Anno A – 2 DOMENICA DI PASQUA - 2005-
GESU’ RISORTO E’PRESENTE IN MEZZO A NOI
Liturgia penitenziale
Signore Gesù risorto, tu sei per noi nel mondo la via che ci conduce al Padre: Signore pietà
Cristo Gesù risorto, tu sei in mezzo alle incertezze e contraddizioni della nostra esistenza la verità che illumina i popoli: Cristo pietà.
Signore Gesù risorto, tu sei la fonte inesauribile della vera vita che rinnova il mondo. Signore pietà
Dopo la festa di Pasqua abbiamo forse l’impressione che sia tutto finito. Invece queste domeniche si chiamano ancora "di Pasqua". Non si tratta quindi di rientrare nel grigiore abituale, ma di approfondire e di assaporare la gioia della fede, non per evadere dalla vita, ma per trasfigurarla. Il volto di Gesù risorto e la speranza apertaci dalla vittoria sulla morte devono illuminare tutta la nostra esistenza. Noi che l’amiamo senza averlo visto aiutiamoci reciprocamente a credere e a irradiare la gioia.
1 Lettura - Un progetto per una nuova umanità.
La Pasqua segna l’inizio della prima Comunità cristiana. Gesù fa nascere il progetto di una nuova umanità.
Alla legge del potere subentra la legge del servizio.
Alla legge del possesso subentra la legge della condivisione
Alla legge dell’individualismo subentra la legge della comunità
Alla legge dell’uomo centro di tutto subentra Dio come principio e fine di tutte le cose.
Questa è la prima comunità cristiana che fa capire che qualcosa di nuovo è scoppiato nel cuore dei primi credenti. Questo giorno di Pasqua segnerà la storia futura di tutta l’umanità.
Verrà chiamato: Dies Domini – Dies Dominica - Domenica, il cui cuore è proprio il memoriale della Pasqua, cioè, non solo il ricordo, ma la rinnovazione del Sacrificio di Cristo che ci salva.
Da qui ci rendiamo conto come:
Una domenica senza ritrovarci in assemblea per rinnovare la nostra salvezza, senza condividere quello che ho, quello che sono, quello che so con il mio fratello, non ha senso.
Una Domenica senza ascoltare la Parola di Dio, senza mangiare il pane, senza un servizio di carità è un tradire Gesù stesso.
Una domenica senza messa non è dies Domini cioè del Signore, ma diventa un giorno di divertimento, di sport, di una bella passeggiata, magari in macchina, con i tanti incidenti che vediamo alla televisione, o di una bella dormita, o buona abbuffata, ma non dedicato a Dio. Anzi, il nostro riposo, i nostri svaghi e divertimenti domenicali devono essere un modo per festeggiare la nostra liberazione, ed esprimere così la nostra fede ed il nostro ringraziamento al Signore.
Viverla senza Dio è come usare una lampada spenta o del lievito o sale andato a male.
Una domenica senza Dio è una domenica senza gioia. Perché manca l’esperienza della pace che Dio vuole darci. Una gioia non da discoteca o da Carnevale o da abbuffata, ma che produce equilibrio, controllo di sé, dolcezza, delicatezza di rapporti umani, armonia e pace interiore. Una gioia che deriva dalla consapevolezza dell’essere in grazia di Dio, cioè graditi a Lui, posseduti dal suo Amore, figli suoi a tutti gli effetti.
Se esco dalla messa e non sono diventato migliore, non sono più povero di egoismo e più ricco di Dio, significa io ero assente dalla chiesa, che la messa è stata celebrata senza di me. Pregare, fare un atto di culto, come la Messa, non è pensare solo a me stesso, ma donarsi a Dio ed ai fratelli, esattamente come ha fatto Gesù.
Se dopo aver ascoltato la Parola di Dio non mi sento chiamato a dare una risposta concreta, espressione di conversione e di vita nuova, non mi devo illudere di aver:”preso messa”.
Vangelo -Fede in Gesù risorto che vive in mezzo a noi.
Il famoso episodio di san Tommaso: lento a credere, una persona seria, che vuol vederci chiaro, verificare, conoscere, valutare; ed è giusto che sia così.
Il cristiano è un uomo di fede e non un facile credulone. Per questo la Chiesa va molto adagio ad accettare, visioni e miracoli, che sovente sono fasulli.
San Tommaso rappresenta la generazione che non ha visto Gesù risorto, come noi che dobbiamo credere ai testimoni che lo annunziano e che hanno dato la vita per Lui.
Siamo noi allora i: beati quelli che crederanno senza aver visto. Ed è proprio S. Tommaso che fa il primo atto di fede assoluta in Cristo-Dio, con quel: Mio Signore e mio Dio.
Meravigliosa lezione per tanti cristiani che vanno in cerca di apparizioni, di esperienze sentimentali, senza capire il vero messaggio della Pasqua, che invita alla risurrezione dal male e dal peccato, ad essere noi veri testimoni della risurrezione di Gesù, portatori di giustizia, di carità vera, di libertà, di pace e di amore con la nostra stessa vita.
Quanta gente va a caccia di emozioni, di miracoli e non si accorge, di essere tutti i giorni immersa nei vari doni di Dio e specialmente nel suo Amore fedele e costante!
Se noi oggi vogliamo che si attui questa”rigenerazione, questo nuovo progetto di Gesù”, mediante la fede è necessario che ciascuno di noi si comporti come i nostri fratelli della chiesa primitiva i quali”erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere”. E’ solo così che in noi nascerà quella fede che ci rende beati, cioè fortunati davanti a Dio e che ci farà esclamare con amore e con convinzione:” Mio Signore e mio Dio”.
PREGHIERA
Povero Tommaso, come ti comprendiamo! Ora fai la brutta figura dell’incredulo; ma sappilo: il tuo dubbio è da sempre anche il nostro dubbio, la tua voglia di conferma è la nostra voglia di conferma! O Signore, aumenta questa nostra fragile fede!
E’ colma di dubbi e di paure. Alle volte pare tutta un’illusione, un’invenzione!
Ma appena corriamo dietro a queste tentazioni, sembra che il respiro venga meno, è come se la terra crollasse sotto i nostri piedi. In mezzo a questa nebbia, Tu sei l’unico punto fermo che non si vede e che non si tocca, ma che rimane ben saldo: roccia irremovibile.
Ci rincuora il fatto che ci hai chiamati “beati” perché crediamo senza aver visto né toccato. Ma non illuderti, la tentazione di Tommaso è sempre presente nel nostro cuore: al suo posto avremmo agito nello stesso identico modo.
Mio Signore e mio Dio, aumenta la nostra Fede!