tanti esempi di persone che vivono secondo il Vangelo e che noi forse sono prese in giro e non stimiamo abbastanza.

Solo così Dio potrà venire in noi e con noi, guidarci al bene: perché l’ascoltiamo.

Solo così avremo la vera pace che è gioia per la presenza di Dio nel nostro cuore, vittoria sul male e sull’egoismo, voglia di essere dei uomini veri, perché la pace è un dono di Dio che solo Lui stesso regala a chi la vuole sul serio e si impegna ad avere con Lui un rapporto serio, vero perseverante e deciso. Questa è la pace che chiediamo a Dio per noi e per il mondo! E, siccome l’ha promessa, certamente ce la darà! Salmo responsoriale.


PREGHIERA

Signore Gesù, dona la pace che ci hai promesso. Riempi del tuo amore il nostro cuore così fragile, così vittima di gelosie ed invidie: è nel cuore di ognuno di noi, infatti, che nascono conflitti ed incomprensioni, dove si preparano le armi dell’odio e della vendetta

Donaci al tua pace perché sappiamo bene che la tua non è come la pace del mondo. Il mondo infatti guarda alla facciata, all’apparenza, dove tutti i motivi di scontro rimangono rinviati e bollenti come delle braci sotto la cenere. La tua pace non è passività inerte, ma feconda inquietudine, non è fuga da ogni problema, ma un modo fiducioso di affrontare le difficoltà. E’ questa fragile pace che vogliamo chiederti.

Donaci pace nell’accettare ogni giorno di vivere secondo i tuoi insegnamenti, vincendo i conflitti che derivano dalla nostra falsa libertà. Dona pace a chi è nato e vive in mezzo all’odio, alla guerra, ed alla indifferenza.

Dona di essere portatore di pace a chi è stato scelto come guida politica ed economica dello stato ed a chi ha il compito terribile di decidere le sorti dei popoli. Dona pace alla nostra chiesa perché, superando egoismi e rivalità possa testimoniare al mondo che è possibile diventare operatori di pace e di amore nel mondo.

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