ANNO A – 22 DOMENICA ORDINARIA Mt. 16, 21 – 27

Chi vuol essere mio discepolo…prenda la sua croce ogni giorno…

Liturgia penitenziale

O Signore, Tu ci inviti a pensare come te, ma noi ci teniamo troppo al nostro modo di vedere le cose: Signore pietà

O Signore Gesù, tu ci chiami a seguirti, ma troppe volte noi facciamo finta di non sentire: Cristo pietà

O Signore, Tu sei venuto a cercare chi era perduto, ma noi non ci facciamo trovare da Te: Signore pietà


S. Teresa d’Avila, un giorno si rivolse al Signore, molto amareggiata, per la presenza di tante sofferenze e croci, specialmente nella gente buona, semplice, innocente, che non meriterebbe di essere trattata così.

Nel suo cuore sentì quasi una risposta :” I miei amici, li tratto così!”. “E’ per questo, pensò la santa, che hai pochi amici”.

Il problema della sofferenza è sempre un tasto dolente, un boccone che non riusciamo a mandare giù, un problema che ci fa pensare, senza trovarne la soluzione. Ma perché soffriamo tanto?

E come se non bastasse Gesù ci chiede di accettarle e di seguirlo proprio con le nostre croci.

Se cerchiamo soluzioni e risposte umane, stiamo freschi! Nessuno sa e può darcele. Dobbiamo cercarle nella fede, cioè nella parola di Dio, in Dio stesso.

Sarà poi Gesù stesso che darà l’esempio di chi subisce il male e la morte, benché innocente.

Noi tutti nasciamo con dentro un cancro spirituale, ereditato dai progenitori, che è il peccato.

Ora, con questo peccato Gesù ci ricorda sovente che non possiamo piacere a Dio, dobbiamo liberarcene, altrimenti non potremo salvarci e stare con Lui per sempre. (Parabola della veste nuziale)

Quindi Dio ci tratta come figli che hanno un tumore e da cui vuole assolutamente liberarli.

Come ogni genitore, Dio fa di tutto per togliere il male, morale o fisico ai propri figli.

E’ vero che non è colpa nostra, ma è anche vero che Dio ci dona “gratis” la salvezza, alla sola condizione che ci liberiamo da questo tumore spirituale.

Ci offre le medicine che sono la preghiera, i sacramenti, la sua Grazia abbondante, la sua parola, basta che le usiamo con fede e tanta voglia di liberarci dal peccato.

Ci consiglia anche l’operazione, l’intervento diretto che dobbiamo fare però noi stessi attraverso i sacrifici, le rinunce, l’accettare le sofferenze che ci arrivano tra capo e collo, vincere gli istinti e le tentazioni quotidiane; tutto questo dipende da noi, dalla volontà decisa di liberarci da questo tumore-peccato.

Rinneghi se stesso……andare contro gli istinti, gli esempi degli altri, le tentazioni

Prenda la sua croce…..La sofferenza c’è e non possiamo farci niente; almeno cerchiamo di “sfruttare” le croci per quello di positivo che ci possono dare: la salvezza eterna.

Chi vorrà salvare la propria vita…..è un discorso che ci deve interessare: salvare noi stessi e ottenere la vita, quella vera, eterna, che non finirà mai più e sarà molto migliore di questa.

Qual vantaggio……guadagnare il mondo intero e poi perdere la vita eterna… Sarebbe proprio un brutto affare se perdessimo la vita eterna e non ci conviene assolutamente. Pensiamoci con serietà.

Ecco perché Dio Padre permette e non manda” le croci ai figli suoi; perché li ama e li vuole tutti e sempre con sé, nel posto che ha preparato a tutti.

Dunque, davanti a noi abbiamo la strada larga che porta alla perdizione e la via stretta che conduce alla vita. Il demonio ci invita a passare per la porta larga, a cercare noi stessi, la nostra realizzazione, a soddisfare la carne e ogni sua bramosia... ma non ci dice le conseguenze tremende di una simile scelta!

Il Signore invece non ci nasconde la serietà e le difficoltà della sua strada e ci rivela anche la grandezza della meta che ci attende. Sta a noi la scelta! È chiaro che, come il demonio, attraverso le tentazioni, ci vuol convincere ad andare con lui, così il Signore cerca di sedurci con il suo amore e la forza della verità.

Accettiamo l’esortazione di Paolo, di seguire Gesù, lui che, come tutti gli altri Apostoli, di sofferenze ne ha viste molte, e ha dato anche la vita per Gesù.“

Seguire Gesù significa rispondere ad una chiamata, «rinnegare se stessi e prendere la propria croce» (Vangelo); rispondere alla esigenze del suo amore che è «fuoco divorante» (1ª lettura).

Seguire Gesù e diventare suoi discepoli significa vivere del suo amore fino al dono di sé, vedere, pensare e ragionare come vede, pensa e ragiona Lui; vuole la nostra completa fiducia in Lui.

Perché non sentiamo anche noi, come il profeta Geremia, questa voce sottile, ma insistente del Signore? “Ma nel mio cuore c’era come un fuoco ardente, chiuso nelle mie ossa; mi sforzavo di contenerlo, ma non potevo!”.

Proviamo ad accettare tutte le sofferenze, insuccessi, difficoltà della nostra vita come partecipazione alla croce di Cristo e ci sentiremo trasformati profondamente in tutta la nostra persona; cerchiamo di entrare, con la comprensione del cuore, in tutte le sofferenze del mondo per offrirle al Padre; affinché la vita nostra, della Chiesa e del mondo sia purificata e, passando attraverso le sofferenze di Cristo, giunga assieme a Lui alla gloria della risurrezione.

Così, rinunciando a tutto il male e accettando le nostre sofferenze, per amore di Cristo, avremo guadagnato la salvezza, cioè la vita eterna.

E vi pare poco!?


PREGHIERA

O Padre, come ti ringraziamo per la pazienza che dimostri verso di noi, uomini di poca fede.

Ti ringraziamo soprattutto perché hai vinto il regno di Satana ed hai distrutto la morte ed il peccato.

Però tu chiedi anche a noi di partecipare a questa vittoria, seguendo tuo Figlio nel prendere ogni giorno la nostra croce e la nostra porzione di sofferenza.

E’ un discorso molto duro, ma aiutaci ad accettarlo ed a credere alle tue parole.

Aiutaci a rinnegare ciò che ci impedisce di capirti e di seguire Gesù , per trasformarci in Lui.

Noi vogliamo perdere tutto quello che non ci porta a Te, per arrivare a possedere Te, che sei la nostra vera vita. Aiutaci a capire, a credere che un po’ di sofferenza quotidiana, seguendo la Croce di Cristo, ci procura poi una quantità smisurata di gloria e di gioia eterna.

Donaci la seria volontà di seguirti e di amarti al di sopra di noi stessi, per essere un giorno, con tutti i nostri amici, sempre con Te.


2