ANNO A - 15 DOMENICA ORDINARIA - Mt.13, 1-23

La parola di Dio è un seme

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, tu sostieni ogni cosa con la potenza della tua Parola: Signore pietà

Cristo Gesù, Tu sei la Verità che illumina e salva tutti i popoli. Cristo pietà

Signore Gesù, tu doni la vita eterna a chi ascolta la tua Parola e la mette in pratica: Signore pietà



La parola! Questo mezzo meraviglioso che Dio ci ha dato per esprimere i nostri pensieri, desideri, volontà e che ci distinguono dagli animali, anche se a qualche animale si dice:”Gli manca solo la parola!”

La parola che può essere portatrice di gioia. Pensiamo ai genitori quando si sentono dire per la prima volta dal figlio”papà, mamma”! Pensiamo alla ragazza che si sente dire:”Ti amo”. Parola che può anche essere scritta, come una lettera d’amore, di un fidanzato,di un figlio o di un amico lontano.

E’ vero che la parola può anche fare del male, offendere, addirittura far morire una persona.

Ma oggi la liturgia ci invita a parlare della Parola di Dio.

Anche Dio ha parlato, per tanti secoli per formarsi attraverso i profeti, un popolo scelto per annunciare al mondo il suo amore e la sua salvezza, una parola sempre piena di amore per l’umanità e che ha sempre mantenuto le promesse. Tutte contenute nella Bibbia dell’Antico Testamento.

La 1 lettura ce lo ricorda molto bene. “Come la pioggia e la neve…”E per il popolo ebreo, la parola di Dio era tutto, i bambini imparavano a leggere e a scrivere dalla Bibbia, la legge era la parola di Dio, tutta la vita si regolava sulla Parola di Dio, perché Dio è Parola.

Ma, visto che la sua parola riferita dai profeti non bastava più, anzi li hanno perseguitati e uccisi, e il suo popolo e tutta l’umanità si era allontanata da Lui, Dio fa diventare la sua parola una creatura umana e manda Gesù, il Verbo, la Parola di Dio sulla terra, che viene a parlare direttamente all’umanità con la sua vita, il suo esempio e il suo insegnamento.

E tutto quello che Gesù ci ha detto l’abbiamo nella Bibbia del Nuovo Testamento.

Anche a Gesù, come ai profeti, hanno fatto opposizione, non gli ha creduto, lo hanno perseguitato fino a farlo morire.

Se confrontiamo la nostra cultura con quella ebraica, vediamo l’enorme distanza tra la civiltà sapienziale, ai tempi di Gesù, cioè convinta che l’uomo sapiente è quello che si fa sostenere dalla parola di Dio, mentre la nostra si è allontanata da Dio e non tiene più conto di essa, e l’ateismo culturale ha invaso molti dei nostri ambienti, come la famiglia, la scuola e la società intera.

Se Dio è Parola, l’uomo deve essere colui che ascolta questa Parola, ma purtroppo l’attenzione dell’umanità si è rivolta ad altre cose. Le grandi televisioni calcolano l’indice di ascolto delle trasmissioni per i loro interessi, ma è ben più alto che quello delle chiese e di chi legge o ascolta la parola di Dio

Gesù allora fa un discorso molto attuale.

Purtroppo noi siamo più ascoltatori del mondo che di Dio e per questo viviamo un profondo disagio. Perché abbiamo a disposizione molte voci e molti maestri che interpretano a loro modo i fatti che viviamo e ci capitano.

Un ragazzo oggi può interpretare la vita come un bene, un male, una noia, un continuo divertimento, un affare a seconda dei maestri che ha scelto.

Anzi la cultura dice a tutti:”Scegli quello che vuoi, che vuoi di più?”

Manca la felicità perché nasce il conflitto delle interpretazioni dei vari maestri di questo mondo. Per questo abbiamo tanta gente superficiale, senza ideali, con idee confuse, tanto che la vita perde di valore e per tanti non vale la pena di vivere.

Ecco perché il vangelo di oggi è molto attuale: Gesù rivendica a se stesso di regalarci, con la Parola di Dio, cioè se stesso, la giusta interpretazione dei misteri della vita. Gesù sa!

E’ Lui che dice “Io sono la verità”.

Per questo la parabola del seminatore può essere un po’ strana, difficile da capire e da vivere, però

è la storia esatta della nostra lunga crisi.

- Ci sono parole di Dio che abbiamo sentito tante volte ma non sono diventate la nostra vita; le abbiamo sentite ma non ascoltate, perché le abbiamo dimenticate e non ci abbiamo pensato più.

Questa è la cecità interiore di tanti cristiani, che hanno persino dimenticato le cose più elementari della nostra religione: preghiera, segno di croce, Gesù stesso, l’esistenza di Dio. E il seme che cade sulla strada.

- Altre parole le abbiamo accettate con entusiasmo, altre le abbiamo accettate con qualche compromesso..ma siamo incostanti e presto ce ne dimentichiamo. Sono le pietre.

E’ fortissima questa Parola. Tanti hanno cercato e cercano di farla tacere per sempre, ma nessuno è mai riuscito. La Parola di Dio non può essere vinta da una povera umanità come siamo noi e continua a farsi sentire sempre attuale, perché ne abbiamo tutti sempre tanto bisogno.

Non per nulla domenica scorsa Gesù diceva:Venite a me voi tutti che siete affaticati ed oppressi ed io vi ristorerò!”.

-Confessiamo tutti di essere molto confusi e distratti da troppe cose. E’ il seme caduto tra le spine che lo soffoca se non stiamo attenti e ce lo fa dimenticare e morire.

Nella 2 lettura S. Paolo ha il coraggio di dire che “…le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura”. Stiamo vedendo ogni giorno quanto siano grandi queste sofferenze per tutta l’umanità. C’è disordine nel mondo che è sottoposto alla vanità, all’egoismo, agli interessi di pochi. Noi possiamo dire che tutto va male, ma Dio dice di più:”Se tu, uomo, andassi meglio,se non fossi tu per primo sottoposto alla vanità dei tuoi desideri egoistici, delle tue avarizie, della tua follia, tutto andrebbe meglio. Se tu fossi più sapiente, tutto riacquisterebbe il suo ordine nel mondo. E’ la Bibbia, cioè Dio che dice così, e non possiamo dargli torto.

Tutti allora siamo oggi invitati ad essere allievi della parola di Dio. Nessuno ve lo chiederà, ma beati voi se accogliete l’invito di Gesù. Cerchiamo poi di non essere più ignoranti della parola.

Se dobbiamo andare contro corrente, Gesù ci invita a farlo. Leggete un po’ di più questa parola. Lasciate che vi entri nel cuore, vi piaccia, vi attiri, vi dia discernimento, vi faccia capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato. Così, enza fare prediche, voi parlerete con la semplicità della sapienza che Dio ha messo in voi, che tutti, proprio tutti ascoltano con gioia e che è l’unica che può salvare questo nostro povero mondo.


PREGHIERA

O Signore mi viene da pensare che Tu hai raccontato questa parabola non solo per quelle persone che erano sulle rive del lago, ma anche per te stesso, per consolarti! Ti stavi forse chiedendo:”Che ne sarà di tutte le mie parole? troveranno ascolto o si scontreranno con la cecità, la pigrizia, il rifiuto o la violenza?” Lo sapevi a quante sconfitte andavi incontro, quanti avrebbero sprecato o ostacolato quello che stavi dicendo! Ma nonostante tutto questo, ti ringraziamo, perché hai avuto tanta speranza e fiducia in noi. Tu sei stato il primo chicco, che morendo nel solco, ci hai dato la vita. Il tuo ottimismo ci contagia e ci stimola a produrre frutti abbondanti.

Apri i nostri cuori alla tua parola, vinci la nostra indolenza e paura, aiutaci a diventare quel terreno buono perché possiamo portare sempre più frutti di santità e di amore , di servizio, generosità e conversione continua. Amen.