ANNO A – 10 DOMENICA ORDINARIA 2008 - ( Mt. 9,9-13)


GESU’ MEDICO DEI PECCATORI

Atto penitenziale

Signore che desideri da noi l’amore, piuttosto che il sacrificio abbi pietà di noi: Signore pietà

Cristo Gesù, che chiami i peccatori a condividere il banchetto del tuo regno, abbi pietà di noi:Cristo pietà

Signore, che ci inviti ad offrirti il sacrificio della lode,: abbi pietà di noi: Signore pietà


L’evangelista Matteo oggi ci parla della sua chiamata a seguire Gesù. Faceva l’esattore delle imposte, detto anche pubblicano, a favore del re Erode e dei Romani; un mestiere squalificante, perché chi lo praticava veniva considerato come un truffatore, un ladro,un adultero, scomunicato, un usuraio, comunque un peccatore da evitare.

Era però un mestiere molto ricercato, perché si poteva in breve tempo far molti soldi.

Gesù lo chiama e Matteo decide di affrontare il rischio di diventare discepolo di Gesù, di abbandonare la sicurezza del suo lavoro e accetta di seguirlo.

E per condividere la sua gioia, Matteo decide di salutare amici e colleghi e li invita tutti a pranzo, compreso Gesù; forse anche per farlo conoscere agli altri. Tra la gioia comune, qualcuno però storce il naso e si lamenta con i discepoli di Gesù:“Perché, dicono i farisei, il vostro maestro mangia assieme ai pubblicani e peccatori?”.

Ed è Gesù che risponde e le sue tre risposte interessano tutti, anche noi.


Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati”. E’ la citazione di un proverbio con cui Gesù mette subito in chiaro il significato della sua venuta nel mondo, la sua missione. Quando vediamo un medico salire in una casa, pensiamo subito che qualcuno deve star male. Gesù è venuto nel mondo come medico, perché giustamente tutti siamo ammalati di una malattia congenita, ereditaria, che è il peccato originale e che ci ha resi quelli che siamo. E nessuno può negare quanto noi e il mondo, siamo rovinati di fuori e di dentro, nel corpo e nello spirito, e quanto danno provoca il peccato in noi, negli altri, nel creato. E Gesù non ha paura di mescolarsi con i peccatori, prendere le loro difese e parlare di misericordia proprio perché li ama intensamente, perché Lui è l’Amore e lo dice con quel timbro di eternità, di fedeltà che ci attrae e ci incanta.

Misericordia io voglio e non sacrificio”. E’ la citazione del profeta Osea, in cui il Signore dice di non gradire il sacrificio di tori e vitelli, ma si aspetta il sacrificio di noi stessi. Gesù ha inaugurato il sacrificio dell’altare, l’Eucaristia, il sacrificio della sua morte, ma aspetta anche il nostro sacrificio, e dice che senza di questo non potremo andare con Lui. Difatti senza dire di no a certe insaziabili esigenze del nostro corpo, non si diventa spirituali, ma si resta carnali. Il vero nostro sacrificio incomincia con la conversione del cuore.

Da notare che Gesù parla a degli specialisti ed esperti patentati della Bibbia, tuttavia li invita seccamente:”Andate ad imparare…” Si può sapere il Vangelo a memoria senza averlo imparato, senza cogliere il significato profondo, capire l’intenzione di Dio. Dio dice anche nella Bibbia:” Che me ne faccio dei vostri sacrifici, dei vostri animali uccisi, dei vostri soldi… se non avete il cuore puro, pieno di Amore e di Misericordia?” E qui ce n’è per tutti.

Potrebbe dire a noi oggi il Signore: Che me ne faccio delle vostre Messe, dei vostri rosari, delle offerte nel cestino o nelle buste, se il vostro cuore è lontano da me, se tra voi non c’è Amore e Misericordia, se non avete nessuna intenzione di lasciare il male, il peccato, le vostre cattive abitudini?”.



Io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori”.

Pascal enumera due specie di cristiani: I giusti che si credono peccatori. E difatti i santi e le persone buone, sanno di essere piene di difetti e di peccati e non si sognano di giudicare gli altri, ma guardano solo se stesse. E i peccatori che si credono giusti. Io non ho nessun peccato” si confessa qualcuno, e quanti sono veramente convinti di essere abbastanza bravi. Solo che c’è un grosso guaio: solo se ci sentiamo sinceramente peccatori (non basta dirlo agli altri o recitare il Confesso) Gesù può perdonarci ed è venuto solo per i peccatori, non per chi si crede già buono abbastanza!

E Gesù viene per liberare i peccatori dal loro peccato, perché il Padre è misericordioso e ci invita ad avere un Amore e desiderio di bene più serio. 1 lettura:”Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all’alba svanisce”.

C’è infatti una religione di facciata: fatta di pratiche esteriori ( le preghiere con le labbra, segni di croce, talvolta anche certe assistenze distratte alla Messa) ed una religiosità interiore, quando hai proprio voglia di vincere il peccato, di cambiare vita, di fare il bene, ti sforzi di stare attento nella preghiera e di non far del male a nessuno.

Noi da che parte ci mettiamo? Dalla parte dei giusti o dei peccatori? Se ci sentiamo a posto, non c’è posto in casa nostra per Gesù. Lui cerca soltanto i malati nello spirito, i peccatori. Non è che i giusti Dio li escluda, sono loro stessi che si autoescludono e non vogliono la misericordia di Dio, convinti di non aver bisogno del medico e non vogliono far parte con i peccatori.

Convinciamoci: Gesù non viene a casa nostra solo per una visita di cortesia, o per assicurarsi che godiamo ottima salute. Se lo vediamo arrivare a casa vuol dire che siamo ammalati, anche se non ce ne rendiamo conto. E’ a nostra disposizione sempre per guarirci.

Fra poco metterò nel calice del vino alcune goccioline d’acqua, che sono i nostri sacrifici che si fondono con il sangue versato sulla croce in un unico sacrificio, il sacrificio della nostra salvezza, della nostra riconciliazione con Dio.

La scena del vangelo oggi si ripete: Gesù siede a mensa con noi che siamo peccatori, come fece nella casa di Matteo. Ci ha dato la sua parola di vita e fra poco ci spezza il suo pane.

Quante volte Gesù ha detto anche a noi come a Matteo: Seguimi! Lo faremo ancora aspettare?

Oggi dice anche a noi:” andate e imparate anche voi da Matteo”

Beati noi se saremo capaci ed attenti a seguirlo, proprio come ha fatto Matteo, perché anche noi stiamo percorrendo la via della salvezza, della nostra salvezza. Avvertiamo come Matteo, nel nostro cuore, un guizzo di gioia, poiché Gesù ci chiama; ci venga spontaneo alzarci e seguirlo, qualunque sia il nostro punto di partenza: importa il punto d’arrivo, che è il cuore del Signore!


PREGHIERA

Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Non sono le persone altezzose e piene di pretese che hanno la tua preferenza, Signore nostro Padre, ma i poveri che mettono in Te la loro fiducia. Il tuo Figlio non è venuto a chiamare i giusti , ma quelli che sull’esempio del pubblicano Matteo, vedono in Lui un Salvatore pieno di misericordia. Gesù non ebbe paura, nel suo cammino terreno, di stupire i devoti farisei quando non rispettavano il cuore della legge.

Preservaci, Dio buono e fedele, dall’arroganza presuntuosa di quelli che guardano gli altri dall’alto in basso . E aiutaci a rispondere alla tua chiamata con la stessa generosità di Matteo, il peccatore perdonato. Amen.





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