Anno A – 5 Domenica di Pasqua - Gv. 14, 1-12

Io sono la via, la Verità e la Vita

Liturgia penitenziale

Signore tu sei la Via che ci riconduce al Padre. Abbi pietà di noi Signore pietà

Cristo Gesù, tu sei la Verità che illumina tutti gli uomini:Abbi pietà di noi: Cristo pietà

Signore, tu sei la Vita che rinnova il mondo: Abbi pietà di noi Signore pietà

Il messaggio che oggi la liturgia ci propone è consolante, meraviglioso e impegnativo per noi.

Prima di tutto conviene salutarci come abbiamo sentito nella lettera di S. Pietro:”Onore dunque a voi che credete” Difatti non è solo un onore, ma una fortuna, una beatitudine poter credere la Parola che il vangelo ci presenta e incontrarci con Gesù.

. Fa impressione l’ignoranza o la superficialità nei confronti della conoscenza di Gesù che vi è oggi. Se da una parte c’è chi fa di Gesù “il centro della propria esistenza, il cuore della vita”, dall’altra c’è uno spaventoso vuoto di conoscenza: tanto da parlare di eclissi di Dio; gente turbata, perplessa, scontenta, frustrata, arrabbiata, insofferente che si pongono domande importanti cui non sanno dare risposta. Poveri uomini inquieti e tristi.

Mentre c’è tanta gente credente, tra cui spero noi tutti, che siamo chiamati da Pietro: "Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di Lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce".

Chiamati a proclamare le opere meravigliose di Dio: ecco il nostro compito! In questa società fatta di gente scontenta, frustrata, arrabbiata, insofferente... noi abbiamo il compito di proclamare le opere meravigliose di Dio! A questa società che troppe volte pensa che Dio non c'è, e se c'è non c'entra con la nostra vita perché troppo lontano, troppo spirituale, noi siamo chiamati, a far presente agli uomini del nostro secolo le opere meravigliose che Dio continua a fare con ciascuno di noi.

Dio ci ha chiamati dalle tenebre dell'egoismo, dell'orgoglio e della superbia all'ammirabile luce dell'amore di Cristo!

Ma come riuscire a rispondere pienamente a questa missione affidataci? "Stringetevi a Cristo, pietra viva, rigettata dagli uomini, ma scelta e preziosa davanti a Dio", ci dice oggi San Pietro, perché siete stati scelti per diventare il luogo dove Dio vuol abitare per restare in mezzo agli uomini; voi siete stati scelti per essere "impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale", la Chiesa: il corpo visibile di Cristo risorto. Voi siete stati eletti "per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo".

Noi siamo incapaci di opere buone ma, attraverso il Risorto, veniamo purificati, riconciliati con Dio e in grado di offrire al Padre, a nome di tutta l'umanità, quali sacerdoti del Dio altissimo, "sacrifici spirituali".

Ci sembra di sentire la voce di Giovanni Paolo II. Lasciatevi afferrare da Cristo.

* Vangelo Agli Apostoli smarriti, perché il Signore deve soffrire Gesù dice,” Non sia turbato il vostro cuore.” Siamo nell’ultima cena. Gli Apostoli hanno capito che sta succedendo qualcosa di grande e di doloroso. L’annuncio del traditore, la profezia del rinnegamento di Pietro, i vari annunci della sua passione e morte stanno sconvolgendo gli Apostoli e i Discepoli.

E Gesù cerca di consolarli e rassicurarli e chiede di continuare ad aver fiducia in Lui.

Vado a prepararvi un posto.” Quindi se ne va. Ma come, dove, quando?,si chiedono. E’ Lui come se dicesse loro:”Non abbiate paura, verrete a casa con me, vi aspettiamo il Padre ed Io, per accogliervi nella nostra famiglia” I discepoli si sentono dire queste parole e un poco si quietano, anzi si accende in loro il desiderio di arrivare a casa,se le cose stanno così.

E’ consolante che prepari un posto per loro, che li prenda con sé, ma ciò non toglie che si facciano tante domande: Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?.

E qui Gesù dà la famosa risposta:

Io sono la via, la verità e la vita". Anche se queste parole le abbiamo banalizzate, perché ci pare di essere liberi da prendere qualsiasi via; non si sa più quale sia la verità, con tanti ciarlatani che ci assicurano di averla loro, e poi tutto è relativo e incerto; col fatto che oggi la vita vale così poco, visti gli incidenti, le guerre, la facilità di far scomparire la gente, la noia che predomina.

Ma Gesù non ci ha detto “io vi indico la via,” ma”Io sono la via” che ci conduce fuori dal nostro egoismo verso la piena realizzazione del nostro essere. “Io sono la verità” che ci fa liberi di amare, liberi di scegliere il Bene, liberi di raggiungere la felicità: non c'è altra verità all'infuori di Cristo, perché niente e nessuno ci rende liberi come Lui che ha dato la sua vita per noi, spinto unicamente da amore e da nessun interesse personale. “Io sono la vita”, la vita eterna, così chi crede in lui "non morrà in eterno" “Egli, infatti, era morto, ma ora vive per sempre e ha potere sopra la morte e sopra gli inferi perché è diventato "spirito datore di vita" (1 Cor 15,45).

Non pensiamo che questo discorso sia fatto solo di queste poche righe; Chissà quante pause di silenzio, quanti mormorii tra i Discepoli, quante facce scure, quante paure nei loro cuori, miste a scoraggiamento e forse, delusione. Un clima veramente pesante.

E’ il clima di tanti momenti della nostra vita. Ognuno pensi a se stesso, momenti passati, forse ancora presenti, e forse futuri, con tutto quello che il mondo prospetta, dalla politica, all’economia, ai problemi familiari, alla salute…...

Eppure anche a tutti noi Gesù ripete la sua frase: “Non sia turbato il vostro cuore.”

E’ questo il messaggio di Gesù. Tocca a noi oggi continuare la sua opera:”Accoglietemi sempre più come vostra Via,Vita e Verità Stringetevi a me, imparate da me, diventate come me e anche voi sarete pietre , sarete solidi nella vita in mezzo a tanta gente che ha perso il senso di tutto.”

Dove c’è menzogna mettiamo un po’ di verità,dove c’è astio e odio, mettiamo un po’ di pazienza e di amore, di bontà, di perdono, dove c’è l’ingiustizia, mettiamo un po’ di giustizia.

Se c’è un tempo in cui il popolo di Dio deve sentire forte questo impegno di stringersi a Cristo, per ricostruire tutto,dalla politica, all’economia, al vivere in società, è proprio questo

Non basta non aver paura, ma dobbiamo impegnarci con coraggio ad agire.

Gesù è il volto visibile del Padre, così il cristiano è il volto di Cristo. Ma la gente quando vede in noi il volto di Cristo? Non possiamo accontentarci di essere solo dei riscaldatori di sedie, è tempo che ogni cristiano si assuma il proprio impegno preciso, come risposta al suo battesimo, così da essere servi che servono il bene comune, testimoni veri di quel Cristo al quale dobbiamo restare uniti nella preghiera, nella coerenza e nel dovere quotidiano: fare il bene, servire i fratelli, essere giusti, non fare il male, anzi neanche pensarlo e desiderarlo, combattere le ingiustizie.

Come sarebbe bello se ogni fedele partecipasse attivamente alla vita della comunità, mostrando al mondo che i cristiani sono "la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamati alla sua ammirabile luce" Alla Chiesa, cioè a noi, il Padre ha affidato la salvezza del mondo, pensiamoci bene!

Non è solo un onore, ma un impegno, una responsabilità e guai a noi se la prendiamo sottogamba, se facciamo finta di non saperlo, se non facciamo qualcosa. Gesù fa conto su di noi

Questa è la storia del discepolo. Non paura allora, ma fiducia in Dio e poi….diamoci da fare…il mondo aspetta!

PREGHIERA

O Signore, abbiamo tutti un cammino da seguire, verso una verità che è sempre da conquistare e verso una vita che è sempre da immaginare. Fa che camminiamo nella tua luce, contemplando la verità che si rivela sul tuo volto, nei tuoi meravigliosi gesti d’amore, nel tuo affettuoso legame con il Padre.

E se c’è un posto preparato per noi nella dimora di Dio, che nessuno si smarrisca lungo il cammino, ma sii sempre accanto per sostenerci, rincuorarci per parlarci della tenerezza del Padre che ci attende a farci pregustare quella pienezza verso la quale il nostro cuore si protende con un inquietudine che è come gemito incessante di attesa e di invocazione.

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