Anno A – Ascensione di Gesù Mt. 28, 16-20

Chiamati ad essere la pienezza di Cristo


Liturgia penitenziale

Signore Gesù, che salendo alla destra del Padre hai affidato a noi il compito di essere messaggeri della tua parola, noi che siamo peccatori e sovente ci dimentichiamo di te: Signore pietà

Cristo Gesù, che spesso ti mettiamo da parte per lasciare spazio a tanti idoli del nostro tempo: Cristo pietà

Signore Gesù: che sei diventato invisibile ai nostri occhi, ma sei sempre accanto a noi: Signore pietà


Oggi sembra che l'ascensione sia la più dimenticata e la meno festeggiata di tutte le grandi ricorrenze liturgiche cristiane, quella che meno delle altre si presta a diventare "popolare". Forse i cristiani esitano a "far festa" proprio mentre il Signore "se ne va": la Chiesa festeggia volentieri il Signore che viene, ma non il Signore che parte, acclama colui che appare, ma non colui che scompare. Gesù infatti diventa invisibile. . E' già difficile credere senza vedere, lo sa bene l'apostolo Tommaso; ma amare senza vedere è più difficile ancora; Gesù però scompare ma non abbandona, diventa invisibile ma non assente.

Ecco il punto decisivo: invisibilità non significa assenza, ma un altro tipo di presenza. Quale? Quella dello Spirito con il quale Gesù è più vicino di prima ai suoi discepoli: prima stava "con" loro, adesso dimora "dentro" di loro

Per questo Lutero afferma giustamente: "Quando Gesù era sulla terra, era lontano da noi; da quando è in cielo ci è vicino".

Le ultime parole di Gesù prima dell’Ascensione danno il senso a tutta la nostra fede.

Il racconto è nella prima lettura, che deve essere presa come il racconto della partenza di Gesù da questa terra, l’annuncio di un incarico che ci coinvolge tutti.

Gesù, è vero, è uscito dallo spazio e dal tempo in cui noi ci troviamo.

Noi siamo ancora nel tempo che corre inesorabile e nulla lo può fermare, e si fermerà un giorno anche per noi.

Siamo anche in un certo spazio; siamo qui e non possiamo essere anche in America.

Gesù ha detto “Io sono”, che vuol dire che è e sarà sempre, qui e dappertutto nello stesso tempo. Difatti noi celebriamo l’Eucaristia qui e altri in tanti posti della terra contemporaneamente; Gesù è nelle nostre pissidi e in quelle di tutto il mondo; ogni persona può comunicare con Lui nello stesso tempo. Egli cammina con noi, perfettamente contemporaneo a noi come lo era con gli Apostoli, S. Francesco, padre Pio.

Per questo Lui può dire con sicurezza:”Io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.

La nuvola che lo nasconde non ha un significato fisico, ma rappresenta la misteriosa presenza di Dio e la sua gloria..

Gesù allora se ne va nella sua gloria, ma cammina al nostro fianco: questa è la meravigliosa verità:

Gesù c’è sempre, non se ne andrà mai più: se vuoi cammini con Lui ed Egli cammina con te perché ormai siamo tutti coinvolti in questa meravigliosa realtà, anche se misteriosa.

Perché noi siamo il Corpo di Cristo, la pienezza di Gesù che si realizza interamente in tutte le cose.

Allora tocca a noi ora continuare a compiere tutte quelle cose. Altrimenti che senso avrebbe essere noi il suo Corpo, la sua pienezza?

E Gesù ci affida oggi tre grandi compiti, gli stessi che Dio ha affidato a Lui e Lui ai suoi discepoli.

Ammaestrate, battezzate, istruite”.

Ammaestrate. Cioè annunciatemi agli altri, dite come mi sono rivelato, non restate muti. Tu cristiano, dovunque tu sia e viva, non vivi solo per la tua realizzazione umana, ma anche per dire Gesù agli altri. Come si fida di noi, però come patisce quando il suo popolo non lo annuncia quasi avesse vergogna e paure di farlo.

Battezzate. Cioè immergetevi nell’amore del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, nell’amore eterno di Dio. Non basta sapere le cose, occorre che insegnate ad osservare ciò che vi ho comandato: per vincere il male con il bene, per aiutare l’umanità a non soffrire continuamente e a non farsi del male: la legge è questa, Dio ha comandato così.

E’ un incarico preciso che se non lo assumiamo noi, nessun altro lo assumerà e Cristo manca della sua pienezza.

Allora Gesù mentre ascende nella sua gloria ci raccomanda:”Vieni! Adesso comincia tu, popolo mio, cammina, cammina, proprio come esorta S. Paolo:”Il Dio nostro Signore, nostro Gesù Cristo, il Padre della gloria, vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di Lui”. E noi, se siamo fedeli dovremmo rispondere:”Tu ci attendi, ci hai preparato un posto. Stiamo venendo, Signore, ciascuno alla sua ora e per la sua strada”.

Ed è un tesoro di gloria che ci attende.: chiunque tu sia, pur con tutta la tua povertà hai un tesoro di gloria preparato da Dio per te, e questo è sicuro, perché Dio promette e mantiene.

Proviamo un po’ a pensarci e a convincerci che il destino del cristiano non è solo di essere questo o quello, ma parte più viva di Gesù. Accettiamo con te il lavoro di dire la verità, di effondere la bontà e l’amore, di moralizzare la situazione di questo nostro povero mondo

Anch’io, prete, devo dire che non ho fatto ancora il mio dovere, di aver fatto tutto; anch’io sto ancora studiando, imparando, continuerò ad essere un discepolo fin che il Signore mi chiamerà a casa. E questo non è solo il mio lavoro, ma di ogni cristiano

Credere nella partecipazione alla gloria di Cristo, significa allora credere che le esperienze della vita, anche quelle segnate maggiormente dalla contraddizione e dall'assurdità, conservano sempre spazi positivi nei quali è possibile trovare un senso e occasioni di gioia.

Certo, la felicità sarà totale solo quando "vedremo Dio faccia a faccia" ma già fin d'ora possiamo nutrirci della linfa dell'amore divino, trasmesso in noi dallo Spirito di Cristo.


PREGHIERA

Signore Gesù, mentre ti vediamo salire al cielo, il nostro cuore vorrebbe affidarti una preghiera: fa che il nostro vivere sia un’avventura appassionante, desideroso di seguirti.

Vedi come è forte in noi il desiderio di rimanere attaccati a ciò che è ristretto e limitato. Liberaci perciò dalle nostre meschine ambizioni, dalle nostre miserabili vanità, dalla pretesa di trovare un senso alla vita nelle cose effimere e passeggere. Liberaci anche dall’errore di confondere le nostre piccole devozioni con la vera fede. Tieni sempre vivo in noi il desiderio di protenderci, con tutto il nostro essere verso le cose belle, sicure, alte e pure della vita. Sia il nostro cammino un continuo ascendere verso quell’ infinito mistero

Di luce, di amore, di bellezza dove tu sei entrato con il tuo corpo glorioso e dove anche il nostro volto un giorno potrà incontrare le mani di un Padre che ci trasfigurerà per sempre.






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