ANNO A – 4 DOMENICA DI QUARESIMA Gv.9, 1- 41

GESU’E’ LA NOSTRA LUCE


Liturgia penitenziale

- Signore, spesso dimentichiamo di essere rinati dall’acqua e dallo Spirito Santo. Perdonaci le resistenze che impediscono alla tua luce di essere la fonte di ogni nostra scelta e di ogni nostro impegno. Signore pietà.

- Cristo Gesù, quante volte camminiamo nella valle oscura della superbia, dell’invidia, dell’egoismo e della incoerenza. Manda il tuo Spirito perché orienti il nostro cuore nella via della salvezza e dell’amore: Cristo pietà

- Signore, di fronte ai bisogni del nostro prossimo, alle loro necessità materiali e spirituali, troppe volte facciamo i ciechi che non riescono e non vogliono vedere le tua chiamate al dono di noi stessi: Signore pietà


Se domenica scorsa abbiamo parlato dell’acqua viva che è Gesù, oggi Lui si presenta come la Luce, Infatti è Lui stesso che dice;”Il sono la luce del mondo”. Dovremmo oggi fare molta attenzione a questo vangelo, perché, lo dobbiamo riconoscere sinceramente, abbiamo tutti tanto bisogno di luce, per capire e vivere, della luce che viene da Dio e che è la sorgente della nostra religione.

Gesù ha ancora detto:”

Fin che sono nel mondo, sono luce del mondo”, la luce che dà significato all’esistenza di ogni uomo. Noi stiamo vivendo nel progresso, possediamo un’immensa quantità di conoscenze, informazioni, serie, importanti, che sono la scienza che ammiriamo e veneriamo, ma se siamo sinceri ci manca la capacità di vivere, manca la scienza della vita, la sapienza.

Basta guardare a tanta gente che vive in un modo sbagliato , gente che pretende di sapere tutto e invece è ancora cieca di fronte alle grandi domande che toccano la vita, la morte, il dolore, i veri valori della esistenza..

Basta guardare tutti gli sbagli che fa ancora l’uomo nel campo politico, economico, morale, personale, quanto i valori della vita siano ignorati, dimenticati. Quanta gente si mostra sicura di sé, soddisfatta di quello che ha, permalosa se gli dite che sono ignoranti. Gente che diventa sempre più cieca per il suo peccato, e con quanta superbia si onora di essere atea, di non credere in Dio e nella sua Luce. Quanta gente preferisce restare cieca di fronte a Dio, per evitare i sacrifici che dovrebbero fare. Siamo in un’epoca molto attaccata ai piaceri facili e piuttosto bassi, per cui ogni conoscenza più alta disturba.. Gesù sa bene che dicendo:”Voi siete gente che dà troppa importanza ai suoi vantaggi materiali, voi vivete per farvi servire dagli altri”, viene respinto perché costa sacrificio dargli retta.

Per questo il vangelo di oggi ci indica proprio Gesù che viene a darci questa sapienza della vita, che da senso a tutto, perfino alla sofferenza ed alla morte. Ci ricorda che questa verità profonda, luce meravigliosa, non è lontana da noi. Gesù a quest’uomo cieco può dire:”Tu credi nel Figlio dell’uomo?...Tu l’hai visto: colui che parla conte è proprio Lui”.

La luce si è fatta uomo: non c’è più distanza tra me e Te, Luce, a meno che non la ponga io.

Ci è offerta la possibilità di uscire dalle nostre tenebre e di cominciare una vita nuova, nella luce di Dio. Insomma il cieco, del vangelo che apre gli occhi quando incontra Gesù, è il simbolo chiaro dalla nostra conversione.

Ma questo Gesù che è Luce, non si accontenta di dirmi che Lui è la Luce della mia vita, ma mi abbraccia con amicizia e mi dice:”Tu vuoi essere luce insieme a me?”Ma Signore hai guardato bene chi sono io, un povero peccatore! E Lui continua a dirmi:”Io voglio che tu sia con me, mi fido di te”. Povero mondo, se finita la vita terrena di Gesù, la sua Luce fosse scomparsa:

Fin che sono nel mondo..”è perché Gesù intende fare di noi, cristiani, la sua Chiesa, il suo corpo dei portatori della sua luce nel mondo.

Non ci nutriamo di Gesù Cristo? Siamo i suoi tralci, dunque, attraverso di noi la sua luce deve continuare nel mondo.

S. Paolo, nella 2 lettura lo dice:” Eravate un tempo tenebra, ora siete luce nel Signore, come figli della luce camminate…” Pensate a Dio come ci ama e qual fiducia ha di noi, chiamandoci figli della Luce e poi Paolo continua:”Il frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità”.

E Gesù viene a ricordarci che se non ti lasci illuminare e guidare da Lui, non fai i tuoi interessi.

Se non ti prostri come il cieco, non ti umili, se non riconosci che sei un nulla e che Lui è tutto, che il vangelo ha ragione, non troverai mai la luce vera.

Allora è bellissimo prostrarsi davanti a Gesù ed ammettere :”Hai ragione Tu!” . Facciamolo.

Fiduciosi nella sua misericordia gli diremo:”Si Signore, tu sei luce. Per me oggi Tu sei stato non solo la luce ma “la luce per me”. Voglio che oggi, domani, dopodomani Tu sia sempre la mia luce anche nelle piccole cose quotidiane”

E se ci accorgiamo che ci sono certi angoli del nostro cuore, certe situazioni di vita che devono essere illuminate e purificate dalla luce di Gesù…. Coraggio, lasciamo che la luce venga.

Non ci farà male, ci farà soltanto bene.


PREGHIERA

Signore Gesù, siamo tutti terribilmente ciechi! Passiamo accanto ai miracoli della creazione senza ringraziarti con gioia. Fissiamo gli occhi sul volto di tante persone, e non sappiamo vedere il riflesso del tuo volto.

Non conosciamo neppure il nostro mondo interiore, incapaci, come siamo, di gettare uno sguardo coraggioso nella profondità della nostra anima e del nostro destino.

Siamo ciechi soprattutto quando crediamo di sapere, mentre l’orgoglio ci impedisce di aprirci alla vera sapienza che si nutre della luce del cuore e del pane della tua Parola. Signore, vieni ad accarezzare i nostri occhi, come hai fatto con il cieco del vangelo, vieni a far fiorire il miracolo della luce, soprattutto dentro le pesantezze del nostro cuore.

Siano intrisi di luce i nostri occhi perché si aprano a contemplare i segni della tua presenza in mezzo a noi, perché non ci capiti di non vedere chi soffre, chi ha bisogno di noi. Prepara tu i nostri occhi perché possiamo un giorno vederti come sei ed amarti sul serio, per sempre.

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