Il titolo di cristiano, dobbiamo guadagnarcelo, sudarcelo, meritarlo giorno per giorno. E sono poi gli altri che ce lo devono attribuire, non noi. Il cristiano viene chiamato tale attraverso le sue azioni, le sue scelte, i valori per cui vive, la sua condotta le posizioni che prende davanti alla società, gli idoli che rifiuta. Non siano cristiani solo perché scritti nel registro dei battesimi, ma se viviamo veramente il Vangelo. La presenza del cristiano deve portare stupore, ammirazione, sorpresa e purtroppo talvolta ostilità in chi del vangelo non ne vuol sapere.

Devono cioè poter dire:” Si comporta così perché è un cristiano”.

2 – Ma il Vangelo di oggi ci ricorda un’altra cosa molto importante.

Cristo manifesta il suo amore alla Chiesa affidando alle mani povere di Pietro le chiavi.

Con questo gesto Gesù rivela che non disdegna di proseguire a camminare nella storia in compagnia della fragilità degli uomini.

È la Chiesa e non Cristo, che ha bisogno di Pietro e quindi del primato e del Papa.

Come Cristo è stato preannunciato nell'Antica Alleanza per mezzo di uomini chiamati a essere sua figura, così anche oggi Cristo continua a farsi presente e a incarnarsi in uomini perché ognuno creda nell'opera di santificazione e redenzione che si perpetua nel tempo. È per questo che Gesù, tra i suoi dodici Apostoli, sceglie in modo particolare Pietro (il primo papa), perché continui a essere la sua immagine visibile per tutta la Chiesa. A lui affida in modo speciale il compito di servire: «Pasci i miei agnelli... Pasci le mie pecorelle» (Gv 21,16s). Pietro è chiamato a vivere di fede, appoggiare la sua vita su Dio e diventare pietra, roccia per tutta la Chiesa, perciò Cristo stesso gli assicura: «Io ho pregato per te perché non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22,32); e ancora: «Su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa». Inoltre anche Pietro, come Gesù, sarà conficcato «come un piolo in luogo solido», sul colle Vaticano a Roma e con la morte di croce (che Gesù gli aveva predetto: Gv 21,18s) darà gloria a Dio rendendo manifesto come la fede in Dio rende intrepidi di fronte alla morte.

Questa missione di Cristo, annunciata nell'Antica Alleanza e passata a Pietro e ai suoi successori, non dimentichiamolo, è la missione di ogni cristiano, di ciascuno di noi!

Ma a una condizione: se siamo cristiani praticanti nel vero senso della parola. Cristo è il salvatore e il redentore, il Papa è il suo vicario e la sua immagine terrena per noi cristiani, ma ognuno di noi è chiamato a essere per il mondo Cristo che serve, Cristo che ama, Cristo che, mediante la sua morte, apre la strada verso il regno dei cieli senza vacillare di fronte alla sofferenza e alla morte perché ben radicato nella fede in Dio Padre. Anche oggi, come nell'Antica Alleanza, Dio ha bisogno di uomini che diventino figure eloquenti e credibili della sua continua opera salvifica: noi siamo chiamati a esserlo! Cristo si è fatto nostro servo; ci ha amato sino alla morte; ci ha testimoniato con la sua vita la fedeltà di Dio; ci ha aperto il paradiso perdonando le nostre iniquità, e con la risurrezione dai morti ha tolto alla croce il suo spaventoso non senso e ci ha dato una prova certa della vita eterna.

Vale a dire: anche attraverso ciascuno di noi la salvezza può passare o essere impedita.

Non dimentichiamolo! Dopo essere stati serviti da Cristo e dalla Chiesa, dopo aver ricevuto l'amore mediante il perdono e la fede che rende sicura la nostra vita, faccia di noi, il Signore, degli strumenti di salvezza affinché ogni uomo possa entrare nel regno dei cieli .



PREGHIERA

O Gesù, Figlio di Dio, aiutami a riconoscere sempre meglio la tua voce che, in mezzo alla confusione del mondo di oggi, parlando proprio al mio cuore, mi chiede:”Chi dici che io sia?”. Aiutami a sceglierti in ogni momento della mia vita , a seguirti pur in mezzo alle tante vie sbagliate che il mondo mi indica. Aiutami a risponderti con lo stesso entusiasmo e fede di Pietro:” Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Concedimi oggi e sempre di conoscerti più chiaramente, di amarti più profondamente, di seguirti con più entusiasmo e volontà, perché Tu solo sei il mio Signore e il mio Dio. Amen: