Anno C – Pasqua Gv.20, 1-9

Se siete risorti cercate le cose di lassù.


Oggi la Chiesa cerca di capire sempre meglio che cosa sia avvenuto quel mattino dopo il sabato e se siamo qui è perché vogliamo entrare anche noi in questo mistero della Pasqua di Gesù.

I Vangeli ci parlano che un grande fatto ha sorpreso gli apostoli; non se la aspettavano, anche se Gesù molte volte gliel’aveva predetto.

Non solo, ma il Vangelo ha un tono di tristezza, perché la morte è una tremenda realtà e mai nessuno l’ha mai superata.

E’ un po’ il simbolo della nostra vita; tante cose belle, ma quanta tristezza per il male e le cose brutte o per le difficoltà della vita che affrontiamo ogni giorno. Ma ecco che si presenta agli Apostoli una notizia incredibile dal punto di vista umano: Gesù non c’è più nel sepolcro! Dove l’avranno portato? Chi è stato? Non ci credono ancora.

Non bastano le parole di una donna, Maria, e neanche la vista del sepolcro vuoto.

Il dubbio, la paura, il mistero dominano ancora. E fin che Gesù stesso non compare, non si crede.

Ma quando compare, allora cambia tutto! Scompare ogni dubbio, paura, incertezza.

Tutto allora ricomincia:vedono e credono! Gesù è ritornato!


Anche per noi oggi deve essere così: vedere con la fede, credere, capire e poi gridare al Signore la nostra grande riconoscenza: Grazie, Signore! Grazie perché hai fatto tutto questo per noi!

Perché noi crediamo veramente che Tu sei risorto e vivi per noi!

Gesù stesso si è definito:”La vita” . Perché è lui la Vita vera, la Vita eterna che è Dio stesso.

E’ Lui che ci ha messi al mondo, che ci mantiene in vita, è Lui che ci viene incontro affinché anche noi possiamo essere vivi della sua stessa vita umana e divina.

- Noi siamo sovente oppressi da sentimenti di morte, non solo fisica, ma anche spirituale, quella che riguarda le idee, i progetti, le speranze, le attese.., ci sono mille modi in cui respiriamo la tristezza della morte.

Gesù oggi invece viene a dirci che noi non moriremo, che siamo già vivi e per sempre, non dimentichiamolo. Altrimenti a che cosa servirebbe credere in un Gesù risorto?

- Noi siamo anche scoraggiati perché assistiamo troppo sovente alla sconfitta del Bene, della Giustizia, della Verità. Possiamo ancora sperare in un mondo migliore? Il male sarà sconfitto?

E proprio oggi Gesù ci assicura che Dio nessuno lo può vincere e fermare: la verità vince, il Bene vince, la Giustizia vince.

- Sovente siamo pessimisti. E’ facile l’impressione che il male del mondo sovrasti, che sia il vero padrone di questo mondo. Gesù stesso ha chiamato Satana: il principe di questo mondo, però ha pure detto che Lui è il Re.

- Sovente ci crediamo più sconfitti che vincitori. Ma oggi il Signore ci dice:

Solo Io ho ragione, perché Io sono la verità, io sono il Bene e sono venuto per tirarti fuori dal male e vivere sempre con me!


Detto questo il Signore ci fa una proposta: “Tu che vivi adesso, mi accetti risorto dentro di te?”

Sarà vera Pasqua per ciascuno di noi solo se accogliamo nella nostra vita un Gesù risorto che ci chiede:”Vuoi che eliminiamo tutte le distanze che ci sono tra il tuo modo di vivere e la mia proposta?Vuoi eliminare tutte le distanze che ci sono tra te e me che sono risorto?

Di fatti quanti ostacoli ci sono ancora tra noi e il Signore!

Ostacolo è una fede troppo vaga, imprecisa, nebulosa. Facciamo troppe promesse da marinaio che siamo sicuri di non mantenere perché non abbiamo tanta voglia di mantenerle!

Quante volte desideriamo essere generosi, buoni, puri, umili, poveri proprio come ci dice il Signore, ma tutto questo costa molto ed allora per paura e pigrizia sovente ci tiriamo indietro.

Se però ci fidiamo di Dio nello Spirito di fortezza che ci dà Gesù, allora ci accorgiamo che è stupendamente bello essere cristiani e finalmente conosceremo la sottile felicità che soltanto un Risorto sa darci, in mezzo alle mille malinconie della vita.

Come auguro a me ed a voi che possiamo conoscere questa gioia di essere del Signore e che essa ci conforti, ci consoli, ci sorregga, ci dia serenità per noi e per gli altri.

2 lettura: “ Se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù… pensate alle cose di lassù”.

Se vogliamo risorgere con Cristo, abbiamo in noi la vita di Uno che ha già superato la morte; se crediamo, se speriamo, se amiamo è grazie a questo. E’ Cristo che vive dentro di noi, perché lo accettiamo come un dono del Padre. Ma se facciamo conto dei minuti della nostra giornata chiedamoci quanti di essi dedichiamo a pensare alle cose di lassù. Sappiamo dare, noi creature intelligenti e concrete, che abbiamo la capacità di riflettere, dare dieci minuti della giornata per meditare sulle cose che sono nostre perché sono quelle della Vita?

Se non arriviamo a questi comportamenti concreti rendiamo inutile la risurrezione di Gesù.

Un tempo, nel giorno di Pasqua, e questa è una tradizione ancora diffusa presso i cristiani in Russia, si donavano e si mangiavano uova sode benedette, che simboleggiavano la vita, in quanto l'uovo contiene nel suo guscio, un germe di vita che un giorno potrà venire alla luce. Di qui il richiamo a Cristo "chiuso" nel sepolcro, che il terzo giorno si schiude nuovamente alla vita. Oggi, nel consumismo generale, l'industria si è impadronita della tradizione creando un fatto commerciale. Compriamo, gustiamo le uova di cioccolato, ma non siamo in grado di vedere nell'uovo un segno cristiano. In fondo questo è un segno che dice come, in genere, l'uomo d'oggi non vede oltre a quello che i sensi gli presentano; non sa arrivare a realtà profonde, che non sollecitano soltanto la sua vita superficiale, ma la coinvolgono fino a fargliela percepire come appello, progetto, responsabilità. E’ così anche per noi? Oppure viviamo anche noi la Pasqua come un'esperienza consumistica? Oggi è un giorno speciale, un giorno di festa che ci porta a dimenticarci di noi stessi per rilassarci, divertirci, scambiare battute con parenti e amici. Ma Gesù lo incontriamo? La nostra allegria, la nostra serenità derivano dal clima festaiolo che si respira o dalla gioia profonda che sgorga dal partecipare alla risurrezione di Cristo?

Se la morte è stata debellata da Gesù, risorto, significa che anche noi, suoi fratelli e coeredi, membra del Suo Corpo che è la Chiesa, parteciperemo della vita eterna. Se siamo convinti di questo l'esistenza non è spesa nell'ansia di inseguire il tempo che fugge, non è un susseguirsi di esperienze abbruttite dal peccato; ma è un tempo di grazia, di progressiva scoperta dell'amore di Dio, della potenza di Cristo, della bellezza di corrispondere al disegno che Dio ha per noi, sicuri che la felicità ci attende, definitiva, appagante ed eterna.

PREGHIERA

Signore Gesù, la tua tomba è vuota;dove possiamo cercarti? E’ Pasqua: è il giorno del tuo passaggio. Tu sei passato dall’oscurità alla luce, dal freddo della morte al palpito della vita, dalla solitudine del sepolcro alla bellissima compagnia degli amici ritrovati. La croce sul colle, fuori della città, ci ricorda ancora il tragico silenzio del venerdì santo, ma la tua voce non è spenta; ci raggiunge e ci sorprende, come è avvenuto con Maria, per ridestare la speranza che avevamo perduta. Signore Gesù, chiama anche ciascuno di noi con quel nome che tu conosci e che ti è caro: liberaci dallo sconforto delle nostre solitudini, dalla tristezza dei nostri fallimenti, dal sospetto che anche il bene non abbia più alcun valore. Rimani sempre con noi, tu che sei Vivente, come compagno di viaggio sulle nostre strade. Fa’ che la tua vita risorta, risvegliandoci da tutti i torpori e da tutte le morti, riaccenda sempre dentro di noi il gusto della vita e ci incoraggi a compiere ogni giorno, nella luce della tua risurrezione, quei gesti di umana solidarietà che servono a comunicare a ogni creatura il tuo glorioso annuncio di risurrezione e di pace. Fa’ che tutti ci accorgiamo che è stupendamente bello essere cristiani, fratelli di un Risorto che, solo, può darci gioia e felicità in mezzo a tutte le nostre mille malinconie


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