ANNO A – 23 DOMENICA ORDINARIA – Mt 18, 15 – 20

Il debito di ogni cristiano

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, tu ci comandi di perdonarci a vicenda prima di avvicinarci al tuo altare: Signore pietà.

Cristo Gesù, tu hai affidato alla tua Chiesa il ministero della riconciliazione; Cristo pietà

Signore Gesù, tu sei venuto a raccoglierci insieme, per far di noi il tuo popolo santo: Signore pietà



Tutte e tre le letture di oggi ci parlano di una cosa molto fondamentale per il cristianesimo..

E’ Gesù, che, venendo dalle profondità di Dio Trinità dove l’Amore è vita, è gioia e verità, vuole donarle anche a noi, non solo predicarle. Però, venendo sulla terra, si trova di fronte ad una realtà opposta. Quante divisioni, odi, rancori, vendette, cattiverie, ed allora vuole che la comunità dei credenti, sia costituita proprio di amore, di amore alla verità che è Dio, perché per Gesù Verità ed amore sono una cosa sola. Gesù dice:”Se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà”.

Per Gesù la comunità, cioè l’umanità, una parrocchia, ogni famiglia, dovrebbe essere sempre un accordo, una sinfonia, come si dice in greco, un qualcosa che fonde ed unisce i cuori, le intenzioni perchè lì c’è Dio. E poiché può accadere che nella comunità qualcuno pecchi, allora il codice dell’amore, cerca con molta pazienza e delicatezza, di evitare la divisione:”Ammoniscilo fra te e lui solo”.

Noi invece, quando notiamo un peccato, uno sbaglio di qualcuno lo diciamo a tutti, meno che all’interessato, ne parliamo volentieri alle spalle, maliziosi come siamo. Ma Gesù dice proprio il contrario:”Va’, mettigli il braccio sulle spalle, amalo e poi digli che così non va bene, e se lui non vuol capirla, digli che c’è una sofferenza attorno a lui, e se ancora non accetta, allora si prenderanno le dovute precauzioni”.

Come siamo distanti da questo! I nostri mass media sono pieni di pugnalate,di ferite, di guerre fratricide, non facciamo altro che attaccarci l’un l’altro. L’amore invece soffre; non vuole né perdere la verità né perdere il fratello e cerca in tutti modi di salvare la situazione.

E se l’altro non vuole saperne, occorre prenderne atto, soffrire e pregare.

Questo è lo stile cristiano da applicare sempre, in parrocchia e anche nella vita di famiglia. E questo non è altro che ciò che dice S.Paolo nella 2 lettura:”Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole”. Noi tutti ci intendiamo molto di debiti,di interessi, di questioni economiche, ma il debito vero verso gli altri è l’amore vicendevole. Ne siamo convinti davvero?

Gesù verso di noi si è comportato come un debitore d’amore. Che cosa ci doveva? Nulla, eppure ha agito come uno che ci doveva tutto, la sua stessa vita e solo per amore.

Tutti i vari sforzi internazionali di pace, in cui si fanno tante promesse e parole, sarebbero più efficaci se ci sentissimo tutti debitori di amore verso gli altri, non solo in certi momenti, ma sempre:”Se tu esisti accanto a me, io ti devo amare”Questa è la straordinaria semplicità e verità di Dio. Non ci sono scuse, né alibi, né se, né ma e né però.

Chi ama poco, si sente debitore di poco, si ritiene già in pace, a posto e pensa sempre di aver fatto tutto quello che doveva.

Del resto il battesimo ci ha immesso in un corpo, in una comunità, della quale non possiamo fare senza e che a sua volta non può prescindere da noi. Come un corpo ha bisogno di ogni cellula, così la Chiesa ha bisogno di ciascuno di noi; e come una cellula che voglia staccarsi dal corpo impazzisce e genera il tumore, così un cristiano che pretende di prescindere dalla Chiesa e di rifiutare di amare come Dio, diviene un fattore “inquinante” per l'intera comunità e a sua volta rompe il rapporto con Dio

Passiamo al concreto:”Tuo marito, tua moglie, i tuoi figli, tuo padre, tua madre, i tuoi amici…non c’è nulla di più che tu puoi fare per loro? Nessuna maggiore attenzione?” Ma ci sono ancora famiglie dove vige una sana ammonizione, frutto dell´amore? O, per non aver fastidi, si dice sempre `sì´ a tutto, oppure `no´ senza spiegazioni? Quale la ragione dei fatti di bullismo, della voglia di affermarsi su tutti, che è sintomo di superbia, o della `voglia di sballo´, segno di grande fragilità interiore?Quante vite si salverebbero se l´amore di tutti facesse strada al bene! Ci sono troppi silenzi pericolosi, nella politica, nell´economia, nella scuola, nella famiglia: silenzi che fanno tanto male a tutti.E qui non c’è nulla di teorico,ma forse tutti dobbiamo rispondere; Posso certamente fare di più, amare meglio e sempre. Oggi i metodi scolastici e familiari, che in passato hanno funzionato, si rivelano inadeguati, anche per i docenti e genitori eccellenti, a contrastare la crisi di autorevolezza e la decadenza del ruolo carismatico che attraversa la scuola e la famiglia.. La riforma più urgente nelle famiglie e nello stato è una riforma morale; è il ripristino del senso delle regole, della legalità e della giustizia. Quando penso alla scuola la metafora che per prima mi viene in mente è quella di un tribunale dove i giudici assolvono indiscriminatamente tutti, colpevoli e innocenti. Se questo avvenisse nella società sarebbe il caos. Bisogna ripensare una scuola difficile, dove ad essere promossi siano l´impegno e la cultura e non viceversa, come accade da un po´. Molte coscienze giovanili più fragili si sono corrotte così. Guardiamo all’esempio di Gesù il quale è venuto a sentirsi in debito d’amore verso tutti, come se ci dicesse:”Non posso fare a meno di volerti bene”.E’ proprio il contrario di quello che disse Caino a Dio che domandava”dov’è tuo fratello Abele?””Sono forse io il guardiano di mio fratello?”. E’ una risposta tremenda, perché in essa c’è tutto: delitto, orgoglio, menzogna. E il Signore dice a ciascuno di noi:””Sì, sei il guardiano di tuo fratello, ma non per tenergli gli occhi addosso, e appena sbaglia, condannarlo; non così sei guardiano, ma perché gli vuoi bene!”.E poiché tutti vogliamo bene a qualcuno, sappiamo benissimo come si fa. Quando si ama qualcuno, si ha cura di lui, lo si tiene sempre nel cuore. Ma questo lo facciamo solo con qualcuno!Gesù invece dice che il debito d’amore è con tutti.Lo stesso Gesù, nel Vangelo, ci fa notare che gli apostoli e i loro successori, dunque i vescovi e i sacerdoti, hanno il compito di correggere e di guidare la comunità, aiutando le singole persone sia con la parola, sia facendosi mediatori della Grazia, attraverso il sacramento della riconciliazione che qui trova la sua giustificazione: "Tutto quello che legherete sulla terra sarà legato nei cieli e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto anche in cielo”Si può fare così, però bisogna crederlo e scuoterci, rinnovando il nostro cuore.Tutti abbiamo allora qualche debito d’amore C´è solo da pregare che tra di noi, che ci vogliamo bene, torni con amore quanto dice il profeta: `Essere sentinelle´ del prossimo; tutti, a vicenda. Come sarebbe bello sapere che c´è chi si interessa del nostro bene, pronto ad aiutarci, a correggere la rotta, non tanto con le prediche , ma con amore, quando usciamo di strada! È stupendo, credetemi, essere cristiano, genitore, prete e fare della propria vita un `essere sentinella´ di quanti il Signore affida. Si possono incontrare contrarietà, ma è bello sentirsi `sentinelle dei fratelli´, perché non si perda nessuno!

PREGHIERA

Con il Vangelo di oggi, o Gesù, ci hai fatto capire qual’ è il comportamento del Padre nei nostri riguardi. Quanto Gli sta a cuore che noi diventiamo simili a Te, che sei il nostro fratello maggiore, il migliore, il Figlio per eccellenza del Padre misericordioso! Per nostra fortuna abbiamo un Padre così buono e comprensivo, che ci aspetta sempre a braccia aperte, non ci rinfaccia mai il peccato commesso, ci sorride sempre, mentre noi con i nostri fratelli ci comportiamo in maniera squallida, incoerente, indegna di figli di Dio.

Facci capire dove siamo debitori. Toglici dalle esitazioni, spronaci a pagare i debiti d’amore subito, prima di questa sera, perché sono debiti importanti,perché tu ci hai dato l’esempio.

Quindi se vogliamo un giorno ottenere la tua misericordia, il perdono, la comprensione dobbiamo oggi usarla con i nostri fratelli. Ma Tu sai quanto ci è difficile vedere il bene negli altri e il male in noi.

Aiutaci Tu e la tua Madre, Maria, Madre di Misericordia, perché ci renda figli meno indegni e ci sostenga nel fare il bene e nell’amare meglio tutti i tuoi figli, nostri fratelli.

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