Anno A – 3 domenica di Pasqua – Lc. 24, 13-35


I DUE DISCEPOLI DI EMMAUS


Liturgia penitenziale

O Signore, quante volte tu ci parli, ma noi non vogliamo ascoltarti: Signore pietà

O Cristo Gesù, tu ci segui sempre, ma noi abbiamo poca voglia di seguire te: Cristo pietà

O Signore, tu vuoi restare con noi, ma noi sovente preferiamo altre compagnie: Cristo pietà



Due discepoli di Gesù, che pure sanno tutto di Lui, tornano a casa con le pive nel sacco, perché la loro speranza si è liquefatta come neve al sole. Tutti i sogni, gli entusiasmi, la fiducia, i progetti sono andati in fumo. Forse era meglio essere rimasti a casa, a fare i propri comodi, a guardare ai propri interessi, piuttosto che andar dietro a quel Maestro, bene come hanno fatto tanti.

A pensarci questa è una storia d’amore

Questo è il progetto di Dio verso l’uomo: ciascuno di noi è guardato da Dio il quale desidera realizzare con ciascuno di noi una comunione sempre maggiore.

* Come sono simili a noi questi due discepoli!

Quante volte, da momenti di fede, di gioia, di fiducia nel Signore, perché tutto andava bene, lavoro, salute, amicizie, matrimonio, ci siamo trovati improvvisamente di fronte a difficoltà inaspettate, delusioni da persone che si dicevano amiche, la salute vacillante, incomprensioni in famiglia, problemi di lavoro.

Ed allora la prima a cadere è stata la fede: Dio ci ha delusi! Dopo tante preghiere, Messe e Comunioni, Dio non doveva mandarci questo! Ai buoni capitano sempre disgrazie, ai cattivi e disonesti, tutto va sempre bene! Oggi siamo nella cultura della distanza da Dio; degli allontanamenti programmati;”Lontano, andiamo lontano da Dio” Quante volte la gente lo dice e, guardando bene non ci sono molti segni di un ritorno a Dio, tutto sembra oggi allontanarsi da Lui

* Dove sta lo sbaglio dei discepoli e il nostro?

Hanno avuto troppo fiducia nelle cose umane: Messia, rivoluzione, politica. La loro fede era troppo superficiale, per cui, alle prime difficoltà si è sciolta. Credevano che tutto dovesse sempre andare bene, e poi non credevano che Gesù fosse sempre vicino a loro, specialmente nelle difficoltà.

Non l’hanno riconosciuto, mentre camminava accanto a loro. Non hanno poi capito nulla, quando Gesù parlava di croce e di sacrificio. Loro pensavano solo ai trionfi, ad una vita materiale migliore.

* Ecco perché Gesù, avvicinatosi ha detto loro:” Stolti e lenti di cuore a credere alla parola dei profeti". Come avete fatto a lasciarvi ingannare così? Come avete potuto pensare che le cose dovevano andare come pensavate voi? Forse che voi siete Dio? Come potete pensare di sapere ciò che è bene e ciò che è male e come devono andare le cose? L'orgoglio e la superbia hanno accecato i vostri occhi e così la notte è entrata nel vostro cuore. I vostri orecchi non hanno più ascoltato la Parola di Dio perché erano intenti ad ascoltare le parole del nemico, del demonio che vi spiegava a suo modo i fatti e gli avvenimenti della vita dimostrandovi che Dio vi aveva ingannato, che Dio non poteva amarvi perché non esisteva! È cosi che avete rifiutato Dio, vi siete allontanati dalla città santa, la nuova Gerusalemme, la Chiesa vostra madre che nel battesimo vi ha rigenerati a vita nuova! Stoltamente vi siete lasciati ingannare e vi siete trovati nelle tenebre mentre avevate con voi le Scritture che sono "come lampada che brilla in un luogo oscuro.

* Ma Gesù è nostro fratello, anche se ci rimprovera lo fa per farci capire che dobbiamo cambiare strada, ascoltare Lui, seguire Lui, Verità e Vita.

Per fortuna che i due discepoli hanno invitato il Viandante a non proseguire, perché era notte e lo fanno entrare a casa loro. Solo che mentre loro pensavano di ospitare Gesù, si ritrovano con stupore e gioia ad essere suoi ospiti. E Gesù compie il gesto di colui che ospita: spezza loro il pane.

IL rimprovero è finito, e invece di lasciarli andare per la loro strada, si fa riconoscere e riaccende nel loro cuore quella fede e quell’amore che le difficoltà avevano quasi spento.

E appena lo riconoscono, subito ritornano a Gerusalemme per annunciare agli altri l’avvenimento.


Beati noi se riusciamo a fare come loro!

La Sacra Scrittura dice;”Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione!”.

Lasciamo che questa forte parola ci impressioni, ci entusiasmi, ma non in modo passeggero. Bisogna santificarci senza più perdere tempo, convinti che c’è Uno solo che può riempire la nostra vita. Non è facile oggi dire alla gente le parole di Pietro:” Voi sapete che non a prezzo di cose corruttibili, come l’argento e l’oro siete stati liberati dalla vostra vuota condotta, ma con il Sangue prezioso di Cristo”. Non è facile dire alla gente che vie, che ama, che si sposa, che mette su casa e fa carriera: “Tutto questo se non c’è Gesù Cristo, si chiama vuoto, tutto finisce”

Che la nostra vita si colmi sempre più di Gesù Cristo. Povera società che si va svuotando di Cristo. Gente giovane e non giovane che appena ha un po’ di libertà, un po’ di soldi da spendere, si libera subito di Gesù Cristo e della Chiesa. Certamente l’ha insegnato qualche padre o qualche madre con la loro vita vuota.

Sentiamo e crediamo alla vicinanza di Gesù nella nostra vita, anzi, cogliamo la presenza di Dio negli avvenimenti , specialmente in quelli difficili..ricordandoci che Gesù stesso va in cerca di chi è stanco, sfiduciato, triste e senza speranze.

Fidiamoci della parola di Dio e cerchiamo di conoscerla meglio, perché noi cristiani non possiamo essere tristi e delusi! Forse è tanto tempo che non ascoltiamo la parola di Dio o essa non ci dice più niente…Gesù è riconosciuto solo da quelli che credono!

Anche nelle difficoltà, non chiudiamoci nel nostro egoismo, ma continuiamo e cerchiamo di andare sempre incontro ai nostri fratelli, di amarli, aiutarli, perdonarli.

Non dimentichiamo i momenti belli, specialmente quelli spirituali, che Dio ci dona per incoraggiarci ed accettare meglio tutte le difficoltà della vita.

Sappiamo sempre cercare la forza ed il coraggio di andare avanti, nella Santa Messa, nell’Eucaristia.

Cristo ci apra gli occhi perché le nostre tenebre interiori diventino luce.

Ripetiamo con gioia, fiducia e sincerità l’invito dei discepoli:”Rimani con noi Signore, perché non solo è buio nel nostro cuore, ma abbiamo paura del futuro, di ciò che ci attende!..


PREGHIERA

Signore Gesù, anche noi, come quei due discepoli ci troviamo di camminare spesso su strade senza meta, con il cuore oppresso dalla amarezza e dalla sfiducia. Fuggire, dimenticare, abbandonare ogni illusione ci sembra il modo più saggio per superare certe prove che hanno lasciato ferite profonde, ma forse, più di ogni altra, anche se non confessata è la sensazione di averti perduto per sempre.

Abbiamo bisogno di ritrovarti, Signore, di riascoltare le tue parole che danno luce e speranza, di sentire la tua presenza pasquale che ci faccia passare dalla solitudine delle nostre strade senza meta al calore di una tavola accogliente e fraterna.

Signore, non abbandonarci mai soprattutto quando la notte scende sulle stanchezze delle nostre giornate, ma rinnova il gesto di quella sera:spezza con noi il pane dell’amicizia, colma di stupore i nostri occhi e il nostro cuore, perché possiamo sempre confidare a tutti la bellezza incomparabile di questi incontri.

Forse a dire la nostra gioia basterà anche soltanto un piccolo riflesso di quella luce che, da quel pane spezzato può penetrare dentro le nostre lacrime e trasfigurare il nostro volto. Amen

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