ANNO A - 2 DOMENICA DI QUARESIMA Mt. 17,1-9


E’ bello per noi stare qui


Liturgia penitenziale

Signore perdonaci per tutte quelle volte che non abbiamo ascoltato la tua voce e non ti abbiamo seguito sulla strada che ci ha indicato tuo Figlio. Signore pietà

Cristo Gesù, ti chiediamo perdono per tutte quelle volte che abbiamo dubitato della tua presenza e non siamo stati uomini di speranza per gli altri. Cristo pietà

Signore, perdonaci tutte le nostre mancanze d’amore e tutte le occasioni in cui abbiamo creato situazioni di ingiustizia e di tristezza: Signore pietà



I discepoli non è che avessero capito tanto di Gesù, ma cercavano di credergli. L’osso più duro era il fatto che Gesù aveva loro parlato della passione e loro non riuscivano a capire anzi si scandalizzavano perché il Messia dovesse soffrire. Gesù allora cerca di incoraggiarli. Pieno di pietà per loro li conforta aiutandoli a fissare il momento finale, ciò che accadrà dopo la croce; una visione di grande consolazione. Vuol far capire e accettare che c’è un passaggio obbligato: alla gloria si arriva dopo la passione, la sconfitta, l’umiliazione ed intanto incoraggia anche noi che non riusciamo ad accettare questo passaggio, aiuta a vedere che cosa accadrà alla fine: vedremo il Signore, e difatti viviamo per questo.

Il mondo, la gente, i sapienti ne dicono tante su questa vita e su quella futura in cui pochi credono. Ogni civiltà ha il suo modo di pensare e gran parte sono pessimisti sulla vita e sulla realtà delle cose che passano presto.

Gesù invece oggi più che mai ci dice:”Fratelli e sorelle carissimi, per cui darei ancora la vita, non avete ancora visto il meglio!”.

E l’incoraggiamento che ebbero gli apostoli oggi raggiunge anche noi, perché a nostra volta diventiamo incoraggianti con qualcuno di quell’incoraggiamento che scendendo da Dio è infallibile e tocca i cuori.

Che cosa videro e capirono i discepoli?

Si resero conto che c’era ancora qualcosa che doveva allora apparire, tanto che poi ricordarono la trasfigurazione di Gesù, la vissero e la predicarono, dando anche essi stessi la via per Gesù; capirono che questa vita di tutti i giorni non era proprio la vita vera e definitiva e dovevano lasciarsi condurre e credere a Dio.

Videro Gesù com’era e capirono che era stupendo. Tanto che Pietro disse:”E’ bello per noi tare qui” Per cui si sono resi conto che la verità non la si trova di qua, perché Gesù ha detto:”Io sono la verità!”,oppure confrontando il senso di dolore e morte che circonda ogni cosa umana si sono resi conto che cosa volesse dire Gesù con le parole:”Io sono la risurrezione e la vita”

E noi ci rendiamo conto allora che cosa significhi seguire un uomo così?

Uno che prende le mie tragedie e le assume su di sé, mi dice parole così profonde e diverse dagli altri. Ecco la verità che tutti ci aspettavamo:ma che non riuscivamo a trovare, sognandola solo.

Noi che abbiamo i nostri rapporti così tribolati, difficili, non sappiamo volerci bene, gente che non sa essere buona, proprio a noi Gesù dice:”Io ho un amore diverso e ve lo provo dando la mia vita per voi”.

Siamo sinceri! Ci crediamo che Gesù è veramente la persona che ci dà gioia e felicità, che aprendo il Vangelo possiamo con tranquillità dire:”Come sei bello Signore! Caro cristiano e cristiana, che conduci una vita faticosa e dura, lo sai che c’è davvero questa consolazione per te?Gesù è qui per te! Ci crediamo che è bello essere cristiani così?”

Una persona innamorata vi dirà che è bello voler bene. Ora se si può dire questo per un cuore piccolo, ad una piccola creatura,come volete che non si possa dire quando l’amato è il Signore?

Il Signore aspetta proprio questo: essere l’oggetto di questo amore, di questa ammirazione.

Ci accorgiamo allora di quanto sia meschino dire:non ho tempo di pregare, di andare a Messa, non ho voglia di ascoltare il Signore, mentre passerai l’eternità a contemplare Dio, ad amarlo senza stancartene più?

Bisogna essere seri in queste cose. E’ possibile a tutti, e per fortuna ci sono tante persone che sanno dire sinceramente:”E’ bello pregare, andare a Messa, stare col Signore” non tanto per dire ma perché ci credono e lo provano sul serio.

Per capire tutto questo dobbiamo prendere sul serio la voce del Padre che ci dice:”Ascoltatelo”

E’ un comando di Dio ai suoi figli. Ascoltare non per saperne di più, ma per ubbidire prendere coscienza dei compiti che ci vengono assegnati, per realizzare il progetto di Dio su di noi e sul mondo intero. Parteciperemo anche noi alla trasfigurazione solo se ubbidiremo alla sua Parola.

La causa per cui nel mondo sono troppe le cose che non vanno bene è perché non crediamo e non ascoltiamo questa parola.-

E’ come perdere la bussola e quindi si sbaglia la strada e si fanno disastri.

Pietro ha confuso la pausa, cioè il fatto che dobbiamo fermarci un po’ su questa terra mentre la felicità finale cui siamo tutti chiamati ci aspetta dopo questa vita. Ecco perché voleva star lì.

C’è troppa confusione oggi nel mondo: chi non crede e non vuol saperne dell’altra vita;chi vuol vivere senza divieti; chi vuol essere libero di fare come gli pare e piace; chi crede che il paradiso sia solo qui in terra; chi vuol seguire Cristo però senza la croce; chi porta la sua croce, però senza chiedere a Cristo che lo aiuti.

Ascoltiamo l’invito di S. Paolo:”Figlio mio, con la forza di Dio soffri con me per il vangelo”.

Cioè, contemplando Gesù trasfigurato troveremo in Lui la forza per superare bene questa vita, passando attraverso le croci, sicuri che dopo lo vedremo nella gloria del Padre e sforziamoci di ubbidire a Lui che ci ripete:”Questi è il Figlio mio, l’amato, in lui ho posto il mio compiacimento, ascoltatelo!”. E’ la voce di nostro Padre, beati noi se l’ascolteremo!


PREGHIAMO

O Dio nostro Padre, ti siamo riconoscenti per aver trasfigurato tuo Figlio, come anticipo della sua e nostra risurrezione. Questa scena, come ci procura speranza e gioia, così rianima il nostro cammino pieno di difficoltà, specialmente quando ci presenta il lato tagliente della croce di Gesù, quando siamo insidiati dall’oscurità, dal dubbio, dalla stanchezza, dalle umane delusioni, dal peccato. E’ allora che Gesù ci dice:”Alzatevi, non temete: io cammino insieme con voi, vi prendo per mano, guardate davanti a voi, sulla linea dell’orizzonte, già spunta l’aurora della Pasqua, della risurrezione”.

Aiutaci a distinguere, tra le tanti voci, la Tua che ci invita ad ascoltare tuo Figlio, vogliamo rischiare anche noi, come Gesù la nostra vita per te, accettando di andare non dove vorremmo noi, ma dove vorrai Tu, per ciascuno di noi.

Fa’ o Signore che viviamo in questa fede, ascoltando Gesù e seguendo con gioia le sue orme, sino alla fine, senza paura e senza scoraggiarci.