Anno A – 17 domenica ordinaria Mt.13,44 – 52

Il tesoro che Dio vuole darci

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, tu sei venuto sulla terra per raccogliere nel tuo Regno di pace e di amore noi che litighiamo e non sappiamo volerci bene. Signore pietà

Cristo Gesù: tu ci hai insegnato a pregare perché si realizzi tra gli uomini il Regno del Padre e noi preghiamo poco e male: Cristo pietà

Signore Gesù: tu risorgendo ci hai aperto la porta del Regno, ma noi con il peccato ostacoliamo la sua realizzazione nel mondo: Signore pietà


Avete compreso tutte queste cose?”chiede oggi anche a noi Gesù, quasi preoccupato. Cercheremo insieme di capirle.

Siamo invitati da Gesù a cercare il Regno di Dio, che è poi Dio stesso, come un tesoro nascosto, perché non lo si trova per la strada o sul mercato o come una perla preziosa che la trova solo chi la cerca con convinzione e grande impegno, preferendola a tutte le altre cose della vita.

Nella 2 lettura S. Paolo dice che i cristiani”…sono quelli che Egli da sempre ha conosciuto, li ha anche predestinati a essere conformi all’immagine del Figlio suo, perché Egli sia il primogenito tra molti fratelli”. Chissà se tutti i cristiani sarebbero capaci di dare questa risposta.:”Gente cui il Padre ha preparato il destino di essere simili a Gesù. Tutto il resto è da fare, certo, ma questa è la cosa principale”

Forse chi vuol vivere secondo il mondo, queste cose non le capisce, ma chi vuol vivere bene sa che vale solo ciò che conta agli occhi di Dio.

Gesù dice nelle due piccole parabole che tutta la nostra vita dev’essere una ricerca continua di questo tesoro che si chiama Gesù Cristo Signore. Ma non bisogna poi abbandonarlo.

Il Signore, da parte sua ci cerca continuamente, con amore immenso, per noi quasi incomprensibile. E da parte nostra? Possiamo rispondergli:”Anche io ti cerco Signore”.

Qualche volta si presenta senza che lo cerchiamo, nella nostra vita e lavoro quotidiano. Nella seconda parabola siamo noi che lo stiamo cercando, desiderosi di trovare questa perla preziosa.

La parola ricerca è una parola molto attuale. Tutti sono in ricerca: la politica, la scienza, la medicina, i giovani che cercano lavoro, la fidanzata, una sistemazione. Ma se ci facciamo caso, sono tutte ricerche limitate, di cose che hanno un termine. Oggi Gesù ci invita a capire che dobbiamo fare una ricerca non di cose che passano, ma che sono eterne.

Il regno di Dio non è sulla carta geografica, ma è tutto quello che Dio ci ha preparato e vuol darci perché possiamo diventare sempre più simili a Gesù Cristo. Il cristiano deve cercare e chiedere “i beni eterni”, cioè quelli essenziali, definitivi, che risolvono tutti i nostri problemi, a partire dalla felicità e perciò sono quelli per cui siamo fatti e stiamo vivendo.

E Gesù ci ricorda che se falliamo in questa ricerca di beni eterni, abbiamo fallito tutto, perché la vera ricerca si accontenta solo di ciò che è essenziale e di essenziale c’è solo Dio e il Dio incarnato in Gesù Cristo. Ecco il tesoro che ci basterà per tutta l’eternità.

E questa è la vera vocazione del cristiano: essere ricercatore di Cristo. E non basta dirlo, ma ci vuole impegno in questa vita ed è pericoloso rimandarlo sempre a domani.

E la prima cosa che si deve fare è pregare.

Nella 1 lettura il giovane re Salomone chiede a Dio la saggezza e per questo Dio gliela concede:”Io sono solo un ragazzo e non so come regolarmi. Concedi al tuo servo un cuore docile perché sappia rendere giustizia al tuo popolo e sappia distinguere il bene dal male”.

Questa può diventare anche la preghiera di ognuno di noi.

* Il mondo è un bugiardo quando ci promette felicità, ricchezze, soddisfazioni, tutto e presto.

Una ragazza di 20 anni prima di suicidarsi scrive ai genitori:”Non mi avete fatto mancare nulla nella vita. Mi avete riempito di tutto, ma proprio di tutto come un contenitore. Una sola cosa non mi avete dato. Il vero amore. Per questo, non riuscendo più la vita a dirmi e darmi qualcosa, compio l’unico gesto che mi rimane: togliermela…”.

Ed oggi tanti non si tolgono la vita perché non hanno il coraggio, ma la sprecano, la spremono e la distruggono lo stesso con droga, divertimenti, golosità e tante altre cose inutili e dannose.

* Gesù invece è sincero: perché pur promettendoci un buon affare, un vero tesoro, dice che non è facile trovarlo, dobbiamo soffrire un poco e distaccarci da qualcosa. Non puoi aver tutto e subito, ma se ti sforzi a cercarlo, ci dice, farai un affare, perché lo troverai, cioè troverai la pace, la gioia, la serenità, la salvezza, troverai veramente un vero tesoro, che non godi solo per qualche tempo, ma che non finirà mai più. Lo sforzo, il sacrificio consiste nel credere alla sua Parola, nel seguire il Vangelo, essere puro di cuore, mite, nell’osservare i comandamenti, nel pregare, nell’accettare la tua croce, nel vivere, insomma come Dio vuole.


E di persone che lo cercano e lo trovano ce ne sono a centinaia nel mondo.

Una ragazza entrata in convento” Non puoi immaginare, mamma, la felicità che godo. Ho trovato il cielo sulla terra, Gesù. Ho sofferto a lasciarti, ma adesso godo di una gioia e pace inalterabile. Ti scrivo dalla mia celletta che non cambierei con la casa più bella del mondo. Mi sento felice in mezzo a tanta povertà. Ho trovato il mio tesoro, Gesù, e non me lo lascio più sfuggire”.

Ma ci sono anche persone che rimangono nel mondo e dicono le stesse cose.

Una ragazza di 16 anni, studente, che suona la chitarra, che si diverte come tanti ragazzi:”Domenica Dio mi ha fatto capire che Lui solo vale, è Lui l’unica salvezza, è Lui la libertà, la gioia che noi giovani cerchiamo, vogliamo e che però non troviamo solo contestando e facendo tutto ciò che ci pare e piace, ma che troviamo solo facendo la sua Volontà; e un’ altra cosa importante mi ha fatto capire, che tutto, proprio tutto, qualunque cosa è Amore perché Lui ci vuole un bene immenso” Questa è Maria Orsola Bussone, 16 anni, anche lei come Silvio Dissegna, Serva di Dio e avviata alla beatificazione.

Ci sono tanti cristiani che vorrebbero avere questo tesoro, essere bravi, ma non hanno il coraggio di fare degli sforzi, di lasciare il male, di impegnarsi seriamente, rinunciare all’egoismo, alle soddisfazioni umane e materiali e di chieder aiuto a Dio. “Ti ho amato sul serio!” ci dice Dio nella sacra Scrittura, ma siamo noi che siamo tanto superficiali e non prendiamo sul serio il suo dono.

Lo sappiamo che cosa vuol dire evitare il peccato, essere giusti, fedeli, vincere l’egoismo, ma poi ci scoraggiamo, lasciamo perdere i buoni propositi, e ritorniamo al punto di partenza, cioè del peccato.


* Vangelo: Il regno dei Cieli è simile ad una rete gettata in mare……

Poveri noi se saremo pesci da gettare via, solo perché non ci siamo impegnati a chiedere, cercare e far fruttare il tesoro che Dio ci mette a disposizione.

Ci doni il Signore, che ci ha "chiamati secondo il suo disegno" ad amarlo, a deciderci per Cristo, per il suo Regno, per essere cristiani non soltanto di nome. Prendiamo sul serio la Parola di Dio, non solo ascoltandola, ma facendo la gioiosa esperienza di averla accolta, capita e messa in pratica!

Donaci, Padre, "un cuore furbo, saggio e intelligente" perché, pieni di gioia,cerchiamo il tuo Regno, Cristo Gesù, il vero tesoro, la vera perla che ci rende felici e fa’ che non sprechiamo più il nostro tempo.



PREGHIERA

O Signore, un giorno tu mi chiederai:”Allora, figlio mio, tu chi hai cercato nella tua vita?” E non ci saranno scuse. Noi sapremo benissimo che cosa abbiamo cercato. Sappiamo quale sarà la risposta vera.

Se ti risponderemo:”Ho cercato me stesso”, tu ci risponderai:”Non basta. Non ti sei fatto felice da te, sono Io che ti faccio felice.” “Signore ho cercato qualcun altro” “Non basta, sono solo io che faccio felice”.

Beati noi se potremo rispondere, con la semplicità dei bambini e la forza dei santi:”Signore, ho cercato Te, Ti ho trovato e non ho più smesso di cercarti; finalmente Ti vedo “faccia a faccia” e contemplo il tuo volto, non più da straniero, ma come figlio tuo.”