ANNO A – SACRA FAMIGLIA Mt. 2, 16 - 23

Liturgia penitenziale

Signore Gesù,tu hai avuto bisogno di una famiglia, ne hai accettato i limiti e le fatiche. Noi non siamo capaci di voler bene ai nostri di casa, di accettarli così come sono, eppure abbiamo tutti tanto bisogno di comprensione: Signore pietà

Signore Gesù,il tuo futuro non era chiaro a Maria e Giuseppe. Essi ti hanno cresciuto e hanno dovuto attendere per conoscere i tuoi progetti; i genitori non sono sempre capaci di avere la stessa pazienza e la stessa delicatezza. Rendili saggi e rispettosi della libertà dei figli. Cristo pietà

Signore Gesù,tu chiami i genitori ad accogliere il dono della vita con responsabilità e con amore. Perdona i peccati commessi nel mondo contro la vita nascente: Signore pietà


Il problema di cui oggi ci parla la liturgia è troppo importante, visto a che punto siamo arrivati a riguardo di questa realtà che è la famiglia umana.

La S:Famiglia è come tutte le altre, normale, serena, in principio, ma poi è scossa come da un terremoto. Erode, passato alla storia come Erode il Grande si interessa personalmente di questo bambino e tutta la famiglia si trova avvolta da una grande minaccia tanto che devono fuggire, ”Alzati”,dice l’angelo a Giuseppe perché Gesù non venga ucciso come gli altri bambini di Betlemme e per alcuni anni vivrà come un rifugiato politico in Egitto

Prendi con te tuo figlio e sua madre” E’ una parola importante, forte, unitiva, che indica che questa famiglia deve restare unita, fino al punto di superare tutte le tempeste e raggiungere la pace di Nazaret.

E’ questa la prima lezione che Dio vuole darci: l’infrangibile unità che Egli ha pensato per noi in mezzo ai mille pericoli che possono disgregare la famiglia. E’ la stessa frase della Bibbia:”Quello che l’uomo ha congiunto, l’uomo non separi”.

Diremmo quasi è l’ansia di Dio, visto che Lui stesso è fatto di persone indivisibili e distinte in quel misterioso essere d’amore che chiamiamo la SS:Trinità.

Ritornati poi a Nazaret ritrovano la serenità. Perché? Perché si volevano bene, erano uniti, come capita a tante famiglie. E questa unità d’amore non ha molte scuole dove si può imparare C’è solo la famiglia per imparare ad amarsi.

Questo non è solo un discorso cristiano è prima di tutto umano: un grande antropologo ha detto che la famiglia è l’unico e perenne modello umano in tutta la storia, capace di garantire, pure nelle sue svariate forme, alcuni elementi essenziali per crescere umanamente: il senso di sicurezza, la trasmissione di alcuni significati della vita. E questo dato generale è uscito dalla mano creatrice di Dio. Giunto a Nazaret Luca dice che crescerà in sapienza cioè imparerà veramente a vivere, in età nel senso di completare la sua crescita umana nel corpo e nella mente, e crescerà in grazia, cioè secondo il disegno di Dio.

E’ così che deve crescere ogni bambino, ma ci vuole l’ambiente adatto che dovrebbe avere ogni famiglia, a partire dal padre e dalla madre.

Anche questo è un discorso strettamente umano: sradicate un piccolo dalla sua famiglia e fatelo crescere in altri ambienti, non adatti, perché i genitori cambiano e poi ci saranno delle conseguenze distruttive. Invece Maria e Giuseppe sono sempre presenti, sono sempre loro ed hanno impiegato, senza fretta tutto quello che era necessario per conoscere, aiutare ed insegnare a Gesù tutto quello che era necessario. Quante famiglie sbagliano perché hanno fretta si fidano degli altri e non hanno saputo o voluto conoscere bene i loro figli.

Gesù ha trovato dei semplici e sicuri modelli di riferimento, e anche Lui ha ricevuto la sua educazione da Giuseppe e da Maria, modesta, legata alla cultura di quei tempi, ma essenziale e sufficiente per diventare un ragazzo come si deve.

Quello poi che da grande insegnava agli altri, certo l’ha imparato da Dio, ma quante cose e valori insegnava e diceva che aveva appreso da Maria e Giuseppe. Aveva visto bene la serietà della sua famiglia, Giuseppe che lavorava onestamente, Maria a completo servizio della famiglia in cui ciò che univa era un grande amore, rispetto ed aiuto vicendevole.

E’ questo il modello semplice di modello che deve essere vissuto come un vocazione, un impegno fondamentale che Dio imprime nel cuore di ogni famiglia, ce lo chiede per ridare respiri e fiducia di serietà ad una cultura ed alla nostra società che sembra, abbiamo proprio dimenticato.

Se ci chiedessimo “Dove va oggi la famiglia italiana?”non saprei proprio cosa rispondere, però ci provoca come cristiani; ci deve interessare e dobbiamo pensarci bene, ciascuno per suo conto ed anche per il mondo intero.

Andrà bene se conserva la natura dell’identità cristiana che le ha dato Dio e che la porta verso la santificazione e niente glielo impedirà.

Preghiamo il Signore perché tutti i cristiani sentano il dovere e l’urgenza di capire di nuovo il vero disegno di Dio sulla famiglia, quello che oggi ci insegna la Sacra Famiglia, ricordandoci che non siamo soli. Nel sacramento del matrimonio, se fatto con fede ci sono tutti gli aiuti e i mezzi che Dio ci mette a disposizione perché ogni famiglia non sia un fallimento.

S. Paolo ci suggerisce cose molto utili: “Rivestitevi come eletti di Dio…di sentimenti di misericordia, di bontà di umiltà, di mansuetudine, di pazienza…”

Se una famiglia non si riveste del Signore, se a casa vostra non si cerca di avere i sentimenti ricordati da Paolo, passerete la vita a rinfacciarvi delle cose e vi procurerete a vicenda sofferenze anche molto gravi.

Si sa! Si parte sempre bene con buone intenzioni, ma poi l’esperienza logora. Si comincia a deludersi a vicenda , la presenza dell’altro pesa è causa di sofferenza, si mette in discussione la scelta fatta e dopo anni di matrimonio si pensa che l’unica cosa da farsi è separarsi. “Non siamo più capaci, non ce la facciamo, siamo deboli”

Ecco l’invito di S.Paolo”Fatevi sostenere da Cristo” che da quando vi siete sposati è sempre stato al vostro fianco, ma ve ne siete dimenticati, perché con un ospite così si va avanti bene, ma bisogna ricordarselo e pregarlo. Lui è sempre disposto a far tutto perché la vostra unione non si rompa. Questa è la famiglia possibile, quella che ha inventato Dio e che cerca di aiutare sempre e ci dice:

Ritornate a vivere come io avevo pensato per voi. Chiedete il mio aiuto perché da soli non ce le fate: io sono qui, sono con voi, sono la vostra forza. Non scoraggiatevi mai, non rassegnatevi mai ai drammi e fallimenti della famiglia, anche se dovete soffrire molto: l’amore vince l ‘odio, il perdono vince molte divisioni, la carità vince tutto. Coraggio sempre!”.


PREGHIERA

O Signore Gesù, che conosci per esperienza il segreto di una vita familiare pienamente realizzata, sii presente nelle nostre famiglie e nella famiglia parrocchiale, per educarci alla donazione reciproca, alle parole che danno fiducia, alla speranza nelle difficoltà, alla pietà per ogni persona che ha bisogno di noi.

Dona alle nostre famiglie la grazia del sorriso; sorriso di incoraggiamento, sorriso di indulgenza, sorriso di gratitudine, sorriso di speranza.

Rendici capaci di instancabile pazienza; sia ogni nostra famiglia un piccolo tempio dove Tu, amore Infinito, possa regnare nella tenerezza, nella mitezza, nella gioia, nella comprensione reciproca, perché tutti possiamo crescere in sapienza e grazia, come tuo Figlio, sotto il tuo sguardo benedicente e incoraggiante di Padre.