ANNO A – PENTECOSTE - Gv.20, 19-23

Il dono per tutti

Liturgia penitenziale

O Signore Gesù, il tuo spirito di santità ci parla nel profondo del nostro cuore, invitandoci sempre al bene, ma noi siamo lenti e pigri ad ascoltarlo. Signore pietà

Cristo Gesù: nell’impegno per il bene, non sempre abbiamo assecondato l’invito dello Spirito Santo che dà coraggio ai deboli e a i peccatori: Cristo pietà

Signore Gesù, sovente il rispetto umano e la pigrizia soffocano in noi la voce dello Spirito e ci impediscono di essere dei veri testimoni di Cristo. Signore pietà

La Pentecoste era una grande festa ebraica che si teneva nel bel mezzo del raccolto del frumento e come ringraziamento alla fine del raccolto dell'orzo. La festa doveva essere celebrata 50 giorni dopo la festa degli Azzimi, che era un momento importante della Pasqua ebraica. Da qui viene il nome di Pentecoste. Ebbene, nel giorno di Pentecoste gli apostoli si raccolgono in una casa di Gerusalemme, insieme con Maria, la madre di Gesù. Con l'ascensione, però, Gesù si era sottratto al loro sguardo e , i discepoli si riuniscono accomunati da una speranza, dalla promessa del Maestro che non li avrebbe lasciati soli. Sono pochi: gli apostoli, i parenti, alcune donne, Maria, altri seguaci; in tutto, dice l'evangelista Luca, circa 120 persone. I discepoli aspettano fiduciosi il dono dello Spirito, promesso dal Maestro e per questo perseverano "assidui e concordi nella preghiera".

Tra i tanti desideri che ha Dio, uno è quello di essere conosciuto. Egli non vuole restare un Dio ignoto e gradatamente, lungo la storia umana, Lui si rivela. S. Paolo scrivendo ai Romani, dice:”Ciò che di Dio si può conoscere è manifesto agli uomini… Infatti dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere contemplate con l’intelligenza nelle opere da Lui compiute “. Ma Dio rimane sempre un mistero. E Dio fa un secondo passo nella lettera agli Ebrei:”Dio, che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte, in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, ultimamente in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del figlio”. Dio prende un volto, un corpo e ci svela qual è la sua sapienza, qual è la saggezza che deve avere l’uomo, secondo il suo disegno, qual è la verità di cui abbiamo bisogno e ci dice:”Se vuoi ascoltami e accettami”.Ma la rivelazione continua e S. Paolo ci dice ancora:”L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito che ci è stato dato”. Questo è lo scopo di Dio: entrare nel nostro cuore, farci pensare come Cristo, renderci strumenti della sua gloria e felici. Vuole divinizzare la nostra piccola umanità. L’avvenimento di oggi, narrato nella prima lettura, è l’inizio della discesa dello Spirito Santo che continua sempre e viene a trasformarci. Ecco perché S. Paolo raccomanda ai Romani di non lasciarsi trasformare dal mondo, ma dallo Spirito di Dio.Tutti siamo in qualche modo plasmati dall’ambiente esterno in cui viviamo, che ci condiziona e ci fa pensare e agire come vuole il mondo. Così lo Spirito ha trasformato gli apostoli che dopo la Pentecoste, pieni di questa misteriosa energia e anche felicità, parlano di Gesù senza nessun timore, come dice la 1 lettura. Non è più Simone, quel povero uomo debole che ha rinnegato il Signore, come avremmo fatto anche noi: è un altro, perché spinto e invaso dallo Spirito Santo ha iniziato a parlare di Gesù. (Leggere 1 lettura)Così lo Spirito Santo quando viene in noi opera ciò che Dio vuole, non più ciò che noi vorremmo fare. Ci prende, ci trasforma, ci adopera per il bene nostro e degli altri, e noi facciamo il bene che mai avremmo immaginato di fare. Tutto questo avviene se ci lasciamo invadere dallo Spirito Santo.E’ allora quella di oggi è una festa che ci non ci deve lasciare indifferenti, ma scuotere dal di dentro.

Troppe volte di fronte al male siamo solo degli spettatori. E’ vero che sono in pochi a compiere il male, ma gli altri cosa fanno? Sovente diciamo:”Ma cosa posso farci io?” Ora non basta non compiere il male, è necessario e doveroso, con i mezzi che abbiamo, opporci al male, per far crescere nel mondo quel bene, che altrimenti non ci sarebbe..

Lo Spirito Santo allora non viene solo per darci pure e semplici consolazioni, ma ci mette in rapporto con Dio, ce lo presenta come Padre, e ci aiuta a passare da semplici spettatori rassegnati del male, a persone attive che vivono la storia nel piccolo e nel grande; e tutti possiamo essere attivi nel bene e contrastare il male. Il cristiano è proprio quello che non accetta di guardare solo il male, senza muovere un dito, perché questo è già peccato, è il peccato di omissione. Dio infatti ci giudicherà anche per il bene che non abbiamo fatto, potendolo fare.

Quindi ciascuno di noi ha le sue responsabilità e lo Spirito santo, se lo lasciamo entrare, irrompe con la sua forza: è vento e fuoco. Chi è che ha dato la forza agli apostoli, ai martiri, a Madre Teresa di Calcutta, a Papa Voitila, a don Bosco, a tanti santi, se non lo Spirito Santo?.

Dobbiamo accettare la santità, che non è un lusso, un optional, una cosa che riguarda solo preti e suore, ma riguarda tutti i battezzati. “Non esito a dire,diceva Papa Voitila, che la prospettiva in cui deve porsi il cammino pastorale di ogni parrocchia è quella della santità”. E diventa un dovere che nasce dal battesimo, che non è solo un rito, ma un vero ingresso nella santità di Dio attraverso Gesù.”Poiché sei battezzato,dice il Papa, sarebbe un controsenso se ti accontentassi di una vita mediocre”

Appunto perché diventassimo santi Gesù è morto in croce e ci è dato lo Spirito Santo. C’è nel mondo un grande numero di persone che vivono bene il loro battesimo e la Cresima. In loro vediamo gli effetti dello Spirito Santo. Non occorre compiere cose straordinarie, ma vivere come si deve la propria situazione.

Chi non può vivere meglio la sua vita, il lavoro, il vivere in famiglia, il rapporto con gli altri? Tutti lo possiamo. Anche oggi lo Spirito Santo scende con la speranza di trovare cristiani disposti ad iniziare una vita migliore, anche se poi è Lui che opera è Lui che fa; noi siamo vivi, ma è Lui che ci muove, basta che lo vogliamo.

Adesso facciamoci tre proposte, cui rispondiamo nel vostro cuore, anzi è il Signore che ce le fa attraverso:

Lo Spirito Santo ha sentito le vostre risposte, Lui che è nei vostri cuori. Allora possiamo in questa Eucaristia, per la mediazione del Cuore di Maria, colmo di Spirito, rioffrici come se fossimo cresimati oggi ed esprimere il nostro “sì” al Padre:”Poiché, Padre la tua volontà è la nostra santificazione, noi oggi accettiamo la tua volontà e ti diciamo con gioia il nostro “sì”.


PREGHIERA

O Spirito Santo, vieni, afferrami, introducimi nella pienezza della verità, nell’intimità del mistero divino, perché possa aderire perfettamente alla volontà del Padre. Spirito d’Amore, uniscimi a Te e compi Tu per me le opere che il Padre desidera compiere per me ed in me. Rendimi docile e disponibile alle tue preziose comunicazioni d’amore, perché io possa agire solamente sotto il tuo impulso. Donami la Sapienza, non quella che si basa unicamente sulle cose umane, ma la Sapienza Divina, perché guidata da essa mi trasformi e renda viva e concreta la mia fede. Donami lo Spirito di Consiglio e aiutami ad applicare nella mia vita i tuoi divini insegnamenti, per poterli trasmettere ad altri. Suggeriscimi ed ispirami, agisci, parla tu per me.

Fa’ che io possa sempre contare con fiducia sul tuo intervento. Io non voglio fare i miei interessi, ma servire unicamente il mio Dio, in purezza e semplicità di cuore, sapendo rinunciare prontamente al mio modo di pensare ed agire, se tutto serve al bene dei fratelli ed alla gloria di Dio.

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