ANNO A – FESTA DI CRISTO REMt.25,31-46

Il primato di un Dio che è Amore

Liturgia penitenziale

Signore Gesù, tu sei venuto sulla terra per raccoglierci tutti nel tuo regno di amore e di pace: Signore pietà

Cristo Gesù, sulla croce hai avuto parole di perdono anche per chi prendeva in giro la tua regalità: Cristo pietà

Signore Gesù, risorgendo tu ci hai aperto la porta del tuo Regno. Cristo pietà.



Parlare di Cristo Re, vuol dire che Gesù Cristo ha un primato.

Ma quale?

E’ Figlio di Dio, quindi sul primato della divinità non possiamo dire niente. Tacciamo.

Dio è potente e allora lo temiamo.

Dio è intelligente e noi lo ammiriamo.

Ma c’è un primato maggiore, perché questi non ci bastano ancora.

La Bibbia ci dice che Dio è Amore, e questo è il vero primato di Dio che è e perché è Amore.

E’ questo che ci attira a Lui, perchè abbiamo tutti bisogno di Amore e viviamo in un mondo dove l’amore vero non è rispettato e riconosciuto.

1 – Il primo grande effetto è che Gesù Cristo ci ha amati, ci ama, ha dato la vita per i nostri peccati, ha dato il suo sangue, ha vinto in noi, a nostro vantaggio, il male, vince in noi e per noi la morte.

E’ il potente effetto della Risurrezione, farci entrare nel suo Regno, renderci totalmente felici, liberandoci dalla pochezza di questa vita, dei suoi limiti, del tempo che fugge, della gioia che non abbiamo avuta, del dolore che abbiamo provato. “Ti ho tanto amato che condivido con te la sorte di figlio, e riverso su di te tutta la gloria che il Padre mi ha donato: “Vieni benedetto dal Padre mio!”

Questo è già un bel primato che fa’ di Gesù il nostro Re, ma non basta ancora.


2 – Gesù è Amore che ama e ci chiede Amore. Gesù vuole che questa nostra umanità che ama così male e così poco, perché è egoista, impari ad amare sul serio, ma come intende Lui che è l’Amore.

Ed ecco allora il suo magnifico progetto:”Io mi insinuerò in quello che ha fame, sete, che è malato, carcerato, che è nudo, disperato e lì aspetterò l’amore. E quando voi, vincendo i vostri egoismi, le vostre ristrosie, avrete la capacità di amarmi lì, in quelle persone, l’amore sarà compiuto.

Mi avrete trovato e avrete così sviluppato nel mondo il più grande amore possibile, quello che, come ho fatto io con voi, si china sull’ultimo, va a cercare la miseria e la solleva perché ama”.

Il Vangelo di oggi, non ci racconta solo il giudizio finale, ma molto di più.

Ci dice come Dio sia riuscito a farci amare pienamente. Noi abbiamo tante maniere di amare, di voler bene, e tante sono sbagliate, ma mai abbiamo sentito di amare davvero e in modo pieno, come quando abbiamo amato e curato il povero, l’ammalato, chi soffre fisicamente e moralmente.

Ogni volta che ci siamo chinati su qualcuno con vera bontà e generosità, abbiamo sentito che l’amore è un dono gratuito, che non aspetta nulla in cambio e solo allora abbiamo esclamato:

Adesso so che cosa vuol dire amare. Prima amavo già, ma in modo troppo umano ed egoistico, per il mio minore o maggiore vantaggio e piacere, c’erano ancora le mie passioni, i miei sentimenti e risentimenti. Ma quando ho imparato che in Te e con Te,si può amare in questo modo, questo non l’ho più dimenticato”. E’ lì che ci aspetta il Signore!

Non è bello come Dio ha organizzato la storia umana?

I miseri ci sono purtroppo come frutto della nostra iniquità e cattiveria, ma non possiamo solo compatirli o lasciarli così. Visto che ci sono, Dio chiede che di fronte a loro, il suo popolo si svegli, si accenda di amore e si slanci: e solo così si rivela l’amore.

E’ quello che tutti i poveri del mondo, nel corpo e nello spirito, aspettano: la meraviglia di essere così amati. Qui siamo invitati tutti a metterci in discussione, perché questa è la verità, questo è il nostro Dio. Tutto il resto sono parole e fumo negli occhi alla gente.

Ecco perché la Chiesa fa pregare anche per i potenti, i responsabili dell’umanità, i capi, i re, chi ha in mano il potere economico e politico, affinché si mettano su questa strada.

Cominciamo a chiedere per loro che non commettano errori, che rimangano nella verità, che non si dimentichino di chi sta loro sottomesso, che non li sfruttino e non abusino di loro.

Che siano sapienti, equilibrati, giusti, non passionali, non facciano spettacolo di se stessi, e non commettano più le mille ingiustizie di cui la storia anche contemporanea è piena.

La preghiera più importante è che questi responsabili capiscano che se non amano e non si convertono, saranno giudicati molto severamente. Quando un potente, cioè uno che può, ha davanti a sé povera gente che ha fame, senza lavoro, cui manca tutto il necessario, e non fa niente per loro, il Vangelo di oggi ci ricorda che affronterà Dio e il suo giudizio nel peggiore dei modi.

Siccome dobbiamo amare tutti, come ci suggerisce il vangelo, invece di star lì sempre a inveire, maledire e lamentarci di loro, fatti i nostri dovuti doveri politici, dobbiamo pregare per questi “poveri responsabili”, per questi “poveri grandi”: Dio li ha messi al loro posto non per condannarli, ma per il bene degli altri e per salvare anche loro.

E noi, il popolo di Dio, la Chiesa di Cristo Re, dobbiamo essere gli strumenti di questi potenti effetti d’amore. Il Signore rafforzi in noi la capacità, il desiderio di quell’amore gratuito, generoso, libero che rende felici, noi e gli altri.

Che anche per noi, come per Dio, Gesù Cristo e tanti santi, il primato dell’amore sia la regola di vita, in chiesa, a casa, in famiglia, sul lavoro, dovunque.

Ecco perché oggi esultiamo nel guardare a Cristo Re, e nasca in noi il desiderio di specchiarci in Lui, di somigliargli di più, di qualificare meglio il nostro cristianesimo, perché il mondo capisca che c’è un effetto potente di Amore che si chiama “il Popolo di Dio, in mezzo a tutti i non popoli”, come direbbe la Bibbia.

Proponiamo di essere quello che Egli si aspetta che siamo e raccomandiamoci, come sempre a Maria, che nell’Amore gli è stata la più simile. A Cana lei ha detto:”Non hanno più vino”.

Oggi potrebbe dire:”Non hanno più Amore”, e noi la preghiamo perché tanta acqua di peccato e di egoismo che c’è nel mondo possa trasformarsi in vino, come effetto dell’Amore che c’è in noi!


PREGHIERA

Signore Gesù, tu sei un Re di amore e misericordia. Se ti cercassimo nei palazzi dei potenti non ti troveremmo mai, mentre è certo che tu abiti nella carne fragile e sofferente di quanti si trovano ai margini della nostra società. Signore Gesù, instancabile mendicante di amore, aiutaci a scoprire il tuo volto in ogni persona povera che tende la mano, che si aspetta un sorriso, che ha fame di amicizia.

E se anche non riusciamo sempre a riconoscerti, non ci manchi mai l’attenzione solidale verso ogni sofferenza. specialmente verso quelle persone che hanno perso ogni speranza e fiducia in se stesse e nella vita. Aiutaci a condividere con tutti i poveri e con tutti coloro che, credenti e non credenti, hanno a cuore la sorte di chi si sente dimenticato ed abbandonato.

Questo mondo sarà giudicato sull’amore e a giudicarlo, accanto a te, saranno tutti coloro che, anche senza averti conosciuto, ti avranno onorato atraverso gli umili gesti della condivisione e dell’ amore..


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